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Destiny: I Signori del Ferro

Il Re dei Corrotti difficilmente poteva essere superato.

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Il terzo anno di Destiny porta con sé un mood completamente diverso in questo shooter evergreen, offrendo tante nuove missioni storia, un nuovo strike e una nuova incursione. È difficile, forse anche ingiusto, valutare un'espansione di Destiny senza tenere in considerazione l'intero pacchetto. Anche se definito DLC, proprio come accade tutte le volte in cui vengono aggiunte nuove mappe e missioni in Call of Duty o Star Wars Battlefront, l'influenza data dalla presenza di una nuova area di pattugliamento, da nuovi tipi di nemici, venditori e ogni sorta di elemento associato e taglie/missioni disponibili, si fa sentire in tutto l'universo di gioco.

Di questi tempi, lo scorso anno, Destiny appariva debole e un po' stantio. I giocatori regolari si aspettavano, in particolare, una nuova incursione, ma la ricchezza di nuovi contenuti presenti ne Il Re dei Corrotti ha lasciato tutti all'imbarazzo della scelta, divorando la maggior parte del tempo tra missioni principali e secondarie per molti mesi. Il Re dei Corrotti ha risolto in qualche modo quegli aspetti che gli assennati "guerrieri" dei forum consideravano "rotti", e ha confezionato una storia ben scritta, infarcita anche da un ottimo lavoro da parte dei doppiatori.

I Signori del Ferro, concentrandosi su queste figure leggendarie e guardiani lupo, non si allontana di molto da quanto fatto molto bene lo scorso anno con la precedente espansione. È vero, ci sono meno innovazioni, anzi possiamo addirittura dire che si sono limitati a lavorare su idee pregresse, ma questa volta forgiandole (ed è proprio il caso di dirlo) sulla base del tema che accompagna questa nuova iterazione. Ma, come abbiamo avuto occasione di ricordare in precedenza, c'è un aspetto su cui Bungie non ha più bisogno di lavorare dalle fondamenta. In questo caso, non ha dovuto fare altre che espandere il lore e raffinare quanto già ci piace da un anno a questa parte.

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Dal punto di vista narrativo, le cinque missioni principali della storia sono meno convincenti rispetto allo scorso anno. Abbiamo avuto la possibilità di rivisitare molti luoghi familiari come The Divide e Rocketyard della Vecchia Russia, e Clovis Bray su Marte. Anche il gameplay non è esattamente memorabile nel modo in cui mescola i vari aspetti tra loro, in quanto a nostro avviso le troppe sfumature che caratterizzano le varie tipologie di nemici sono eccessive per normalissimi scontri a fuoco. Sono divertenti quando si ha la meglio, ma, al primo incontro, non si rivela una scelta intelligente o sorprendente.

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La storia principale ci racconta i motivi dietro la lotta tra i Signori del Ferro e i Devil Splicer, spiegandoci per bene quali sono gli effetti della SIVA, una "nanotecnologia che si auto-assembla e si auto-replica" che è in grado di potenziare i Caduti oltre la loro capacità di comprensione. Si conclude in fretta, troppo in fretta, con una battaglia che può essere definita quasi climatica, un aspetto che inviterà il maggior numero di guardiani possibile a grindare come se non ci fosse un domani. Infine, abbiamo un nuovo Strike, una maggiore attenzione sugli achievement del Crogiolo (PvP) che include una nuova modalità, e, naturalmente, l'Incursione Furia Meccanica. Tra i contenuti aggiuntivi, si segnalano anche un paio di missioni esotiche che servono per ottenere le armi Gjallarhorn e Khvostok 7G-0x.

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Le missioni che vedono coinvolte queste ultime due armi non sono così grandiose, soprattutto se paragonate con quelle delle due annate precedenti analoghe. Ma adesso basta lamentarsi di I Signori del Ferro, e concentriamoci su aspetti per cui è abbastanza forte.

