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Valiant Hearts: The Great War

Valiant Hearts: The Great War

Il titolo di Ubisoft sulla Prima Guerra Mondiale merita assolutamente la vostra più totale attenzione.

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E' un momento eccezionale per i titoli narrativi. L'anno scorso The Last of Us ha vinto virtualmente praticamente qualsiasi premio, anche grazie ad una storia terribile e drammatica incentrata sulla sopravvivenza e sulla corruzione dell'essere umano. Ma ciò che è meglio è che non è necessario avere un budget da capogiro, la motion capture e una grafica 3D per riuscire a raccontare una buona storia. Se la storia è abbastanza forte, è possibile raccontarla con mezzi molto più semplici, e in alcuni casi diventa tanto più forte proprio per questo motivo.

L'abbiamo visto in giochi come Papers, Please, come nell'eccellente Always Sometimes Monsters e ora con il bello e commovente Valiant Hearts: The Great War di Ubisoft.

La leggenda vuole che questo titolo abbia preso vita grazie ad alcuni dipendenti del team di Ubisoft Montpellier, che ci giocherellavano su durante le loro pause pranzo, ma rapidamente si è stato trasformato in un gioco "reale", perché sempre più dipendenti hanno iniziato ad appassionarsi a questo progetto. Ed è perfettamente comprensibile, perché Valiant Hearts rappresenta qualcosa di speciale.

Valiant Hearts: The Great War
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Come suggerisce il titolo, il gioco è ambientato nel corso della Prima Guerra Mondiale, un'epoca che non è mai stata analizzata in dettaglio nei videogiochi (tranne forse da parte di qualche titolo strategico), il che è ironico, considerando da quanto tempo assistiamo a titoli shooter ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma Valiant Hearts non è un gioco di guerra. Non si esalta il combattimento, non bisogna dimostrare alcun valore sul campo di battaglia. Piuttosto, si concentra su quante vite umane sono state spezzate perché coinvolte nella guerra contro la loro volontà, e il loro desiderio è solo quello di tornare a casa.

Allo stesso tempo, viene dimostrato molto chiaramente quanto orribili e insensate fossero molte delle tattiche utilizzate durante la Prima Guerra Mondiale, e sul perché abbiamo smesso di usare gas asfissianti, lanciafiamme e trincee.

Valiant Hearts: The Great War

Seguiamo quattro personaggi principali le cui strade si incrociano a vicenda ripetutamente durante i quattro anni di guerra. Abbiamo il contadino francese Emile, che in realtà vuole solo ricongiungersi alla sua famiglia e tornare a casa, alla sua fattoria. Il suo genero di origine tedesca, Karl, che viene espulso dalla Francia all'inizio della guerra ed è costretto a combattere per l'esercito tedesco. L'americano Freddie, che si è offerto come volontario per combattere per i francesi per vendetta personale. E l'infermiera belga Anna, che cerca di ritrovare suo padre scomparso.

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Tutti e quattro ricevono aiuto da cane Walt, che è semplicemente una delle creature più dolci e accattivanti che io abbia mai incontrato in un gioco.

Valiant Hearts: The Great War

Riguardo al genere, Valiant Hearts condivide punti in comune con i classici giochi d'avventura. Ci sono sequenze d'azione standard, ovvio, per lo più incentrate sull'evitare le granate, le raffiche di mitra o le guardie, ma il cuore del gioco è la risoluzione degli enigmi.Tra queste, ad esempio, trovare il modo di distrarre un particolare agente per poter sgattaiolare via, o attivare un interruttore particolare, fino alla risoluzione di puzzle decisamente più consistenti, come muovere ingranaggi o gasdotti per creare una particolare connessione che ci permette di proseguire il nostro viaggio.

I quattro personaggi hanno ciascuno le proprie abilità e meccaniche: Emile può scavare il terreno morbido, mentre Anna spesso aiuta i soldati feriti in mini-giochi basati sul ritmo. Spesso bisogna chiedere l'aiuto di Walt per raggiungere, ad esempio, strette aperture, attivare interruttori a distanza (per muovere un ascensore in cui siamo all'interno, per esempio), o nascondersi sotto il fumo o il gas per recuperare un oggetto importante. Sono semplici, ma gli enigmi sono nella maggior parte dei casi molto buoni, non troppo facili, ma neanche impossibili.

Valiant Hearts: The Great War

Sparsi per il paesaggio, troverete piccoli oggetti da collezionare, oggetti che non hanno impatto sul gameplay, ma che offrono alcuni frammenti di vita durante la guerra. C'è di tutto: dalle targhette militari ai gioielli fatti in casa, fino alle lettere scritte per le famiglie a casa dai soldati al fronte. È inoltre possibile sbloccare fatti storici riguardanti l'ambientazione e le battaglie raccontate nel gioco. In questo, Valiant Hearts risulta una sorta di libro di fiabe interattivo, che - se si vuole - può raccontare molte cose sulla Prima Guerra Mondiale che probabilmente non conoscevate.

La storia dei questi quattro destini (e del loro fedele cane) che tentano di fuggire indenni dal caos della guerra non appare forzata, è delicata e si integra per bene con la Storia (quella con la "S" maiuscola).

All'inizio di quest'anno è uscito un altro titolo che lavora sul motore UbiArt Engine, ossia la fiaba Child Of Light. E' naturale fare paragoni, ma nonostante tutte le lodi che ho tessuto finora su Valiant Hearts, non penso che sia all'altezza del precedente. Già, perché al centro di questo titolo vi è solamente un'avventura solida, che ruota attorno alla risoluzione di puzzle, caratterizzata da una grafica splendida e da una storia toccante. Alcune delle sequenze d'azione possono risultare frustranti se si perde il ritmo e si muore nello stesso punto più volte.

In altre parole, Valiant Hearts: The Great War ha dei difetti. Tuttavia, consiglio a tutti di giocare senza riserve, perché offre una storia bella e che riflette su uno dei periodi più raccapriccianti della storia moderna. Chiaramente, questo è un progetto che è guidato da una passione per l'argomento raccontato, più che da una necessità artistica. Non importa chi siate e quale sia il voto di seguito, compratelo per la vostra piattaforma al più presto.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Storia bella e toccante, meraviglioso stile artistico, pone l'accento su un periodo storico poco raccontato dai videogiochi, ottimi enigmi.
-
Le sequenze d'azione possono essere un po' frustranti.
overall score
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