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Paradox Convention 2015: Tutte le novità

Paradox è intenzionata a concentrarsi sulle loro IP più importanti, ma c'è tanto altro nei loro piani aziendali.

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"Non annunceremo nuovi titoli", ha dichiarato il CEO di Paradox Interactive, Fred Wester, non appena un nutrito gruppo di giornalisti videoludici ha iniziato a popolare i loro uffici di Stoccolma. E' stata una vera doccia fredda, se consideriamo che solitamente la società ha sfruttato eventi di questo tipo per presentare la propria line up costituita da almeno una quindicina di titoli qualche anno fa, e adesso si limita a presentare massimo sei progetti - di cui la maggior parte previsti per il lancio nel 2015, e la metà di questi uscirà in questo trimestre.

Abbiamo partecipato ad eventi simili negli ultimi anni in cui Paradox ha annunciato almeno cinque nuovi progetti, ma a quanto pare i tempi folli del publisher sembrano essere finiti. Nella line-up dei titoli previsti per quest'anno, ci sono progetti per lo più grandi, sviluppati da team che vanno da almeno una dozzina di sviluppatori a forse una quarantina. E' una netta differenza rispetto ai tempi in cui Paradox vedeva allo sviluppo team formati da uno o massimo due persone. Wester ha poi rivelato che l'azienda non ha intenzione di mettere da parte i suoi folli e originali metodi, ma al momento sono profondamente concentrati sulle loro IP più forti, quali Crusader Kings, Magicka, Europa Universalis e Hearts of Iron.

Il grande cambiamento di Paradox in questi ultimi anni è quello di aver iniziato a cancellare progetti incapaci di raggiungere la qualità desiderata. Tra questi, ad esempio, sono stati cancellati due progetti sviluppati da studi esterni, ma che utilizzano il loro motore Clausewitz, - Magna Mundi e East vs. West - e lo scorso autunno anche il loro RPG, Runemaster, ha subito un'analoga sorte. L'Executive Vice President of Game Development, Johan Andersson, ci racconta l'angoscia che l'ha sopraffatto quando ha deciso di annullare questo progetto da sogno, e di come abbia perso il sonno quando ha dovuto prendere questa decisione. La storia c'era, il concept era eccezionale, ma la parte relativa al combattimento e il ciclo di gameplay non erano affatto divertente. Dopo tre anni di sviluppo e nessuna fine in vista, occorreva prendere una decisione.

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Paradox Development Studio ha al momento impegnati 5-6 team su altrettanti progetti, e lo studio al momento conta la bellezza di settantadue dipendenti. Ciascuna delle 5-6 squadre al lavoro è più grande del team che si è occupato dello sviluppo di Hearts of Iron 3, e ogni team ha un QA.

Al momento sono all'attivo tre team su progetti pre-esistenti: ce n'è uno che continua a lavorare su Crusader Kings II a circa tre anni dall'uscita, con patch gratuite, contenuti aggiuntivi ed espansioni. Poi c'è il team dedicato a Europa Universalis IV, che si conferma il titolo PDS più popolare, grazie ai suoi 200.000 giocatori mensili, e per cui, questo mese, è previsto il lancio della prossima espansione - El Dorado. Oltre a questo, naturalmente, c'è anche il team impegnato su Hearts of Iron IV.

Le altre due o tre squadre al lavoro (numero che varia a seconda di chi chiediamo) restano un'incognita. Ma nessuna di queste è impegnata su progetti più piccoli o di medie dimensioni (come, ad esempio, Sengoku) e non c'è nessuna squadra al lavoro su qualcosa che abbia a che fare con Victoria al momento. Ci sorprenderebbe se Europa Universalis: Rome 2 non fosse tra i due o tre progetti non ancora annunciati, visti i tanti tease circolati nei mesi scorsi, ma non ci è stato detto nulla a riguardo Tuttavia, sono principalmente tutti titoli di strategia e non sembrano esserci progetti RPG all'orizzonte come Runemaster (anche se il sogno di lavorare su un gioco di ruolo non è del tutto morto).

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La partnership con Sony annunciata all'E3, che ha confermato l'arrivo di Magicka 2 su PlayStation 4 (ed era giocabile su PS4 già alla Convention), si è costituita in un modo interessante. Paradox ha faticato molto per sviluppare su console, ma soprattutto per pubblicare su console durante l'ultima generazione. Fred Wester ci ha spiegato che il prezzo da pagare di $ 10.000 sulle patch fosse un po' oneroso per l'azienda. Ma con la nuova generazione, sembra che ci siano stati alcuni importanti cambiamenti in termini di politiche, sia con Microsoft sia con Sony, ed entrambi sembravano interessati ad avere Paradox a bordo.

