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Battlefield 1

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Se il vostro incubo è combattere in guerra, il nuovo titolo di DICE non vi darà una mano a superare le vostre paure.

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Mi permetto questo rapido aneddoto prima di procedere con la mia analisi: dalla mia demo station, non funzionava l'audio di Battlefield 1. Avrei potuto semplicemente lasciare perdere e continuare a giocare, ma l'audio è un aspetto a cui bado molto quando gioco, così ho alzato la mano e ho chiesto aiuto ad uno del team lì presente. La velocità con cui sono stato accompagnato ad un impianto funzionante è stato quasi sorprendente. I ragazzi di DICE presenti sembravano enormemente interessati a risolvermi il problema. Non appena ho messo su le cuffie e la Prima Guerra Mondiale ha iniziato a risuonare nel mio cranio, ho capito perché. L'audio in BFI ha un ruolo importantissimo nello spaventarvi a morte.

Battlefield 1 non perdona. È straziante. È fondamentalmente molto difficile riuscire a sopravvivere o ammazzare quei ragazzi che vi si scaraventano contro per uccidervi. Ma anche così, non abbiamo mai perso la via ed è sempre sempre molto chiaro quale fosse il nostro ruolo all'interno del gioco e l'aspetto tattile di armi, veicoli e strumenti, che mirano ad offrirci un sostegno. Se uno degli obiettivi di Battlefield 1 è quello di rendere la Grande Guerra qualcosa di agghiacciante e terribile, sappiate che ci riesce alla perfezione. Più che mai rispetto a qualsiasi altro scenario di guerra, sentirete tanto il bisogno del sostegno di tutti i vostri amici.

Il clou di Battlefield 1 che ho provato ad EA Play è stato il Behemoth, il dirigibile colossale. Vi permette di vedere all'interno del pannello di controllo, e cambiare tra i diversi punti di vista di chi spara e dei bombaroli. Era lo stato dell'arte al momento della sua implementazione, quasi inutile in qualsiasi teatro di guerra moderna. Se la schermaglia che ne segue viene inghiottita dalla nebbia, non riuscirete più a vedere nulla verso cui mirare (non c'erano ottiche speciali nella Prima Guerra Mondiale), e in quel caso fareste meglio a mettervi in salvo.

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Battlefield 1
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Abbandonare ogni speranza non è da eroi, però. E dopo esserci messi alla prova nella versione del gioco della St. Quentin Scar, che si trova sulla linea difensiva dei tedeschi di Hindenburg, dimostrarsi coraggiosi e dal cuore impavido è stata l'unica strada percorribile. Era un gioco di conquista, in cui si affrontano due squadre da cinque, senza alcuna speranza di coordinare qualsiasi tipo di azione, ma ci viene dato molto spazio nella sperimentazione di armi e veicoli. Siamo partiti con la classe d'assalto, nel tentativo di catturare un nemico che occupava un mulino a vento, e la necessità di trovarsi faccia a faccia con il proprio nemico ben presto è diventata evidente. Anche con un qualsiasi fucile automatico di sorta, il vostro avversario può darsela tranquillamente a gambe fino a quando non sparate al bersaglio. Allo stesso modo, questo non vuol dire che riuscirete a farla franca allo stesso modo. Insomma, nulla viene dato per scontato e anche un'azione semplice come sparare ai propri nemici dà grande soddisfazione, quando si riesce a metterla in pratica. La cosa importante è imparare a scegliere il momento giusto in cui agire.

Se preferite non dare troppo nell'occhio, allora il nostro consiglio è cominciare dalla classe Scout/Recon. Qui dovrete costantemente essere alla ricerca di luoghi adatti per la copertura, luoghi che con questa ambientazione comprendono crateri disseminati in giro per il campo di battaglia, il tutto caratterizzato da una rappresentazione in HD che, soprattutto sui PC di fascia alta, offriranno a Battlefield I una visione altamente realistica del campo di battaglia. Nemici appollaiati dietro edifici abbandonati in copertura sono facili da individuare, anche se prendendo la mira con il fucile da cecchino è ovviamente più complicato rispetto ad un M39. Quando tuttavia si mette a segno il colpo, la soddisfazione è doppia, in quanto si è lavorato principalmente con strategia rispetto all'usare esclusivamente la forza.

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Dal momento che la nostra squadra non era molto interessata a lavorare come unità, e avevamo poco tempo a disposizione, abbiamo deciso di dare un'occhiata ai veicoli, come i carri armati e gli autoblindanti. E di sicuro, sfondare edifici in pietra in un Mark I da 28 tonnellate in prossimità di un Hotchkiss è praticamente devastante...ma anche parecchio assordante. Mitragliare dal finestrino di un carro armato ci ha fatto vivere pienamente la precarietà di quella guerra.

L'aspetto che più di tutti risalta in Battlefield 1 è il senso onnipotenza, e non solo per le sue dimensioni. C'è una certa complessità nel riuscire a padroneggiare, rispetto agli standard della guerra contemporanea, le armi e generalmente affrontare i tafferugli in modo più ravvicinato. Non sappiamo dirvi quanto sia potente l'impianto di gioco, ma il ricco dettaglio visivo ci è stato utilissimo a fornirci tutte le informazioni di cui avevamo bisogno per sopravvivere, mentre, da esseri umani, non neghiamo di essere rimasti impalati e pietrificati dalla violenza di questo conflitto.

Battlefield 1 è davvero brutale, sconvolgente, ma al tempo stesso irresistibile. E mai come nessun altro gioco, avrete davvero la sensazione di essere un soldato, con tutte le sue debolezze e caratterizzato da quel senso di impotenza che scaturisce di fronte all'atrocità della guerra.

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