Gli sviluppatori reagiscono alle dichiarazioni di Rockstar sulle "settimane da 100 ore" per Red Dead 2

Questa settimana sono uscite molte notizie relative a Red Dead Redemption 2 grazie ad un'intervista al co-fondatore Dan Houser con Vulture, e anche se tra queste informazioni c'è anche il fatto che Red Dead Redemption 2 durerà circa 65 ore, c'è stata una particolare osservazione ad aver incuriosito i più e ha generato una discussione piuttosto accesa sui social media nelle ultime ore.

Tutto ciò ha a che fare con la dichiarazione fatta da Houser, il quale avrebbe detto: "Ci sono state settimane in cui abbiamo lavorato 100 ore" diverse volte quest'anno, e che ha ricevuto molte critiche da parte della community, dove molte persone gli hanno dato dello sfruttatore. In effetti, alcune persone hanno affermato che non si è trattato di un incidente isolato nel settore e su vari canali come Twitter molti hanno iniziato a condividere le proprie storie su quanti vengono sovraccaricati di lavoro e sottovalutati dalle loro aziende.

In effetti, Jan Willem Nijman di Vlambeer ha persino creato un thread dedicato ai giochi sviluppati senza "crunch", inclusi Minit, Florence e Guacamelee 2. Ciò ha spinto molti sviluppatori a parlare di questa cultura di investire grandi quantità di tempo nei giochi, tra cui Randy Pitchford di Gearbox Software, che ha detto:

"Non so se ho mai lavorato in una settimana 100 ore, ma probabilmente ho registrato innumerevoli settimane lavorative da 60-70 ore.La direzione non può fermarmi quando sono deciso a fare qualcosa. Nel frattempo, la gestione può andare a farsi f****e se mai accennasse che sono obbligato a farlo".

Questo piccolo commento ha riunito varie figure del settore come sviluppatori, giornalisti e altro ancora per parlare dello sviluppo nei videogiochi e della cultura dietro il "crunch", e alcuni hanno addirittura affermato che non acquisteranno Red Dead Redemption 2 proprio per questo.

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