Hustle Kings VR

Quando abbiamo recensito Pure Pool su PS4 pochi anni fa, ci siamo trovati a goderci una bella esperienza dedicata al biliardo nonostante non fossimo grandi appassionati di questa attività nella vita reale, ed è stato per questo motivo, e anche per i minuti che abbiamo trascorso in compagnia del gioco nel corso dell'ultimo E3, che non vedevamo l'ora di provare Hustle Kings VR. Si rivelerà un gioco come Pure Pool, ma con l'aggiunta dell'immersione, o riuscirà ad aggiungere alcune sensazione mancanti grazie alla realtà virtuale?

Scopriamo che Hustle Kings VR è stato sviluppato dallo stesso team, con base nel Regno Unito, VooFoo Studios, e, come suggerisce il titolo, si tratta di un gioco meno "puro" rispetto ad altri giochi di biliardo. Questo significa che è principalmente focalizzato sulla componente relativa alle scommesse, sulle pratiche più "viziose", riducendo un po' l'elemento simulativo ed invitando i giocatori a farsi coinvolgere in tornei online multiplayer, che coinvolgono soldi sia reali sia virtuali. In realtà, Hustle Kings è disponibile dallo scorso anno su PS4 come gioco free-to-play, e consigliamo a coloro che sono interessati alla versione VR di scaricarlo in modo da sapere cosa aspettarsi da Hustle Kings VR, visto che ora costa € 20.

Questa introduzione era necessaria prima di valutare il gioco, dal momento che Hustle Kings, le cui radici PS3 sono fin troppo palesi, non è così buono e bello come Pure Pool, e perché onestamente le sessioni in multiplayer con il dispositivo VR sono piuttosto complicate.

La prima volta che ci si immerge nel suo mondo virtuale, come ad esempio quando lo abbiamo provato all'E3 o una volta a casa con l'unità finale di PS VR, sembra un'esperienza impressionante e convincente. Sia il tavolo sia le palle sono molto fedeli, le caselle di testo in cui troviamo le spiegazioni sono piuttosto nitide e chiare di fronte a voi e la semplice capacità di appoggiarsi sul bianco mentre si cerca la miglior angolazione, sorprenderebbe tutti i fan del biliardo. Dando uno sguardo in giro e grazie alla possibilità di controllare l'ambiente a 360°, si riesce in realtà a sentirsi pienamente coinvolti, come se fossimo realmente lì. In quei primi momenti, abbiamo avuto la sensazione che finalmente avevamo tra le mani il feedback aggiuntivo mancante nei tradizionali giochi dedicati al biliardo, ma purtroppo l'illusione si è infranta subito dopo.

Hustle Kings VR mantiene la stessa intricata interfaccia di controllo. In altre parole, sono necessarie troppe azioni, troppi tasti da premere, per eseguire ogni mossa. Bisogna regolare la posizione del giocatore, l'angolo in cui colpire, scegliere la potenza del tiro e, infine, cercare di emulare la precisione non è un processo intuitivo a tutti, e risulta anche piuttosto fastidioso all'interno del mondo virtuale, nonché deludente, soprattutto perché ci aspettavamo di provare una sensazione più naturale in questo ambiente immersivo. Per muoversi intorno al tavolo, dal momento che non si può camminare liberamente, bisogna un mirino, che quindi caricare la nuova prospettiva (a proposito, questi tempi di caricamento, così come gli altri, richiedono troppo tempo in generale). Poi, quando avete finalmente il tiro pronto e ad effetto, la risposta fisica dalle palle non è così attentamente implementata come in in Pure Pool, in particolare in termini di peso.

Abbiamo provato entrambi i sistemi di controllo, DualShock 4 e PS Move, e a turno anche entrambi i metodi di precisione: quello analogico (si scorre lo stick o il Move avanti e indietro, scimmiottando la vera mossa) e quella basata sul pulsante (bisogna fermarsi su un puntatore con tempismo, in stile arcade). Non ci siamo mai trovati bene con nessuno dei due, e per di più, con PS Move, da cui effettivamente ci aspettavamo un po' più naturalezza, realismo e libertà, i meter e le linee dei controlli si sono rivelati troppo inaffidabili. È stato piuttosto frustrante il modo in cui bisogna riempire la barra di potenza premendo cerchio e agitando il controller di movimento in aria, ed è veramente fastidioso, quando, utilizzando lo stesso gesto, ma tenendo premuto il tasto T, è necessario allineare la traiettoria del colpo, guardando lungo alcune linee guida che, come se non bastasse, sono piuttosto imprecise.

Se a questo si aggiunge il tremolio inspiegabile e occasionale dell'immagine VR, unito al calore e al sudore quando si gioca per qualche minuto, e al fatto che Hustle Kings VR può di tanto in tanto offrire un'immagine sfocata tanto farci temere la cinetosi, l'esperienza si è rivelata piuttosto scoraggiante e deludente. Ciao ciao immersione, illusione e eccitazione.

E per quanto sia presentato come un gioco online competitivo, PS VR appare un evidente ostacolo ad un'attività come il biliardo in cui 2 o 4 persone giocano contemporaneamente nello stesso luogo. Hustle Kings VR ha un multiplayer locale con un massimo di due persone, ma dubitiamo che abbiate la voglia di sfilarvi tutte le volte il vostro visore per passarlo al vostro amico, vostra nonna o alla vostra fidanzata ad ogni tiro.

Detto questo, non troviamo davvero nessun valore aggiunto in questo prodotto rispetto ad altre controparti senza la VR, anzi è come se addirittura si fosse fatto un passo indietro. Manca la naturalezza che ci permette di esplorare l'ambiente come nella vita reale, alcuni elementi grafici andrebbero sistemati e ritoccati, mancano la personalizzazione e l'autenticità del gameplay. E, naturalmente, vorremmo che questi ostacoli e difetti venissero completamente eliminati. Insomma, ciò che stiamo cercando è un'esperienza di biliardo progettata e sviluppata per la VR, e non un adattamento improvvisato. Come vi abbiamo già detto: provate la versione F2P prima di tutto, e poi aspettatevi il più promettente SportsBar VR (ex Pool Nation VR) prima di lanciarvi nella vostra sala da gioco virtuale.