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A Way Out

A Way Out

Leo e Vincent sono saldamente messi sotto chiave, ma possono comunque trovare una via d'uscita alla loro situazione.

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Se avete intenzione di giocare A Way Out, vi consigliamo di portare un amico con voi, in quanto il titolo di esordio di Hazelight è un'avventura in co-op pensata solo per due giocatori, da giocare in tandem. Magari è anche il primo titolo dello studio, ma è il secondo per il creator-in-chief Josef Fares, che ha lavorato alla grande su un Brothers: A Tale of Two Sons (che ha sviluppato con Starbreeze), un gioco altrettanto ambizioso che ancora una volta lavora attivamente per sovvertire le aspettative dei giocatori.

Da un punto di vista meccanico, A Way Out è un gioco estremamente interessante e molto coinvolgente. La versione che abbiamo giocato per la recensione presentava solo il co-op locale, ma al momento del lancio sarà disponibile anche la modalità online; in ogni caso, anche se state giocando online, continuerete a condividere lo schermo con il vostro partner, e entrambi vedrete tutto ciò che accade in qualsiasi momento. Non avrete sempre metà dello schermo ciascuno, ma vedrete entrambi le stesse sequenze durante la campagna, che dura all'incirca sette ore. Può essere impegnativo e a volte vi perderete delle cose, ma semplicemente non riuscirete a distogliere lo sguardo.

È abbastanza palese l'eredità cinematografica del regista Fares in tutta la storia, e vi troverete coinvolti in scenari che saranno ricchi di omaggi, anche non apertamente, ma tali abbastanza da far capire che ci sia sotto un'evidente influenza hollywoodiana. Sembra anche ben curato, anche quando lo schermo viene spesso suddiviso in sezioni più piccole, ognuna delle quali mostra qualcosa di diverso, creando una ricchezza visiva facile da apprezzare. Normalmente sono solo i due protagonisti, Leo e Vincent, ma altre volte possiamo anche vedere quali sono gli altri personaggi.

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Il gameplay co-op è suddiviso in modo molto semplice, in cui un giocatore controlla Leo, mentre l'altro giocatore assume il ruolo di Vincent. I due personaggi sono spesso ai poli opposti, al di là del fatto che condividono un background militare, Vincent è più figo e più misurato rispetto all'impetuoso e aggressivo Leo. Abbiamo tuttavia prediletto Leo perché ci sentivamo meglio allineati con la sua natura più pro-attiva, mentre il nostro partner era più felice di giocare nel ruolo di Vincent, ben più riservato. Immaginiamo che la maggior parte delle persone che giocheranno si troveranno a fare una scelta molto simile, prediligendo il personaggio che meglio si adatta alla loro personalità.

A Way Out

I giocatori all'inizio prendono il controllo dei loro personaggi, mentre Vincent entra in prigione su un autobus e mentre contemporaneamente Leo pattuglia il cantiere. Osservando dall'alto, Vincent può vedere il suo compagno scendere e farsi strada nelle viscere della struttura, e poi mentre viene processato, Leo può parlare con altri detenuti all'esterno. L'intera faccenda si svolge in contemporanea, in cui vediamo Leo camminare vagabondando nel cortile, a cui si contrappone l'ingresso di Vincent alla vita in prigione.

Alla fine, i due si presentano e il loro incontro si svolge nel bel mezzo di una scazzottata. Entrambi gli uomini vengono buttati in una mischia con i carcerati che stanno cercando di uccidere Leo e l'azione si svolge nel cortile, ma poi c'è un'altra scazzottata nella caffetteria. Successivamente, mentre i due uomini sono in infermeria, Leo individua uno strumento che potrebbe aiutarlo a fuggire, e visto che Vincent è pronto a fare da guardia mentre si muove furtivamente nel reparto per andare a recuperarlo, i due iniziano il loro viaggio verso la fuga e, alla fine, verso la vendetta.

