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Alice: Madness Returns

Alice: Madness Returns

Dopo oltre dieci anni, Alice ritorna nel Paese delle Meraviglie distorto e visionario creato dalla mente di American McGee. Abbiamo seguito il Bianconiglio nella tana...

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Al volgere del millennio, l'ex designer di id Software, American McGee e Rogue Entertainment pubblicarono American McGee's Alice, una interpretazione in chiave oscura del classico racconto di Alice nel Paese delle Meraviglie. Da allora, American si è trasferito a Shanghai, ha aperto una nuova società e non ha più parlato di Alice. Fino ad ora. Undici anni dopo, è il momento per un sequel.

Con un po' di amaro in bocca si potrebbe affermare che l'arrivo del gioco ha qualcosa a che fare con l'Alice di Tim Burton che è stato rilasciato lo scorso anno, ma sarebbe sbagliato: il gioco è molto più interessante del film burtoniano, e al contempo sembra molto più onesto.

In sintesi, Alice: Madness Returns è un platform d'azione che combina combattimenti e classiche dinamiche esplorative. È una formula che riesce a incarnare piuttosto bene. Le meccaniche sono poche, ma funzionano: Alice può effettuare un doppio salto, il suo vestito le permette di librarsi in aria usandolo a mo' di paracadute e si possono utilizzare correnti d'aria per guadagnare qualche metro in altezza. Alice può anche rimpicciolire fino a metà della sua grandezza in modo che possa strisciare attraverso piccole aperture, e può anche vedere piattaforme invisibili (quest'ultima capacità non ha molto senso, ma si adatta al resto dell'universo).

Alice: Madness Returns
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I controlli e la telecamera funzionano bene la maggior parte del tempo. Ci sono alcune situazioni in cui improvvisamente prendono una piega strana nel bel mezzo di un salto e rendono difficile capire dove si sta per atterrare e, a volte, si fatica a valutare le distanze. Fortunatamente il gioco è costruito in modo da essere abbastanza indulgente quando si commette un errore.

Se si cade in un precipizio, si è immediatamente teletrasportati all'inizio della sezione o del puzzle di salti in cui eravamo impegnati, e non si torna mai troppo indietro. È solo quando si viene uccisi in combattimento che Alice: Madness Returns ci riporta indietro al checkpoint precedente, ma di solito la cosa non avviene. Quando i controlli falliscono (il che accade di tanto in tanto) la vostra pazienza non è mai messa a dura prova.

La quantità di nemici diversi che si incontrano cresce durante il gioco: alcuni di essi sono basati sul tema visivo del livello, altri sono onnipresenti. Alcuni nemici possono essere sconfitti con la pressione di un semplice pulsante, mentre altri richiedono tattiche, richiedono di schivare i loro attacchi, di colpirli quando fanno un certo movimento, eccetera.

Alice: Madness Returns
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Alice ha diverse armi a disposizione: un veloce coltello, un cavalluccio di legno che funge anche da mazza, un macinapepe che funziona come una mitragliatrice e una teiera che si comporta come un lanciagranate. Tutte le armi possono essere migliorate attraverso un sistema di upgrade, utilissimo durante i numerosi combattimenti.

Quando ci troviamo vicini alla morte (una sola rosa sulla barra della vita) è possibile attivare l'Hysteria. Tutto diventa in bianco e nero, Alice diventa invulnerabile e i nemici ricevono danni extra. La cosa può salvare la vita, e in generale il livello di difficoltà è abbastanza buono - non troppo difficile, né troppo facile.

Il Paese delle Meraviglie di American McGee è certamente diverso, ma non tanto oscuro e macabro quanto il trailer del gioco potrebbe far trasparire. Ogni capitolo ha un diverso tema visivo, dallo stile steampunk, allo stile sottomarino, alla porcellana cinese, e la totale assenza di coerenza e di fisica nel Paese delle Meraviglie ha consentito ai designer di dare sfogo alla propria immaginazione. I livelli usano tutti la stessa meccanica di base, ma il gioco riesce a sfruttare al meglio i diversi cambiamenti di stile.

L'esperienza è condita da un paio di minigiochi inseriti qua e là: per esempio il gioco improvvisamente si trasforma in un platform 2D, in uno sparatutto della vecchia scuola o un gioco musicale. Alcuni di questi minigiochi funzionano meglio di altri, ma la maggior parte di essi effettivamente aggiunge qualcosa all'esperienza.

Alice: Madness Returns

Nonostante tutto questo, Alice: Madness Returns ha i suoi punti deboli. Prima di tutto la storia è piuttosto confusa e difficile da seguire. Come già sottolineato, si tratta di un sequel di American McGee's Alice, che è stato pubblicato 11 anni fa (e ad essere onesto ho dimenticato la maggior parte dei punti più delicati della storia di quel vecchio gioco). Se siete nella mia stessa situazione, o se non avete mai giocato al titolo originale, partirete svantaggiati.

In breve, Wonderland è un posto che esiste solo nella testa di Alice, un luogo dove fuggire, o dove venire risucchiati di tanto in tanto. È profondamente segnato dall'incendio che ha ucciso i genitori di Alice, e un punto centrale della storia ruota attorno a quell'episodio, che alcuni pensano sia stata causa della stessa Alice. Durante il viaggio si trovano dei "ricordi" collezionabili, che approfondiscono ulteriormente la trama. Ciononostante è ancora piuttosto confusa. È necessario concentrarsi per capire dove si stia andando, e perché.

Alcune parti del gioco sono ambientate a Londra, dove Alice incontra vecchi amici e psichiatri, e cerca di comprendere ciò che sta realmente succedendo. Lei è incline alle allucinazioni, quindi non è sempre facile capire cosa sia vero e cosa non lo sia. Si tratta di un bell'esperimento, ma la storia - ripetiamo - è un po' troppo confusionaria.

Alice: Madness Returns

Un altro punto debole è la lunghezza dei capitoli. Ce ne sono sei, e durano tra 30 minuti e due ore. Non c'è niente di male nella durata, ma il gioco ne perde in variazione. Come abbiamo detto, ogni capitolo ha il proprio stile visivo, e spesso abbiamo desiderato che un capitolo finisse solo per scoprire cosa sarebbe venuto dopo. Se vi fossero stati un maggior numero di capitoli, anche a parità di durata complessiva del gioco, sarebbe stato completamente diverso. Così, Alice: Madness Returns è un gioco che si gode di più in piccole sessioni che in lunghe nottate di gioco.

Alice: Madness Returns è un action-platform molto divertente. Non è privo di problemi, ma le meccaniche sono abbastanza buone, e i fan del genere dovrebbero dargli una possibilità. Alice, nonostante tutto, ha molto da offrire.

07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Esperienza di gioco solida, incantevole, ottimi tentativi di rendere il gioco originale
-
Storia confusa, alcuni problemi tecnici, ripetitivo
overall score
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