Durante il secondo giorno dell'Artificial Intelligence Action Summit, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno scelto di non firmare una dichiarazione internazionale sull'intelligenza artificiale, una mossa che sottolinea le crescenti divisioni globali sulla governance della tecnologia.
Mentre 60 firmatari si sono impegnati a promuovere l'IA in modo "aperto" ed "etico", i funzionari del Regno Unito hanno citato interessi nazionali e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha messo in guardia contro l'eccessiva regolamentazione, sostenendo che potrebbe soffocare l'innovazione.
Le sue osservazioni erano in contrasto con il presidente francese Emmanuel Macron, che sosteneva una supervisione più forte. La decisione ha anche sollevato dubbi sulla credibilità della passata leadership del Regno Unito in materia di sicurezza dell'IA, soprattutto dopo aver ospitato il proprio vertice sulla sicurezza dell'IA nel 2023.
Nel frattempo, il panorama geopolitico più ampio sta cambiando, con le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa che aggiungono ulteriore complessità alle discussioni sulla politica dell'IA. Per ora, resta da vedere come questa divergenza modellerà il futuro della regolamentazione dell'intelligenza artificiale.