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Divinity: Original Sin II

Divinity: Original Sin II

Il nuovo titolo di Larian Studios potrebbe rivelarsi la miglior interpretazione digitale dei classici carta-e-penna.

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Gli appassionati di giochi di ruolo hanno avuto diversi motivi per cui rallegrarsi in questi ultimi anni. Alcune delusioni, certo, ma sono stati anche pubblicati un sacco di titoli RPG solidi e spettacolari. Il titolo presto diventato cult Divinity: Original Sin, dello sviluppatore belga Larian Studios, ha recentemente assistito alla pubblicazione di un sequel, anche questo finanziato su Kickstarter, e chiamato ovviamente Divinity: Original Sin II. Questo titolo combina il tradizionale combattimento a turni con elementi ispirati ai giochi da tavolo e il fantastico mondo di Rivellon.

Come al solito, si parte con la creazione dei personaggi. Ci sono quattro razze tra cui scegliere: Umano, Elfo, Nano e Lizard. Se queste razze non fossero di vostro gradimento, potete anche creare una variante Non Morta di ciascuna razza, per un totale di otto (o cinque) razze, a seconda del vostro punto di vista. Ognuno ha proprie abilità specifiche. I Lizard possono sputare fuoco, i Non Morti prendono danni se curati, ma stanno meglio ingerendo veleno da bottiglie o da pozze. Possono anche scassinare forzieri e porte, grazie alle loro dita ossute, senza aver bisogno di strumenti aggiuntivi. L'abilità per razza più interessante, tuttavia, è quella degli Elfi. Questi mangia-cadaveri si abbuffano di parti del corpo per guarire e si vedono flash della vita del proprietario. Questa abilità funziona sia come meccanica di gioco, come un dispositivo narrativo ma anche per risolvere i puzzle.

La personalizzazione visiva è più limitata, ma offre alcune opzioni che vi permettono comunque di rendere vostro il personaggio. Gli archetipi offerti sono più simili a suggerimenti su come creare il personaggio in quanto non esistono classi rigorose. I giocatori veterani potranno godersi la possibilità di giocare con tutte le statistiche e punti di abilità. State attenti, però, poiché nulla vi impedisce di creare un carattere "imperfetto" e ripensare quelle opzioni prese all'inizio sarà possibile solo dalla seconda metà del gioco.

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Divinity: Original Sin II

Per il primo playthrough, è consigliabile scegliere uno dei sei personaggi Origin. Offrono forti storyline individuali da giocare accanto alla campagna principale. Il sarcastico Non Morto Fane si sveglia da un sonno profondo solo per poi rendersi conto che è l'ultimo membro rimasto della sua razza. Lohse, la versione Rivellon di Taylor Swift, ha un demone che vive dentro di lei. L'arrogante Principe Rosso cerca disperatamente di recuperare il suo trono Lizard perso dall'esilio. Tutti hanno le proprie motivazioni e obiettivi, che ovviamente si scontrano tra loro. Ogni personaggio Origin è personalizzabile a parte la voce del doppiatore, il nome e alcuni piccoli dettagli visivi. Il Principe Rosso è sempre rosso, insomma.

La lunga campagna è ambientata pochi secoli dopo il primo Original Sin. La forza magica della Fonte è ora vietata per legge. Non bisogna aver giocato necessariamente al primo gioco, ma i veterani apprezzeranno i nodi e i riferimenti al suo predecessore e ad altri capitoli del franchising Divinity. Il giocatore si sveglia su una chiatta imprigionato diretta a Fort Joy, con l'accusa di "stregoneria". La barca funge da tutorial e permette al giocatore di conoscere i personaggi. Una volta raggiunto il forte, il gioco si apre nelle sue numerose possibilità di una fuga, e poi l'avventura ha finalmente il suo inizio. Il grande schema coinvolge le divinità (come suggerisce il titolo del gioco), ma si estende molto oltre. Il mondo fantasy ad alta quota creato da Larian è originale e pieno di sorprese, quindi non si sa mai cosa aspettarsi. Ogni personaggio ha una propria storia da raccontare e piena di sfumature, quindi non ci sarà mai un semplice bianco e nero. Ci sono dilemmi morali, con scelte difficili da prendere, alcune delle quali potrebbero avere conseguenze impreviste molto più avanti nella storia. La campagna e le storie parallele Origin aggiungono ulteriore pepe alla trama, aumentando la rigiocabilità. Conducono anche ad un conflitto tra i personaggi dei giocatori sia nelle partite singleplayer sia in quelle co-op, caratterizzato da alcuni momenti davvero intriganti.