La ragione sottesa alla partnership con Sony è dipesa dal fatto che Paradox ha iniziato a porsi in modo più aggressivo. Un giorno Sony ha chiamato l'azienda annunciando che sarebbero arrivati a Stoccolma tre ragazzi, ma Wester ha risposto loro di non sprecare il loro tempo. Paradox non aveva alcun interesse ad arrivare su console. Sony ha insistito e l'affare è stato fatto. Al momento Paradox ha progetti solo per PlayStation, ma non esclude che le cose non possano cambiare in futuro.

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Wester ha citato il boss di PlayStation impegnato nell'area terze parti, il quale - ai tempi di PS3 - quando si trattava di sviluppatori indipendenti, la sua politica nei loro confronti era "andate a cagare". Diciamo una politica ben poco accogliente.

"Secondo voi, qual è il titolo per cui Sony era più entusiasta?" chiede Fred Wester. Probabilmente non si tratta del sequel del titolo da milioni di copie vendute, Magicka, se l'ha messa giù così. "Ebbene, si tratta di Hollowpoint. Hanno insistito tutto il tempo".

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Hollowpoint è un altro grande sintomo dei cambiamenti interni a Paradox. Lo sviluppatore, con sede a Dundee, è stato istituito da Microsoft per sviluppare Crackdown 2, quando Real Time Worlds era totalmente impegnato sullo sfortunato APB. Infatti, l'impegno su Crackdown 2 dipendeva complessivamente su "una marea di roba sul Kinect cui non voglio più pensare", come afferma il co-fondatore Billy Thomson. Lavorare su qualcosa come Hollowpoint è stato un vero e proprio sospiro di sollievo, in quanto spinto principalmente dalla passione. Dal punto di vista di Paradox, offre una notevole differenza quando si lavora con team meno esperti.

Lo stesso si può certamente dire di Pillars of Eternity, anche se è un gioco completamente differente. Obsidian e Paradox collaborano alla pubblicazione del gioco, anche se Paradox non è realmente coinvolta nella parte economica del gioco. Paradox, infatti, mette a disposizione la propria esperienza nel campo dell'editoria e del marketing. Anche se non c'è ancora nulla di definitivo, Pillars of Eternity potrebbe anche significare l'inizio di una bella amicizia tra le due aziende. La recente notizia su Eternity 2, tuttavia, andrebbe presa con un po' più di cautela. Il game director Josh Sawyer la butta sul ridere, dicendo che non è stato ancora fissato un "meeting per Eternity 2". Ma, naturalmente, ad un certo punto lo faranno, anche se per il momento l'attenzione è rivolta a rifinire Pillars of Eternity e sviluppare i suoi DLC.

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Un'altra attesissima uscita è Cities Skylines, un gioco che si spera riempia quel buco lasciato dal deludente SimCity, in cui ci troveremo a gestire grandi città e un sacco di elementi micro-gestionali).

"Una mattina in ufficio ho notato che c'erano ben venticinque persone impegnate a giocare al titolo su Steam," dice Wester. "Certo, ci sono solo dodici persone che lavorano sul progetto, il che significa che c'erano circa tredici persone nei nostri uffici che giocavano al titolo alle 10.30 piuttosto che fare il loro lavoro. Sono andato in giro a guardare gli schermi delle persone, ma penso che sia un segno che stiamo facendo qualcosa di buono".

Paradox Convention 2015: Tutte le novità

A quanto emerso dalla nostra visita, è evidente che Paradox si sta consolidando. Per la prima volta in undici anni di attività, il 2014 non ha visto un aumento delle entrate, un aspetto causato principalmente dal ritardo di Pillars of Eternity e Magicka 2. War of the Vikings non è andato come avevano previsto (il franchise War è attualmente in stand-by), ma va anche detto che il 2014 ha rappresentato un'annata importante, se non addirittura la migliore, per Crusader Kings II dal suo lancio nel 2012. Sembra che Paradox abbia in programma di raggiungere introiti pari a 60 milioni dollari entro il 2017 e diventare una delle prime cinque aziende leader di Svezia. Speriamo che i propositi di Paradox vengano ripagati.



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