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Journey

Journey

Iniziamo un viaggio poetico ed emozionale attraverso il deserto, verso una montagna distante. Journey non è un gioco per tutti, ma è uno dei titoli più straordinari dell'anno.

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Una figura siede in mezzo alla sabbia. Non si muove e mantiene una posizione meditativa. La figura ha due chiari occhi luminosi, e viene risvegliata da un leggero movimento del controller. Non è possibile dire chi sia questa figura, dato che il suo vestito rosso scuro gli copre la faccia e il corpo. Ci sono solo il vento, la sabbia e il sole, e sullo sfondo una collina.

La sabbia si sparge il momento in cui ci muoviamo e, quando raggiungiamo la collina, diventa ancora più presente. Ci facciamo strada con dei passi pesanti, che affondano nella sabbia. Raggiungiamo la cima e scorgiamo una montagna. Questi sono i nostri primi passi in un viaggio di esplorazione.

Thatgamecompany,come sempre, ha prodotto qualcosa di diverso e unico. Nei titoli come flOw e Flower, lo studio californiano è diventato una sorta di pioniere per quanto riguarda i titoli tranquilli e densi di atmosfera per PSN. Il loro ultimo titolo, Flower, uscito nel 2009, è stato un gioco in grado di dividere giocatori e critici in due parti distinte. Alcuni lo trovavano troppo facile e troppo New Age, altri lo trovavano semplice e incantevole, come giocare con il vento.

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Journey differisce da Flower in molti modi. Principalmente a causa del fatto che in questo gioco controlliamo un'entità fisica, anche perché abbiamo davanti a noi un chiaro obiettivo. La misteriosa montagna illuminata dalla luce divina ci fornisce una motivazione e un'ambientazione. Il movimento attraverso il deserto non è soltanto un passaggio, è un mondo che cambia in continuazione e che viene plasmato dal vento davanti agli occhi del giocatore.

Il tutto ha un tocco minimalista sin dalla musica fino all'accogliente rumore della sabbia, il mistero cresce attorno al nostro personaggio. Mano a mano che si procede si sbloccano alcune capacità, tra le quali spicca la possibilità di poter volteggiare per l'aria per alcuni secondi.

Il viaggio procede attraverso le rovine di una civiltà perduta. Queste rovine racchiudono alcune antiche pergamene che possono essere attivate attraverso la preghiera, e le possono girare un ponte magico sospeso tra due pilastri.

Ad un tratto ho incontrato una figura simile a me, che camminava nel bel mezzo del deserto. È stato bello trovare un altro giocatore che so muoveva in maniera indipendente e disinteressata, ma che condivideva con me lo stesso mondo e un obiettivo comune.

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Journey, infatti, non è propriamente un viaggio in solitaria. Ci sono altre persone che popolano questo mondo, ma non sappiamo mai chi siano. Non vengono forniti i nickname di PSN, non ci sono funzioni di chat né vi sono informazioni a cui accedere. Eppure, si condivide l'esperienza con questi anonimi compagni di viaggio. Non c'è nulla che ci distrae dal nostro obiettivo comune, e la cosa crea una relazione piuttosto unica, nella quale ci si aiuta a vicenda, ci si attende e, anche se non si ha un vero e proprio modo per comunicare, si crea un forte legame.

Journey

Quando si riesce finalmente a raggiungere la cima della montagna, un vento gelido ci impedisce di proseguire. Due giocatori, tuttavia, possono stare vicini per riscaldarsi a vicenda. E, se si riesce a giungere fino alla fine del viaggio, probabilmente si avrà trovato un amico.

Le due ore richieste per completare il viaggio ci portano attraverso montagne ricoperte di neve, caverne oscure e città sotterranee, oltre a vari deserti ognuno dei quali ci lascia senza fiato. Se guardate il gioco da un punto di vista puramente tecnico, potrebbe non sembravi particolarmente impressionante, ma le poche animazioni presenti sono usate in maniera sapiente, e le emozioni che riescono ad evocare sono qualcosa di unico nel mondo dei videogiochi.

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La forza principale di Journey è che mette continuamente a dura prova la nostra immaginazione. Le creature che si incontrano potrebbero essere il vento, un aquilone o altri giocatori. Non si sa nulla della storia, non c'è narrazione, non c'è nulla che riesca a rompere l'illusione e alla fine siamo costretti a crearci la nostra personale interpretazione. Lascia al giocatore l'onere di popolare il mondo con le proprie idee.

Naturalmente può essere particolarmente spiazzante ed alienante, dato che i giocatori contemporanei sono abituati a una narrazione convenzionale. Molti potrebbero facilmente trovare quest'esperienza troppo astratta, ed è evidente che questo gioco non è adatto a tutti i malati.

Ma aspettate un minuto. Non abbiamo scritto che l'avventura dura due ore? Esatto. Il gioco si può terminare in un paio d'ore. E non vi sono momenti particolarmente difficili: nessuna battaglia con i boss, nessun puzzle difficile o qualche meccanica di gioco classica che rallenta i nostri progressi.

Ma ciò non significa che non sia emozionante, e mi sono ritrovato a stare incollato allo schermo per l'intera partita. All'inizio ero confuso, poi interessato, poi meravigliato e infine toccato... in pratica, il gioco ha suscitato in me un crocevia di emozioni. Journey diventa quello che volete che sia e si popola con quello che ritenete opportuno. E forse i nostri destini si incroceranno nel nostro viaggio verso una montagna distante.

09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
Un viaggio fantastico con livelli variegati, reinventa il concetto di gioco cooperativo, splendida grafica e splendido sonoro, storia astratta
-
Dura solo due ore, non è particolarmente difficile, non è per tutti i gusti
overall score
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