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Il mondo di gioco è pieno zeppo di dettagli per accentuare la storia. I personaggi potrebbero sembrare un po' standard, ma gli ambienti sono semplicemente stupefacenti. E' usata l'intera gamma di colori e il paesaggio continua a evolversi per tutto il gioco. A questo proposito, questa è una vera e propria masterclass in termini di design e creazione di un mondo topdown. A volte vi viene la voglia di tenere la telecamera più lontana solo per poter apprezzare molto di più in termini di paesaggio.

Una delle critiche mossa ad Original Sin era la vasta quantità di testi da leggere, e anche se Original Sin II ha ancora più dialoghi, le 70.000 battute interpretate e le 80 voci diverse degli attori fanno in modo che il tutto non risulti mai monotono o impossibile da sostenete. Sono complessivamente 1200 personaggi doppiati, oltre ad una favolosa colonna sonora a cuta di Borislav Slavov.

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Anche se molti dei conflitti possono essere risolti in modo pacifico, il tono o la mossa sbagliati potrebbero condurre ad un combattimento a turni piuttosto standard. Ogni personaggio ha diversi punti azione da spendere per le mosse, per le abilità o per usare gli oggetti. Il sistema è, anche se equo, anche scorretto. Alcune mosse sbagliate portano all'eliminazione completa del party, soprattutto all'inizio, quando i punti azione sono inferiori e le abilità non ancora potente. Un altro fattore che influisce in questo caso è il "fuoco amico". Il core del combattimento si basa su un sistema di combo basato sugli elementi. Un incantesimo può scatenare la pioggia e un altro provocare scariche elettriche per danneggiare e stordire. E' possibile teletrasportare un nemico in cima a delle botti contenenti benzina e colpirlo con una palla di fuoco devastante. Una combo accidentale può provocare risultati inaspettati, distruttivi ed esilaranti. Le combo sono quasi infinite e sono la chiave per la vittoria, se si vuole sopravvivere agli scontri più difficili. Novità in Divinity è il fatto che tutti i combattenti hanno un'armatura fisica e magica che li protegge dai vari effetti, quindi il giocatore deve spezzarle per ottenere grandi successi. L'armatura fisica, ad esempio, vi protegge dai knockdown, mentre la magia impedisce al personaggio di prendere il fuoco. I quattro livelli di difficoltà dovrebbero garantire sia ai principianti sia ai discepoli di Sun Tzu di divertirsi in Rivellon.

A differenza dell'originale, questo gioco è quasi senza bug, che è naturalmente una bella notizia. L'interfaccia utente potrebbe essere un po' migliorata, visto che presenta un sistema di inventario e menu scellerati. Anche il concetto di dimensioni nel gioco è un po' discutibile: la "palude grande e pericolosa" al di fuori del forte è in realtà piuttosto piccola, mentre alcune aree apparentemente piccole possono richiedere ere geologiche per scoprirle. A volte si vorrebbe che i campi di battaglia fossero un po' più grandi: un paio di tempeste di fuoco lasciano molto poco spazio per mettersi al riparo per i combattenti. Aumentare la loro grandezza potrebbe anche offrire interessanti nuove opzioni tattiche. E se le decine di decine di ore di campagna non bastano, c'è anche la modalità Dungeon Master in cui uno dei giocatori diventa il narratore. C'è anche una piccola modalità giocatore vs giocatore.

Divinity: Original Sin II è una delle migliori release del 2017 e si spera diventerà uno dei classici della nuova generazione di giochi di ruolo. Anche se non è perfetto e la curva di apprendimento può un po' intimidire, chiunque sia interessato al genere non dovrebbe lasciarselo scappare per nulla al mondo. Con la giusta compagnia, potrebbe essere la migliore alternativa ai classici carta-e-penna che il gioco digitale può offrire, grazie al suo design immersivo e senza restrizioni.

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10 Gamereactor Italia
10 / 10
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Una storia fantastica; Libertà di scelta senza portarvi per mano: Un mondo originale e dettagliato; Combattimento tattico.
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La curva di apprendimento può risultare un po' complessa per i principianti; La piccola dimensione dei combattimenti; Alcuni problemi nell'UI.
overall score
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RECENSIONE. Scritto da Marko Mäkipelto

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