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Extinction

Extinction - Provato

Abbiamo dato un'occhiata al titolo di Iron Galaxy Studios, ispirato ad Attack On Titan. Nonostante lo studio smentisca.

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Il concetto di sterminio è un tema piuttosto caldo nel clima politico odierno, così come la questione biologica. Le specie di insetti e mammiferi cadono come tessere del domino. Abbondano teorie della cospirazione in merito all'annientamento dell'umanità per colpa di una sovrapopolazione senza sosta o di una rivolta improvvisa dell'intelligenza artificiale. Infatti, l'annientamento è una patata bollente che viene continuamente messa in ballo. Questo concetto è alla base di Exinction, un action/platform 3D con elementi RPG che si avvale di quell'atmosfera parkour ad alto ritmo tipico di giochi come Prince of Persia o Assassin's Creed. Beh, quando funziona, è così, in effetti.

In Exinction, si viene buttati in un mondo letteralmente sull'orlo della distruzione, in cui giganteschi Ravenii hanno invaso il mondo di Dolorum e si contendono il dominio del mondo distruggendo tutto e tutti. Il giocatore controlla Avil, l'ultimo di una serie di potenti guerrieri e l'unico al mondo che possieda le abilità necessarie per combattere contro i giganteschi Ravenii. È tutto un po' vago sul perché siete l'unica di queste sentinelle - il gioco vi fa chiedere per quale motivo non potete trasmettere le vostre abilità a una nuova generazione di soldati - ma comunque il destino del mondo è nelle vostre sole mani.

Oltre ad eliminare questi giganti, è necessario che salviate la popolazione e massacriate demoni minori che seguono le orme dei Ravenii. Anche se Iron Galaxy e Maximum Games affermano ostinatamente che Exinction non si sia ispirato all'anime/manga Attack On Titan, le somiglianze tra i due prodotti sono sorprendentemente evidenti. Per abbattere un Ravenii, occorre tagliargli la testa, ad esempio. Allo stesso modo, per entrare nell'elite di combattenti ci vogliono molti anni di allenamento e di pratica per perfezionare le vostre abilità e, inoltre, nessuno sa da dove o come provengano i giganti invasori. Sì, la storia di David contro Goliath è molto più antica, ma il gameplay, i contenuti e la storia ricordano Attack On Titan a tal punto che gli sviluppatori non possono negare la loro fonte di ispirazione. Proprio come Dauntless è un tentativo di creare un gioco in stile Monster Hunter al di fuori della serie di Monster Hunter, allo stesso modo Extinction è chiaramente un tentativo di creare un gioco di Attack On Titan al di fuori di Attack On Titan, e questo va benissimo, se solo gli sviluppatori lo ammettessero.

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Extinction

Ma stiamo divagando. In che modo il gioco, nel suo stato attuale, riesce a coinvolgere il giocatore? In un modo un po' traballante, ci verrebbe da dire. Il concetto è molto chiaro: combattere contro una forza sconosciuta dovrebbe scoraggiare o travolgere chiunque, soprattutto quando si è un esercito composto da un solo uomo con il peso del mondo sulle proprie spalle. Esattamente come con gli edifici su cui ci si arrampica, i Raveni devono essere scalati come una montagna e alcuni hanno un'armatura speciale che deve in primo luogo eliminata. Inoltre, bisogna tenere d'occhio le mani e i piedi giganteschi che cercano di schiacciarvi o polverizzarvi in ogni occasione. Questa aggiunta, però, lascia un retrogusto amaro. Più di una volta, per ragioni a noi sconosciute, siamo rimasti bloccati sotto un'ascella o attaccati senza speranza ad un pezzo di armatura. La hitbox è dappertutto - a tal punto che i giganti possono trovarsi lontani miglia dietro di voi e riuscire comunque a schiacciarvi.

