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Dishonored: Definitive Edition

Tornano in versione "definitive edition" le avventure di Corvo Attano. Ma è il remaster che i fan dell'originale attendevano?

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La fantascienza, che sia essa in forma letteraria o in forma audiovisiva, ha sempre sortito un certo fascino da parte di un pubblico che, nel corso della storia centenaria del genere, è diventato sempre più eterogeneo, ma al contempo esigente. Accanto alle celebri fantasie di Jules Vernes (considerato tra i padri fondatori del genere), hanno iniziato a prendere vita diversi sottogeneri davvero interessanti, e tra questi vi è anche la corrente steampunk, diffusasi a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso. E un sottogenere così accattivante e particolare non poteva non catturare l'attenzione anche del medium videoludico, che nel corso della sua storia ha visto alternarsi tanti prodotti ispirati a questo mondo fantasy tanto oscuro quanto affascinante.

Tra gli esponenti più interessanti del genere in campo videoludico, vi è senza dubbio Dishonored, un titolo sviluppato dagli allora quasi sconosciuti Arkane Studios, che approdò per la prima volta su Xbox 360, PS3 e PC suscitando grande interesse da parte di pubblico e critica a livello mondiale (potete leggere la nostra recensione dell'originale a questo link).

Ricalcando i capisaldi del genere di appartenenza, ma al tempo stesso dando loro nuova linfa vitale originale, la prima avventura di Corvo Attano si rivelò un prodotto molto curato sotto tanti punti di vista, caratterizzato da una trama coinvolgente, una libertà esplorativa ed espressiva senza precedenti per i giocatori dell'epoca (lo stile di gioco del giocatore, infatti, incideva in modo sostanziale sul finale della storia, che ne offre ben tre diversi) e arricchito da meccaniche di gioco davvero interessanti.

In vista dell'attesissimo rilancio della serie con un secondo capitolo - annunciato in via ufficiale durante la conferenza E3 tenuta da Bethesda lo scorso giugno - Bethesda e Arkane hanno deciso di preparare il terreno a Dishonored 2, ripubblicando il gioco originale, questa volta in un'ambiziosa Definitive Edition in esclusiva per le console di nuova generazione. Ma Dishonored: Definitive Edition è il grandioso remaster che tutti i fan dell'originale attendevano? O è solo un modo per Bethesda per "tenere caldo" il pubblico in attesa del secondo capitolo, magari avvicinandosi ad un pubblico completamente nuovo?

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Dishonored

Per chi fosse completamente nuovo a Dishonored, è necessario fare una piccola premessa narrativa. Ci troviamo nella città retro-futuristica di Dunwall, una città immaginaria in cui convivono paranormale e macchine ingombranti tipicamente steampunk. La città è flagellata da tempo da una dilagante epidemia di peste, incrementata anche dal continuo diffondersi di ratti per le strade di Dunwall. Corvo Attano - guardia del corpo personale dell'Imperatrice Jessamine Kaldwin - è di ritorno da una missione, in cui insieme alla flotta imperiale, ha toccato le coste di Paesi vicini in cerca di un rimedio alla brutale epidemia che assedia la città. Invitato dall'imperatrice a rendere un resoconto del suo viaggio e giunto al suo cospetto, Corvo assiste inerme all'omicidio dell'Imperatrice e al rapimento di sua figlia Emily.

All'accorrere delle guardie, Corvo viene accusato di alto tradimento per l'assassinio dell'imperatrice e per la sparizione della bambina, e per questo condannato a morte. In attesa della sua ingiusta sentenza, Corvo viene raggiunto e aiutato a scappare da un gruppo di Lealisti, i quali gli svelano, in realtà, che l'omicidio dell'Imperatrice è stato un vile colpo di Stato ordito da alcuni membri del Governo. È qui che inizia la sua avventura, nel tentativo di riabilitare la sua immagine, eliminare i cospiratori e ritrovare la piccola Emily e restituire a Dunwall la legittima erede e sovrana.

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Se all'epoca del nostro primo playthrough, la storia di Dishonored ci aveva letteralmente rapito, in questa Definitive Edition troviamo conferma di quanto la sua trama sia effettivamente senza tempo, e ancora capace di coinvolgere il giocatore sin dai suoi primi attimi. Oscura, cupa, a tratti soffocante: il comparto narrativo che caratterizza Dishonored si rivela, anche a distanza di tre anni (un'eternità per il settore videoludico, costantemente in movimento e in evoluzione), ancora assolutamente eccellente, un aspetto che ben si sposa e si adatta al suo altrettanto brillante sistema di combattimento. Se all'epoca del suo lancio, il sistema di combattimento risultava incredibilmente moderno - con la possibilità, per il giocatore, di destreggiarsi tra spade, pistole e balestre - quest'ultimo si rivela tutt'oggi ancora molto attuale, supportato inoltre da un ricchissimo equipaggiamento tra armi, bombe e poteri paranormali, e da un albero delle abilità che il giocatore può ancora una volta forgiare sulla base del suo stile di gioco preferito.

