Tomb Raider Reboot: Ne parla l'ex sceneggiatrice Rhianna Pratchett

La serie reboot di Tomb Raider, sviluppata da Crystal Dynamics, ci ha indubbiamente offerto una Lara Croft completamente differente, un personaggio che deve molto anche alla sceneggiatrice di questa nuova saga, Rhianna Pratchett (Tomb Raider e Rise of the Tomb Raider). Come vi abbiamo riportato poco tempo fa, la Pratchett ha recentemente lasciato Crystal Dynamics, dunque non sarà lei ad occuparsi del prossimo episodio della serie. Tuttavia, in una recente intervista con Eurogamer, la sceneggiatrice ha avuto la possibilità di svelare alcune curiosità e retroscena relativi ai due capitoli su cui ha lavorato.

In primo luogo, ha avuto l'opportunità di parlare di Tomb Raider e del fatto che la prima bozza per il soggetto del gioco non prevedeva il gran numero di decessi a cui noi (e la stessa Lara) abbiamo assistito nel corso del gioco, scelta alla fine attuata per dare un risvolto decisamente più drammatico al titolo. Tuttavia, a quanto rivelato dalla Pratchett, il finale inizialmente pensato per il gioco avrebbe dovuto essere molto più oscuro e drammatico, ma il team ha poi scelto di addolcire la pillola, anche a seguito dei feedback dei tester, i quali avevano dato giudizi negativi sul primo finale. La Pratchett non si è tuttavia limitata solo alla trama, ma ha avuto occasione di svelare un retroscena anche relativo al gameplay, il quale in origine prevedeva una maggior presenza di sezioni stealth e un maggior impiego dell'arco come arma, scelta in parte abbandonata per rendere il ritmo di gioco più rapido e immediato.

Parlando, invece, del secondo episodio, Rise of the Tomb Raider, la sceneggiatrice ha ammesso di non essere particolarmente entusiasta del fatto che buona parte della trama fosse incentrato sul padre di Lara Croft, un aspetto che tuttavia ha dovuto portare avanti anche su richiesta del team di sviluppo.