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Assassin's Creed Origins

Assassin's Creed Origins - Impressioni Finali

Abbiamo dato un'ultima occhiata prima del lancio alla nuova attesissima avventura di Assassin's Creed.

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Dopo un anno di meritata pausa, la serie Assassin's Creed torna quest'anno con Assassin's Creed Origins, trasportandoci questa volta nell'Antico Egitto e mettendoci nei panni di un nuovo protagonista di nome Bayek. Di recente abbiamo partecipato ad un evento in anteprima tenutosi a Londra in cui abbiamo avuto modo di scoprire una sezione più ampia del gioco. Questa demo, dalla durata di quattro ore, era ambientata in un punto avanzato della storia e siamo stati lasciati liberi con il nostro personaggio già a livello 12, e questo significa molte armi, abilità e aree già a nostra disposizione.

Ci è stato detto dal game director Ashraf Ismail e dal creative director Jean Guesdon che avremmo dovuto disimparare alcune cose che abbiamo appreso dai giochi precedenti della serie, e a quanto pare non stavano scherzando. Quando ci siamo ritrovati nei panni di Bayek, abbiamo cercato di salire su qualcosa e ci siamo imbattuti nel primo grande cambiamento in termini di controlli: il pulsante RT (abbiamo giocato su Xbox One X) è ora associato ad un attacco pesante, non all'arrampicata, che invece ora funziona con il pulsante A. Abbiamo già parlato di questo cambiamento nelle nostre precedenti anteprime, ma vale la pena sottolineare quanto questo farà la differenza per i fan veterani, in quanto all'inizio potrebbero riscontrare alcune difficoltà ad usare i nuovi comandi.

L'area in cui siamo stati lasciati liberi di girovagare era una zona aperta, composta da numerose località (in cui non era compresa Menfi, in cui era ambientata la nostra anteprima alla Gamescom). Come abbiamo già detto, il nostro personaggio era già a livello 12, ma ci è stato consigliato di esplorare il mondo di gioco da soli e salire un po' prima di affrontare la missione principale. Una parte utile del gioco è che ogni nemico ha un livello, e ogni missione richiede un determinato livello, in modo da capire se questa si adatta al nostro livello prima di affrontare una missione particolarmente impegnativa. Il percorso principale della missione era consigliato ad un personaggio di livello 15, quindi ci siamo messi di impegno per salire di livello e diventare più forti.

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Assassin's Creed OriginsAssassin's Creed Origins
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Ci sono diversi modi per salire di livello in Origins. La cosa più scontata è, ovviamente, fare le missioni secondarie, che vi offrono ricompense in termini di esperienza. Ma questo non è l'unico modo, dal momento che in tutto il mondo troverete opportunità più piccole per riuscire a salire di esperienza, anche se in misura inferiore. Ogni ambientazione, per esempio, offre indicazioni su ciò che c'è (i soldati e i capitani nemici), e facendo piazza pulita di queste aree, questo ci permetterà di guadagnare esperienza, così come affrontare animali in agguato. Tutte queste mini-quest incoraggiano i giocatori a scoprire in realtà ciò che c'è nei dintorni della mappa rispetto ai viaggi rapidi che vi portano ovunque (non senza dimenticarci della cosa più importanti, i bottini).

Non vi racconteremo nei dettagli tutte le missioni laterali che abbiamo completato, ma possiamo dirvi che abbiamo riscontrato una grande varietà e una notevole sostanza. Ciascuna di quelle che abbiamo giocato era caratterizzata da una grande profondità anche se si trattava semplicemente di recuperare un oggetto o seguire qualcuno, un aspetto che abbiamo trovato davvero interessante dopo aver svolto, per anni, missioni senza particolare sostanza nelle iterazioni precedenti (per parafrasare il game director Ashraf Ismail, ci sono più quest che missioni ora).

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La nostra prima quest secondaria, ad esempio, ci ha visto trovare una figlia scomparsa da un villaggio, prima di scoprire il suo atroce destino e vendicarsi su chi ne fosse responsabile. Un altro esempio notevole ci ha visto ritrovare una lancia artigianale chiamata Serpent of Serapis, che era stata rubata, catturare il ladro navigando a bordo di una barca su uno dei laghi della mappa. Naturalmente non tutte sono divertenti, come quella che ci ha fatto portare dei cadaveri in un carrello, mentre una mandria di ippopotami continuava ad attaccarci. Nella maggior parte dei casi, però, ci siamo divertiti in compagnia di questi compiti opzionali, che tra le altre cose erano particolarmente numerose da permetterci di collezionare molta esperienza, e non erano quasi mai a corto di creatività. Le abbiamo giocate perché volevamo, non solo per via dei premi.