Un amico PSN ci ha riassunto questa nuova espansione definendolo un "Destiny che è molto Destiny" dopo le sue prime dodici ore nelle Plaguelands e in cui si è confrontato con Lord Saladin, Shiro-4 e Tyra Karn nel Tempio del Ferro. Ciò significa, più o meno, che se si siete rimasti particolarmente soddisfatti di tutte le missioni giornaliere, Strike settimanali, Nightfall e Incursioni visti in Il Re dei Corrotti, qui avrete una scusa in più per tornare a giocare. Tuttavia, se siete tra quelli oramai stufi di Destiny e pronti ad affrontare nuovi lidi, beh, I Signori del Ferro non riesce a scrollarsi di dosso il passato, a prescindere dai premi in palio.

Il nuovo Strike, Wretched Eye, è quasi uguale a The Sunless Cell in termini di complessità e di scontro finale da incubo. Alcuni giocatori hanno già scoperto qualche trucchetto per sconfiggere Kovik, ed è un peccato perché la strategia "gatto e topo" è davvero soddisfacente. Gli Strike sono leggermente più utili grazie alle variazioni offerte dalla SIVA, che garantisce un bottino assicurato, se possedete la Skeleton Key. E così via. Abbiamo già messo in tasca il mantello che bramavamo.

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Nel Crogiolo, la nuova modalità Supremacy è fondamentalmente la stessa di Kill Confirmed vista in Call of Duty. Si tratta di una modalità di gioco piuttosto classica che è stata adattata per bene a Destiny. Invece il PvP è sempre la stessa cosa: è qualcosa di ben noto oramai, che gira a 30 fps, dove tutti danno la colpa alle proprie abilità e armi OP per i loro miseri fallimenti. Se cercate un combattimento più equilibrato, ora potete scegliere di giocare a partite private, in cui potete giocare sia contro gli amici sia contro nemici noti. È inoltre possibile utilizzare questa funzione per andare a caccia di quei fantasmi morti che contengono il lore di Destiny del vostro Grimorio.

L'unica enorme palese omissione di I Signori del Ferro, che era diventato il punto di svolta di Il Re dei Corrotti, è la mancanza di nuove sottoclassi. In linea di massima, non importa quale attività preferite in questa espansione, perché la sensazione che avrete è che non è cambiato poi tanto rispetto a qualche giorno fa, prima che uscisse I Signori del Ferro. Vi è tuttavia una piccola modifica, gli Artefatti dei Signori del Ferro, che offrono alcuni benefici davvero interessanti, come trasformare i nemici in alleati PvE, sprint senza limiti, e danni ad effetto ridotto temporanei nel Crogiolo. Pensate a loro come i perk di Call of Duty.

L'Incursione, almeno, è davvero speciale e offre ai giocatori la scusa per raggiungere il level cap di 385. Potete già accedervi al livello 350, potete già fare qualcosa dal livello 361, ma a nostro avviso è meglio accedervi con un livello 365 o superiore. Sebbene Furia Meccanica non offra il medesimo livello di difficoltà di La Caduta del Re, si tratta comunque di un'avventura cooperativa divertente nella Volta di Vetro; un continuo viaggio ricco di un'atmosfera spettrale.

In sintesi, I Signori del Ferro è nel complesso deludente, anche se non manca di qualche momento interessante. Si adatta molto bene alla community pre-esistente di giocatori, offrendo loro un sacco di cose da fare e di eventi per grindare come folli, che vi terranno occupati per settimane prima che vengano resettati. Ma dal momento che i giocatori hanno già completato la nuova incursione in tempi record, e hanno raggiunto il level cap di luce massimo in un paio di giorni a causa di un sistema che è facile da sfruttare, è difficile immaginare che tutti, se non i giocatori più fedeli, continueranno a giocare dopo un paio di mesi. In qualche modo, questa sembrerebbe proprio la fine del lungo viaggio di Destiny, prima che Bungie sforni il suo sequel. Detto questo, resta comunque una strada che è stato bello percorrere per l'esperienza unica e gratificante che ha offerto. Destiny, in ogni caso, resta un esempio lampante di ciò che Bungie è in grado di fare quando dà il massimo.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Una nuova incursione divertente; Un sacco di sfide minori da completare; Alcune modifiche interessanti.
-
Solo un nuovo Strike; Un sacco di materiale riciclato; La storia non è memorabile; Tutti oramai posseggono un Gjallarhorn.
overall score
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