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Project xCloud - Provato

Abbiamo messo alla prova il nuovo servizio di cloud gaming di Microsoft, attualmente in fase preview. Riuscirà a battere Google Stadia?

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Chi avrebbe mai immaginato che, un giorno, le console sarebbero potute diventare superflue, addirittura inutili per giocare. Le abbiamo viste nelle nostre camerette prima e nei nostri salotti poi da così tanto tempo che l'idea di avere uno spazio vuoto di fianco o sotto la televisione del soggiorno sembra impensabile. È vero, le console esistono ancora - anzi, a breve ci addentreremo in un nuovo ciclo con la prossima generazione di console con PlayStation 5 e Xbox Series X - ma è altrettanto vero che di qui a poco ci saranno tante altre forme di fruizione che cambieranno il nostro modo di interagire con i videogiochi. Tra queste, in prima linea, c'è il cloud gaming. Inaugurato, un po' goffamente, con Google Stadia appena lo scorso novembre, le sorti di questo nuovo metodo di fruizione dei videogiochi potrebbe subire un importante cambiamento con Project xCloud, il nuovo servizio di cloud gaming di Microsoft attualmente in fase preview in alcuni Paesi europei, compresa l'Italia.

Rivelato nell'ottobre 2018, Project xCloud è il modo con cui Microsoft ha deciso di approcciarsi al game streaming, anticipando di qualche mese l'annuncio di Stadia e stabilendo sin da subito quali fossero gli aspetti essenziali affinché ci si potesse addentrare in quella che, a conti fatti, segna un passaggio decisivo per il mondo dei videogiochi. E dalle nostre prime impressioni con il servizio, che vi racconteremo qui, siamo convinti che Microsoft sia sulla strada giusta per intraprendere questo nuovo ambizioso viaggio, con tutte le difficoltà e le problematiche del caso.

Project xCloud - Provato

Ciò che ci ha sorpreso di Project xCloud, sin dai primi istanti che abbiamo avviato la app, è la sua assoluta semplicità. Abbiamo testato il servizio sul nostro Samsung S9 (xCloud è attualmente disponibile solo per i dispositivi Android), usufruendo di una connessione Wi-fi TIM Fibra FTTH da 1GB. Una volta avviata l'applicazione, siamo stati accolti da un'interfaccia minimalista, lineare, ma molto pulita, in cui è possibile visualizzare tutti i giochi disponibili sul servizio. È possibile sia consultare i giochi attraverso un elegante mosaico a scorrimento, oppure tramite l'apposito tasto di ricerca posizionato in alto nell'app. Pur essendo in beta test, Project xCloud già presenta una line-up di titoli di tutto rispetto (appena ieri ne sono stati aggiunti cinque nuovi), che spaziano da generi molto differenti: racing, platfom, picchiaduro, RPG...ogni giocatore troverà il titolo che più si avvicina ai suoi gusti.

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Durante la nostra prova, abbiamo avviato buona parte dei giochi presenti in catalogo per provare a capire quale fosse la media in termini di tempi di caricamento di ciascuno prodotto. In media, i giochi impiegano dai 30 secondi al minuto abbondante, perfettamente in linea con i tempi di attesa di caricamento dei giochi su Xbox One. Una volta avviato, se non lo hai fatto prima, è possibile connettere via Bluetooth il tuo controller (va benissimo anche il tuo controller Xbox One standard); anche qui, in pochissimi passaggi molto intuitivi, è possibile collegare il dispositivo al proprio smartphone/tablet senza alcuna difficoltà. In un paio di clic, puoi finalmente accedere al tuo gioco e goderti la tua esperienza in totale libertà, direttamente dal tuo dispositivo mobile. Ma, a conti fatti, come si comporta Project xCloud?

Project xCloud - ProvatoProject xCloud - Provato

Incredibilmente bene, dobbiamo ammetterlo. Nonostante non nutrissimo alte aspettative, il nuovo prodotto di Microsoft è davvero sorprendente. Abbiamo esplorato buona parte dei titoli presenti in catalogo, ma abbiamo voluto concentrarci su generi che potessero mettere un po' in difficoltà e sotto stress il servizio. In particolare, ci siamo soffermati su Forza Horizon 4, Mortal Kombat X e Borderlands 2...e, accidenti, il risultato è stato strabiliante. Partiamo dal comparto grafico: nonostante visualizzassimo l'esperienza su uno schermo da appena da 5.8 pollici e con una risoluzione da 2960x1440 pixel, i titoli sono letteralmente esplosi in tutta la loro vitalità e nei loro colori vivaci. Seppur siano esperienze abbastanza impegnative da un punto di vista tecnico, non abbiamo mai rintracciato grossi cali di framerate - quanto meno, non di quelli che compromettono l'esperienza in modo decisivo. L'unico aspetto che ci ha un po' deluso è stato il comparto audio, spesso rallentato o "gracchiante", dovuto probabilmente ad una massiccia presenza di utenti connessi in simultanea che rallentavano un po' il tutto o dall'eccessiva presenza di effetti a schermo.

A parte queste problematiche, che speriamo Microsoft risolva potenziando le sue infrastrutture andando avanti, il servizio ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Non abbiamo evidenziato particolari problemi in termini di latenza, quanto meno non determinanti, ma abbiamo notato ancora delle piccole imperfezioni in termini di compressione video. Al netto di questi difetti - tutti risolvibili, anche perché siamo ancora in fase beta - non possiamo che essere entusiasti del modo in cui Microsoft stia sodo su questo servizio affinché possa concorrere con Google Stadia, che tuttavia resta, al momento, il servizio cloud con un'infrastruttura più solida ed efficiente.

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In un mondo ideale, la sintesi perfetta sarebbe una piattaforma cloud gaming con un'infrastruttura offerta da Stadia e una lineup massiccia come quella da Project xCloud. Tuttavia, Microsoft ha ancora molto tempo davanti a sé per apportare tutte quelle modifiche e quelle migliorie necessarie per permettere a Project xCloud di brillare. Dalle nostre prime impressioni, c'è sicuramente molta fiducia nel progetto e tanta voglia di scoprire cosa sarà in grado di fare Project xCloud non appena diventerà un servizio attivo per tutti. Solo allora potremmo decretarne l'effettivo successo o insuccesso. E non solo di Project xCloud, ma anche del cloud gaming in senso lato che, al momento, è ancora in una sorta di Terra di Mezzo in attesa di spiccare il volo.

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