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Il mondo che ci è stato consegnato, circondato da frontiere rinforzate (con grande dispiacere, visto che potevamo vedere aree più ampie e interessanti sulla mappa del mondo), ci è apparso abbastanza vario, il che è stato un sollievo. Cosa sarebbe un gioco open-world senza un mondo aperto, dopo tutto? C'erano diversi corsi d'acqua nella zona che abbiamo esplorato, così come villaggi, città, deserti, accampamenti di banditi, tane di animali, e molto altro, tutti diversi l'uno dall'altro e avevano un proprio stile distinto. Avete a disposizione anche un cavallo per esplorare il mondo di gioco, per cui potete impostare una sorta di "autopilota", il che significa che i cavalli seguono la strada in modo autonomo verso l'obiettivo che avete segnalato.

Parte del fascino di questo mondo è che risulta dinamico. Potete cavalcare e all'improvviso salta fuori un animale, ad esempio, e se lo uccidete, potrete accumulare esperienza; oppure potreste imbattervi in alcuni soldati nemici che vi seguiranno in modo implacabile. Nessuno di questi è completamente nuovo alla serie, ma permette al mondo di non risultare mai noioso e vi tiene sempre costantemente sulle spine. Non è Ubi-centrico come hanno fatto altri giochi in passato, ma sembra bel mix di buone idee che Ubisoft aveva già espresso in giochi come Wildlands e Watch Dogs 2.

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Ad aiutarvi a esplorare il mondo di gioco, avete come alleata l'aquila Senu, che vi aiuta a individuare i nemici e gli obiettivi dal cielo. Potete attivare facilmente Senu semplicemente toccando il d-pad e grazie a controlli semplici (potete anche spostarla), potete vedere tutto, e questa funziona quasi esattamente come il drone di Ghost Recon: Wildlands. Questo rende l'infiltrazione e il raggiungimento dell'obiettivo in modo molto più efficiente e, cosa più importante, dà molta soddisfazione pianificare un assalto e metterlo in pratica con precisione mortale. Potete farvi strada silenziosamente e aggirare i nemici senza essere rilevati - e questa è pura goia per chi ama la serie Assassin's Creed.

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Se vi fate scoprire o venite rilevati a seguito di un assassinio, dovrete combattere, un'esperienza che è molto diversa rispetto a quanto visto in precedenza. Come ci è stato raccontato dal rappresentante di Ubisoft all'evento, il gioco è passato da un sistema basato su animazioni ad un sistema hitbox, e tutto è molto più tattico. Invece di raggiungere un counter ogni volta per riuscire ad ottenere un'instakill, qui bisogna essere più furbi del vostro avversario, parare al momento giusto, e scappare via in caso di pericolo. È un confronto telefonato, ma bisogna dire che non è diverso dallo stile visto in Dark Souls, caratterizzato da un attacco leggero con R1/RB e un attacco pesante con R2/RT. Utilizzare le combo limitate che avete a disposizione (non è possibile attaccare all'infinito, dopo tutto) in combinazione con il vostro scudo è fondamentale per restare in vita, specialmente perché allontanarsi dai nemici è particolarmente difficile in un terreno aperto.

L'aspetto ancora più interessante è che anche gli assassinii sono stati leggermente modificati, ma in un senso buono. Non preoccupatevi, premendo il triangolo/Y alle spalle di un nemico insospettabile lo ucciderete all'istante, ma qui questi assassinii appaiono più viscerali e brutali. Non si tratta solo di colpirli a mano tesa, come spesso capita buttandosi dall'alto, attaccandoli o strangolandoli - è tutto molto più impegnativo e soddisfacente.

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Quando le cose iniziano a degenerare e a farsi più complesse, ci sono molte armi a cui possiamo ricorrere e che possiamo scegliere. Abbiamo optato per una mazza ferrata pesante, che era lenta ma ha fatto un sacco di danni, così come la suddetta lancia, Serpent of Serapis. E' possibile utilizzare anche qui l'adrenalina una volta che ci si trova in battaglia abbastanza a lungo, e questo varia da arma ad arma; per la mazza ferrata, aumenta l'intensità e supponiamo che possa infliggere più danni, mentre per la lancia si è trattato di un singolo attacco potente. Tra gli altri tipi di arma, segnaliamo le doppie lame, ma potete anche scegliere di muovervi disarmati (tecnica che vi sconsigliamo caldamente).

