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id Software è tornata per dimostrare, ancora una volta, di essere i migliori produttori di FPS. Ma, questa volta, hanno anche inserito le auto. Un'apocalisse?

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Il binomio id Software e FPS è indissolubile. Furono loro a inventare uno dei generi più di successo nella storia dei videogiochi, e da sempre ci propongono produzioni di altissima qualità. Il grande successo di id Software, però, è anche un'arma a doppio taglio: essere i produttori di FPS più quotati comporta anche essere continuamente sotto i riflettori della critica, spesso bramosa di assistere a un passo falso.

id Software ne è ben consapevole e, sfortunatamente, da anni procede nel territorio dello sviluppo con estrema cautela, proponendoci titoli solidi, per certi versi inattaccabili, ma indubbiamente poco ispirati ed ispiranti. Lo stesso si può dire di Rage.

Nel 2029 l'asteroide Apophis ha colpito la Terra, trasformando il nostro mondo in un pianeta inabitabile. Pochi umani sono riusciti a rifugiarsi nel sottosuolo, protetti in casseforti indistruttibili e tenuti in stasi criogenica. Questi "prescelti" si sarebbero dovuti risvegliare dopo alcuni secoli, con il compito di ripopolare la Terra e di evitare l'estinzione del genere umano.

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A quanto pare, però, la catastrofe celeste non ha completamente spazzato via l'umanità: gli sfortunati rimasti all'aperto al momento dell'impatto hanno subito due sorti diverse: sono rimasti umani o si sono trasformati in orribili mutanti. La razza umana è regredita all'era delle tribù, e si è divisa in diverse fazioni, tra le quali spicca l'Autorità, una sorta di organo politico in stile George Orwell.

Questo breve excursus sulla trama ci dà un'idea del tentativo di realizzare un FPS anomalo, con una storia che abbia realmente un certo peso. Dopo le prime ore di gioco, tuttavia, ci si rende conto che l'espediente narrativo è, appunto, un mero espediente che funge da collante tra una sparatoria e l'altra. La natura della trama, inoltre, non appare del tutto dissimile da quanto visto in un gioco come Fallout 3 (umani chiusi in un bunker versus umanità allo sbaraglio in una "wasteland"), somiglianza per altro non negata da id Software che ha persino inserito le bamboline Vault Tec come oggetto collezionabile in gioco.

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Semmai, il punto di discontinuità con le passate produzioni si riscontra nel gameplay, che questa volta spinge il giocatore a muoversi principalmente a bordo di veicoli a quattro ruote. Va detto, però, che il gioco è lungi dall'essere un ibrido tra FPS e racing: le corse sui veicoli sono coli blande e mal implementate da restare principalmente un accessorio a quello che, in sintesi, è un solido sparatutto. Ovvero: ci sono le auto, ma avremmo potuto farne tranquillamente a meno.

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Dunque, quello che ci resta fra le mani è un FPS nudo e crudo, senza vere e proprie diversioni dalle radici del genere. Nel gioco è possibile creare armi e oggetti combinando diversi elementi raccolti lungo il nostro percorso, è possibile avere accesso a diversi tipi di proiettili e aumentare i nostri veicoli e le nostre capacità con l'acquisizione di bonus e vincendo sfide, ma nel complesso l'intero fulcro del gioco è riassumibile in tre parole: mira e spara. Quello che ci aspetteremmo da un titolo id Software, ma nulla di nuovo.

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L'atmosfera che si respira, sebbene profondamente influenzata dagli scenari post-apocalittici di altre produzioni, è comunque eccellente. Il mondo del dopo-impatto è credibile, la costante sensazione di incertezza e paura è sublime, e non mancano ambienti davvero molto ispirati. Chi ha giocato a Fallout 3 probabilmente non ritroverà la stessa sensazione di abbandono e di stupore provata all'uscita dal Vault, ma una certa dose di emozione pervade ogni istante in compagnia del gioco.

Tecnicamente, Rage fa tutto quello che ci aspetteremmo da un ottimo FPS. Controlli ben implementati, nemici intelligenti e agguerriti, boss estremamente divertenti e la falce del cupo mietitore perennemente sopra le nostre teste.

Il character design è ispirato, e persino nei mostri più deformi è possibile individuare un briciolo di umanità latente. La gente si arrangia, ma senza sconforto. Anzi, si assistono a veri e propri esempi di perversione che lasciano capire quanto sia profonda la ferita lasciata dal meteorite. Molto più profonda delle mille e più bombe nucleari di Fallout.

Inoltre, il gioco è gigantesco. Sebbene le missioni non siano particolarmente ispirate (bene o male consistono tutte nel raggiungere un luogo, fare fuori tutti quelli che vi si trovano all'interno e tornare indietro) si ha la sensazione di progredire. A questo si aggiungono le numerose missioni secondarie attivabili attraverso bacheche presenti negli avamposti più popolosi, nonché svariati minigiochi (tra cui la straordinaria modalità Mutant Bash TV, una sorta di arena in stile "fun house" gestita da un produttore televisivo sadico, in cui dobbiamo affrontare orde di mutanti sperando di sopravvivere).

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Da un punto di vista grafico, il gioco fa uso del motore id Tech 5, che esordisce proprio su Rage. Si tratta di una tecnologia in grado di visualizzare texture ad altissima risoluzione, una caratteristica particolarmente visibile su PC. Le versioni Xbox 360 e, in particolare, Playstation 3 non garantiscono un risultato altrettanto stupefacente, sebbene si debba riconoscere la totale varietà degli ambienti. Persino nei dungeon più anonimi non si ha quasi mai la sensazione di trovare due stanze uguali fra loro. Sfortunatamente questo motore dà del filo da torcere all'hardware delle console, che presentano problemi di caricamento texture, in parte arginabili installando il gioco su hard disk.

Il sonoro presenta un buon doppiaggio in italiano (nonostante molti NPC secondari parlino con la stessa voce) e una musica in grado di scandire bene il ritmo. Quando ci si trova in una situazione di pericolo la colonna sonora contribuisce a fare saltare sulla sedia il giocatore: voltarsi di 180 gradi per trovarsi un mutante armato di clava a cinquanta centimetri di distanza, mentre la musica fa salire la tensione, non ha prezzo.

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Rage è un gioco riuscito. Per certi versi, un capolavoro mancato. Sembra che gli sviluppatori abbiano davvero creduto nella componente racing durante lo sviluppo del gioco, per poi lasciarla in secondo piano durante le fasi più avanzate. L'esperienza è dunque ottima solo in alcuni frangenti. Ciò non toglie che se cercate un FPS nudo e crudo, non avete particolari pretese in merito all'innovazione o all'originalità e desiderate un ambientazione diversa dal solito banale teatro di guerra, Rage è senza dubbio il gioco del momento.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Ottimo sonoro, buona ambientazione, gioco davvero ampio, id Software è ancora il re degli FPS
-
Componente racing pessima, problemi di caricamento texture su console, non innovativo
overall score
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