Se Battlefield V è stato recentemente oggetto di polemica, in quanto presenta tra i suoi eserciti digitali soldati donna, questa volta tocca a Total War: Rome II ad essere attaccato dai giocatori. Nonostante il gioco sia stato pubblicato oramai cinque anni fa, è stato di recente colpito da una serie di recensioni negative a seguito dalla pubblicazione di una patch, che introduce i generali donna. Questa nuova aggiunta introdotta da Creative Assembly pare che non sia piaciuta a molti giocatori, i quali rivendicano la veridicità storica dietro le loro pesanti critiche, attaccando le nuove presunte policy dell'industria videoludica per compiacere gli ultimi movimenti femministi.
In particolare, ciò che ha infastidito i giocatori è che questi generali donne siano apparse improvvisamente al posto di generali uomini presenti in vecchi salvataggi, scatendando un'ondata di recensioni negative su Steam. Dal canto suo, già lo scorso agosto era intervenuta su Steam una portavoce di CA, dicendo: "I giochi di Total War sono storicamente autentici, non storicamente accurati - se avere unità femminili ti sconvolge tanto puoi modificarle o semplicemente non giocare. Le persone che dicono che non compreranno il gioco perché ci sono troppe donne ci stanno bene - se questa è la loro ragione, preferiremmo che non lo facessero comunque". Come è facile aspettarsi, questa risposta non è stata accolta in modo positivo dai giocatori, che hanno avviato una polemica alquanto imbarazzante.
Un po' stufi delle continue discussioni, gli sviluppatori di Creative Assembly hanno dimostrato quale sia la percentuale di possibilità che i personaggi femminili compaiano nel gioco, riportando il seguente comunicato:
"I personaggi femminili compaiono durante il gioco, ma hanno tra il 10 e il 15 per cento di possibilità di apparire come generali reclutabili per alcune delle fazioni giocabili. Le eccezioni sono kla Grecia, Roma, Cartagine e alcune fazioni orientali, che hanno uno 0% di possibilità, e Kush che ha una probabilità del 50%. Questo per rappresentare ampiamente le differenze culturali in quelle fazioni durante l'epoca in cui il gioco è ambientato.
"Queste percentuali sono modificabili dai giocatori: non abbiamo assistito alla presenza di bug che dimostrano che questo sia diverso o non funziona come previsto."
Inoltre, la stessa compagnia ha pubblicato un ulteriore comunicato su Twitter per ribadire la sua posizione.
Cosa ne pensate della discussione emersa?
Si ringrazia Eurogamer.