Ci sono anche diversi tipi di arco. L'arco da guerriero, per esempio, spara più frecce alla volta, che come potete immaginare è efficace ma consuma molte munizioni. L'arco del predatore, d'altra parte, consente di controllare la freccia a mezz'aria, per ottenere tiri lenti ma precisi. Questa varietà in termini di combattimento permette di mantenere le situazioni sempre fresche, specialmente perché le armi possono essere raccolte nel mondo di gioco, si possono recuperare i pezzi, venderle, acquistarle e addirittura aggiornarle, quindi se lavorate nel modo giusto, potete creare delle vere e proprie macchina da guerra.

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Questo sistema di aggiornamento e di loot non si applica solo alle armi, però. Anche le armature, gli scudi, gli utensili, i montabili e altro ancora possono essere scambiati per ottenere varianti più grandi e migliori, per cui vale la pena setacciare ogni angolo della mappa per trovare risorse da craftare per migliorare il vostro equipaggiamento. La ricerca del pezzo più efficace è stato un ottimo modo per tenerci incollati al gioco e possiamo immaginare che ciò potrebbe persistere per tutto il gioco, specialmente perché abbiamo trovato costantemente nuove cose che volevamo provare.

Bayek può anche essere aggiornato tramite un albero delle abilità piuttosto ampio di cui vi avevamo già parlato nel nostro primo hands-on Questo include tutto ciò che può aiutarvi a combattere, e dal momento che siamo saliti di quattro livelli in quattro ore, non ci riuscirete piuttosto velocemente. Ci sono molte cose tra cui scegliere, come un perk che permette di sparare le frecce a rallentatore, un altro che aumenta l'efficacia dell'arco del predatore, e uno che vi permette di mettere insieme più colpi in combattimento grazie ad una combo. Scegliere in modo saggio è dunque un imperativo.

Un aspetto di cui non abbiamo ancora parlato è la quest principale che ci vede perseguire lo Scarabeo. L'intera questline che abbiamo giocato presentava spoiler piuttosto grossi, quindi non scenderemo troppo nei dettagli, ma la base di questa parte della storia è che lo Scarabeo era uno dei tanti rami dell'Ordine degli Antichi, una forza misteriosa che controllava le personalità più importanti dell'epoca, e abbiamo dovuto cacciare per fermarli) Questo ci ha condotto in molte direzioni, e ci è piaciuto quello che abbiamo visto, in quanto tutto ci è apparso nuovo, su larga scala, e non abbiamo sempre capito come sarebbero andate a finire le cose.

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Non tutto era perfetto quando abbiamo giocato, però, dal momento che, a nostro avviso, i personaggi erano probabilmente il punto più debole. Bayek, sebbene grintoso e stoico, può spesso risultare un po' noioso nei dialoghi, e molti altri personaggi non si sono rivelati particolarmente interessanti. Taharqa era una delle personalità più interessanti in cui ci siamo imbattuti, ma molti di loro ci sono apparsi un po' legnosi. Inoltre, non sono mancati fenomeni di mancato lip-sync, e alcuni personaggi non erano neanche così ben dettagliati. Non sono mancati problemi come il clipping, ma considerando che non sappiamo quanto fosse vecchia la build che abbiamo giocato, alcuni di questi problemi possono essere già stati risolti.

Origins sembra aver trovato un equilibrio tra l'essere un gioco di Assassin's Creed, con gli assassini, il mistero e l'ambientazione storica in terza persona, ma questi aspetti si mescolano ad elementi più moderni che si ispirano ad altri titoli Ubisoft. La predominanza degli animali selvatici, per esempio, ci ha ricordato molto simile Far Cry, l'aquila ci ha ricordato il drone di Watch Dogs 2 e Wildlands, e in realtà quest'ultimo titolo ci è venuto in mente anche quando abbiamo dovuto uccidere i diversi leader presenti sulla mappa.

Ci siamo sentiti sollevati nel constatare che il mondo fosse interessante da esplorare e scoprire, e che c'è molta profondità nelle opzioni relative agli equipaggiamenti e agli aggiornamenti, e questo da solo dovrebbe bastare per attirare l'attenzione dei giocatori. È sicuramente un cambiamento importante nel franchise, grazie ad un ambiente impegnativo, una nuova prospettiva sulla progressione del giocatore, ma soprattutto qualcosa che vale la pena provare dopo un anno lontano dai riflettori.

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