Extinction fa un uso di una variante del bullet-time (tecnica che conosciamo grazie a Matrix) quando arriva il momento di sbarazzarsi degli arti giganteschi, il che funzionerebbe bene se si capisse in che modo utilizzarli affinché abbiano un certo effetto. Le parti si illuminano pesantemente quando siete abbastanza vicini, ma giudicare la distanza è così strano in questo gioco che cambia da Ravenii a Ravenii. La telecamera automatica non può seguire la velocità con cui Avil si muove, e questo aspetto rivela un'altra difficoltà quando improvvisamente bisogna mirare correttamente mentre l'angolo è ancora in ritardo di mezzo secondo rispetto al vostro movimento. Manca quella funzionalità di lock-on presente in Dark Souls e in giochi simili. Ciò aiuterebbe quanto meno a combattere i mostri più piccoli.

La meccanica relativamente semplice sembra impressionante quando si combina ai combattimenti contro mostri giganteschi, ma diventa piuttosto velocemente una routine, in quanto i combattimenti si risolvono grazie ad uno dei due diversi pulsanti. Per i mostri più piccoli, basta premere X in eterno finché non muoiono, mentre contro i giganti, basta tener premuto il dorsale destro e attaccandolo rilasciando il pulsante. Risciacquare e ripetere, fino a quando il nostro nemico non è morto. Certo, ogni livello offre diverse sfide. Ad esempio, è possibile ottenere punti extra da spendere nella vostra abilità nel salto se completate il ​​livello in meno di quattro minuti, se uccidete 12 nemici minori, o se sconfiggete un Ravenii senza tagliare nessuno dei suoi arti. Inoltre, ogni livello ha un timer incorporato e perderete la missione se l'intera città sarà distrutta dall'orda degli invasori. Questo dà ad ogni missione un certo senso di urgenza e costringe il giocatore a fare scelte difficili ogni volta che si trova a visitare un nuovo teatro di guerra - non tutti possono essere salvati. Da qui il nome Extinction.

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Questo è probabilmente l'aspetto più interessante della storia di Extinction, in quanto sotto ogni alto aspetto è piuttosto vago. Ha senso che il nemico sia straniero e sconosciuto, ma quando tutto il resto è così, è difficile immergersi nel mondo e lasciarsi trasportare. Avil è l'ultimo della sua specie perché è così, il suo amico fidato può creare portali con cristalli giganti perché cosà, e la magia potrebbe o non potrebbe esistere, e va avanti all'infinito. Sembra che l'attenzione dello sviluppatore sia stato quello di offrire una scarica di adrenalina nell'esperienza di gioco ma, come abbiamo appena discusso poche righe sopra, c'è ancora molto da fare prima che l'obiettivo venga raggiunto. Una breve digressione: tutti quelli che incontrate, dal re del Dolorum al contadino più povero, si susseguono incessantemente in varie missioni e sentono il bisogno di fare una battuta ad ogni vostro movimento. Alla lunga diventa davvero fastidioso, soprattutto contro i nemici minori.

Extinction

Abbiamo usato la parola missione più volte in questo testo e per molti di voi potrebbe essere una piacevole sorpresa scoprire che Extinction non sia in realtà un gioco open world. Questa è un'ottima scelta, che ben si confà allo stile del gioco. Come vi abbiamo raccontato, ci si muove principalmente tramite i cristalli del portale per riuscire a mettere in sicurezza il maggior numero possibile di persone, facendo in modo, al tempo stesso, che la città che avete il compito di proteggere non subisca una distruzione completa. La storia sembra che durerà non più di 10-12 ore, ma può essere rigiocata all'infinito per migliorare il vostro punteggio nei vari livelli. Inoltre, ci sono anche board generati casualmente e alcune modalità di gioco diverse per un pubblico maggiormente orientato alla competizione.

Extinction è un gioco con molte buone idee, ma con un'implementazione parziale di queste idee. Il prodotto finito non raggiungerà gli scaffali prima di aprile di quest'anno, quindi c'è ancora tempo per sistemare alcuni passi falsi. Siamo grandi fan di Attack On Titan e aspettiamo con impazienza un videogioco solido con questo concept ed è per questo che siamo non vediamo l'ora del lancio completo di Extinction, nonostante i suoi apparenti difetti.

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