Inoltre, un altro aspetto che continua a colpirci positivamente in questa edizione remastered è l'IA dei nemici: soprattutto se scegliete un approccio decisamente più offensivo, tenete sempre in considerazione il numero dei nemici presenti in un'area. Questi non vi attaccheranno ordinatamente uno alla volta, come molti franchise ci hanno abituato (bene), ma vi assalteranno senza remore, colpendovi con spade, molotov e bombe. Insomma, ponderate sempre al massimo le vostre azioni prima di lanciarvi nella mischia. O, in caso contrario, prediligete le meccaniche stealth, visto che queste ultime rappresentano il cuore pulsante dell'esperienza di Dishonored.

Ben strutturato e agile da gestire è anche l'accesso al nostro inventario, che si rivela assolutamente in linea con produzioni analoghe contemporanee, in cui con un semplice tasto (nel caso della versione PlayStation 4 che abbiamo provato, si tratta dei tasti L1 e R1) possiamo accedere alle rispettive abilità che Corvo assegna a ciascuna delle sue mani: nella mano sinistra, ad esempio, possiamo selezionare la balestra (con i vari dardi a disposizione), le bombe e l'abilità di Teletrasporto (che permette al nostro eroe di spostarsi per brevi tratti, diventando quasi invisibile ai nemici); mentre nella mano destra possiamo alternare pistola e spade, oltre a rappresentare la nostra abilità di difesa agli attacchi dei fendenti nemici, in particolare quando il contrattacco viene usato con il giusto tempismo. Ancora una volta un sistema di facile gestione, ma al contempo estremamente versatile e che offre ampia scelta al giocatore.

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Se fino ad ora non abbiamo avuto altro che parole di elogio nei confronti di Dishonored: Definitive Edition, le uniche nostre perplessità su questa operazione voluta da Arkane e Bethesda si riflettono sul comparto grafico. Sebbene rispetto alle precedenti versioni console possiamo parlare di un decisivo passo avanti, in realtà questo remastered non si rivela così decisivo rispetto alla sua versione GOTY su PC, pubblicata un paio di anni fa. Sebbene forte di una risoluzione a 1080p, l'esperienza è di fatto bloccata ai 30 fps (probabilmente per renderla più stabile rispetto ad un più azzardato 60 fps), e inoltre non possiamo di fatto parlare di una rivisitazione del comparto grafico a tutto tondo. L'attenzione un po' scarsa riposta nei dettagli grafici e negli scenari, oltre ad alcune animazioni un po' legnose, non sono di fatto così sostanziali o comunque all'altezza del nome Definitive Edition che porta, sebbene, va detto, le texture appaiono decisamente più nitide rispetto alla versione originale. Insomma, avremmo gradito una cura maggiore su questo versante, un aspetto che sicuramente avrebbe contribuito a rendere Dishonored: Definitive Edition assolutamente perfetto.

Ma mettendo da parte le nostre sole e uniche perplessità, possiamo dirci nel complesso soddisfatti da quanto fatto da Arkane Studios con Dishonored: Definitive Edition. Il gioco ha dimostrato di saper resistere molto bene al tempo, grazie ad una trama e ad un sistema di combattimento assolutamente moderni e ancora oggi efficaci, e si rivela un interessante antipasto in attesa di Dishonored 2, il cui lancio è previsto nel secondo trimestre del prossimo anno. Sebbene siamo convinti che lo studio avrebbe potuto metterci qualche sforzo in più per ciò che riguarda la componente grafica, non possiamo non consigliarvi l'acquisto, anche in vista del prezzo piuttosto onesto a cui il gioco viene attualmente venduto su console di nuova generazione (39,99 euro), tenendo in considerazione che l'esperienza include inoltre tutti i DLC pubblicati.

Dishonored
08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Una trama e un gameplay ancora oggi moderni ed efficaci; Un'esperienza assolutamente completa e ricca, anche grazie alla presenza di tutti i DLC; Sistema di combattimento ancora brillante.
-
Caricamenti un po' lunghi; Un'edizione remaster da un punto di vista grafico non propriamente eccellente e incisiva,
overall score
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