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PlayStation Now: Un domani nuvoloso

Parere: il servizio di streaming di Sony è stato lodato come un nuovo orizzonte per il gaming. Ma ci sono un sacco di domande che necessitano di risposte adeguate. Indaghiamo i problemi.

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Sony lancerà la closed beta del suo servizio PlayStation Now negli Stati Uniti alla fine di questo mese. Un segno di ciò che verrà in futuro? L'alba dell'era delle vere virtual console? Molto più della semplice continuazione dei sogni di Gaikai. Eppure per l'Europa, sembra che passerà molto tempo prima che si possano vedere i primi frutti.

"Purtroppo non siamo del tutto pronti a confermare i piani di lancio per i territori PAL", si legge in un disclaimer sul sito europeo di PlayStation. "Quando si tratta di fornitura di banda larga, l'Europa è una regione molto più complessa, con un numero enorme di diversi fornitori e collegamenti a diverse velocità da Paese a Paese. In breve, abbiamo bisogno di un po' più di tempo per garantire un arrivo del servizio regolare e positivo".

Una pillola difficile da mandare giù per alcune zone d'Europa, che si vantano di essere anni luce avanti rispetto agli Stati per quanto riguarda la banda larga.

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Ma lanciare un servizio come questo non si tratta solo di connessioni a banda larga. Devono essere effettuate delle prove e le infrastrutture devono funzionare a dovere. Anche se Gaikai è stata fondata nei Paesi Bassi, la loro attenzione si è concentrata sugli Stati Uniti per molti anni e ciò ha comportato che PlayStation Now arrivi su quel mercato prima che da noi. L'aspetto positivo di tutto questo? Speriamo che alcuni dei problemi iniziali si appianino lungo la strada, prima che il servizio raggiunga l'Europa in una fase successiva.

L'anno scorso quando abbiamo parlato con il Presidente di SCEE David Reeves in merito alla promessa di giochi in streaming su PS4 (mentre su PS3, PS Vita e altri dispositivi è ancora tutto da definire), ha fatto spallucce, facendo sembrare piuttosto lontano l'arrivo di questo servizio da questa parte dell'Oceano, in particolare quando gli è stato chiesto qualcosa in merito che va al di là dei titoli PS3 (se vi ricordate, l'idea dello streaming dei titoli PS4 è stata menzionata nel febbraio dello scorso anno). Pura speculazione, ma se il lancio ufficiale negli Stati Uniti è previsto per questa estate, sembra che l'Europa debba prepararsi ad un eventuale lancio nel 2015.

I rapporti che sopraggiungono dal CES sono positivi, in cui viene annunciato che "non c'è evidente latenza" su quell'aspetto. E senza sorprese, non stiamo parlando di giochi di combattimento. Potrete infatti godervi titoli per PS3 come The Last of Us e God of War: Ascension su televisori Bravia (a partire dai modelli 2014) e PS Vita. Chiaramente non sarà la stessa esperienza, proprio come giocare tali titoli da hard disk o da un disco, ma per molti versi le si avvicinerà (banda larga permettendo). Alcuni artefatti potrebbero tradire la compressione, ma questo è un problema grande a prescindere che si tratti di latenza tra l'ingresso e la risposta sullo schermo.

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Ma PlayStation Now non è destinato a sostituire i bisogni di una console, è destinata ad integrarla. Almeno nel suo stato "primitivo", proprio come Netflix, non è un sostituto definitivo per godersi film e serie televisive.

L'idea che le persone potranno giocare in multiplayer su PlayStation Now contro i giocatori console tradizionali ci appare strano. Ma se la latenza riguarda solo il giocatore su PlayStation Now, difficilmente crediamo che questo venga accettato dai giocatori console tradizionali.

Imprimere il marchio PlayStation su questa esperienza è una grande scommessa per Sony: se i giocatori sperimenteranno qualcosa di scadente e deludente, si rischia di mandare in rovina l'intero brand. E questo è probabilmente il motivo per cui dovremo aspettare fino a quando Sony non avrà fatto tutto quanto in suo potere per garantire una grande esperienza, prima del lancio in Europa.

Il vero annuncio shock è che Sony per la prima volta ha in programma di portare titoli PlayStation su dispositivi non Sony. Dobbiamo ancora scoprire dettagli più solidi o partnership in questo senso, ma se Sony vuole davvero diventare grande, si deve presumere che hanno preso di mira una vasta gamma di dispositivi Android, così come iPhone e iPad.

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Questo implica che il DualShock 3 o forse più probabilmente il DualShock 4 sarà compatibile con altri smart tv e tablet? E' probabile, ma dettagli su queste cose non verranno rivelati fino a quando, probabilmente, non saranno decise tutte le partnership. E molto probabilmente lo sapremo in futuro, nel 2015 o oltre. Ma PlayStation Now, a dispetto del suo nome, non deve essere visto come una soluzione rapida per contrastare le polemiche circa la mancanza di retro-compatibilità.

Poi c'è la questione delle terze parti e dei prezzi. Sony non ha scelto ancora un modello di business per PlayStation Now né ha confermato o negato giochi di terze parti sul servizio, anche se sembra implicito. Anche perchè non ci sarebbero terze parti che non vogliono essere su PlayStation Now: anche se si tratta solo di poche entrate, si tratta comunque di soldi che altrimenti non avrebbero fatto su vecchi titoli.

Per quanto riguarda i prezzi e il posizionamento, alcuni teorizzano che PlayStation Now sarà parte di PS Plus. Può essere un vantaggio in più aggiunto all'offerta PS Plus, ma ci sono ragioni per mantenere questi servizi separati. Soprattutto se Sony pensa di passare aggressivamente anche a dispositivi non-Sony per il futuro. Lanciarla come un'estensione gratuita di PS Plus sarebbe anche un po' come limitare i potenziali guadagni a lungo termine. Forse PlayStation Now verrà offerto con un extra di cinque dollari al mese se membro PS Plus, mentre i non soci ne pagheranno dieci? Al momento, sono solo speculazioni.

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Microsoft non ha formalmente annunciato la sua intenzione di rilasciare un servizio simile, ma è ovvio che l'azienda, la cui attività è saldamente centrata attorno ai software piuttosto sugli hardware, dovrebbe cercare di dare vita a qualcosa in linea con PlayStation Now su Xbox Live. C'è un sacco di interesse nel cloud, e un sacco di potenziale.

Questa è una mossa a lungo termine da parte di Sony. Hanno investito 380 milioni dollari nel rilevare Gaikai nel 2012. Quella non era una mossa, avendo in mente il prossimo paio d'anni. E' stata una mossa studiata per raggiungere un pubblico più ampio e potenzialmente istituito, in un futuro in cui PlayStation non è più solo un pezzo di hardware. C'è stato un tempo, non molto tempo fa, in cui i giocatori avrebbero deriso l'idea di un'esperienza arcade di qualità a casa. Magari i giochi in streaming sono in una posizione simile a quella delle console domestiche alla fine degli anni '80. Ma c'è ancora molto che deve accadere in materia di gaming e cloud...



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