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Per quanto riguarda i controlli, non c'è nulla di particolarmente interessante da segnalare, dal momento che le opzioni di movimento e dialogo basilari sono disponibili sin dall'inizio. Potete interagire con determinati elementi nell'ambiente e ci sono molti eventi a breve termine, ma va detto che, in termini di attraversamento e interazione, A Way Out è in gran parte insignificante. L'aspetto in cui il gioco dà il suo meglio, tuttavia, è il punto in cui le azioni relativamente banali dei giocatori si intersecano tra loro. Sia che si tratti di due filoni della stessa storia riprodotte sulle diverse metà dello schermo come all'inizio, o che entrambi i personaggi condividano lo schermo in sequenze durante le quali entrambi i giocatori si assumono l'onere di premere i pulsanti quando richiesto, come il combattimento nel cortile, ci sono un sacco di idee brillanti.

A Way Out

Uno dei nostri momenti preferiti all'inizio del gioco è stato quando i due uomini a turno fanno la guardia durante la notte, a monitorare le pattuglie mentre l'altro usa lo strumento rubato dall'infermeria per crearsi un'uscita nella sua rispettiva cella. C'è la giusta quantità di cose da fare sullo schermo, il che significa che è necessario fare affidamento sugli occhi del vostro partner mentre vi concentrare sul vostro compito, ossia rimuovere i bulloni, scheggiare via l'intonaco e rimettere tutto a posto prima che le guardie tornino indietro - e questo offre un'idea delle cose che arriveranno in un secondo momento, perché l'avanzamento richiede una coordinazione a intervalli regolari.

Non vogliamo spoilerarvi troppo la trama per paura di togliervi il gusto alla sorpresa, perché come chiunque che abbia giocato a Brothers, vi dirà che ci sono momenti interessanti che aspettano di essere scoperti e che sono meglio se "serviti freschi", ma vi possiamo confermare che ci siamo fatti coinvolgere in molte cose. Pensiamo che il ritmo complessivo della storia fosse solido, e ci sono stati molti momenti soddisfacenti in cui Hazelight ha fatto un uso intelligente della meccanica cooperativa, in particolare durante le sezioni di combattimento e stealth, e durante altre situazioni nuove che non vi riveleremo qui. Aggiungiamo, tuttavia, che molte delle sezioni sono apparse piuttosto forzate, in quanto alcuni ambienti chiaramente sono costruiti per spingere al gameplay in cooperativa, come una sezione in cui alcuni vecchi pneumatici erano stipati su un balcone inaccessibile e in cui abbiamo dovuto coordinarci con il nostro partner, solo perché....perché sì.

È interessante notare che le diverse personalità di Leo e Vincent possono portare ad alternative di dialogo e risultati contrastanti in determinate situazioni, in quanto la natura più aggressiva di Leo spesso porta a risultati più violenti, mentre Vincent spesso vuole fare in modo che le cose si svolgano in modo più diplomatico. Alcune situazioni offrono la possibilità di scegliere tra un approccio o l'altro e non potrete avanzare prima di aver raggiunto un accordo su come procedere. È un sistema pulito, e aiuta molto in termini di ri-giocabilità, dando un incentivo a coloro che vogliono giocare un secondo playthrough con l'altro personaggio. Ci sono piaciute molto anche le piccole attività sparse ovunque, in quanto si può giocare a giochi arcade o a braccio di ferro o lanciare freccette, per cui vengono segnalati i punteggi sullo schermo per facilitare una piccola rivalità tra i due amici.

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Nonostante sia coinvolgente da un punto di vista meccanico e offra distrazioni e soluzioni alternative a vari scenari, è in realtà un'esperienza molto standard e c'è molta poca libertà nel modo in cui i giocatori possono agire. Visto come sono intrecciate le due storie, questo ha perfettamente senso, ed è anche prevedibile data la forte enfasi sulla trama, ma ne derivano alcuni problemi.

Il problema più grande è la scrittura, e questo influenza il gioco dall'inizio alla fine. È chiaramente il lavoro di qualcuno che scrive nella sua seconda lingua, e spesso i dialoghi sono un po' legnosi o poco convincente. Anziché un naturale alternarsi tra i personaggi, gli scambi a volte risultano un po' forzati. Altrove abbiamo notato giri di parole che non sembravano del tutto vere, quel tipo di frasi che sono quasi accurate, ma abbastanza sbagliate da risultare stonate per un madrelingua che le ha usate per tutta la vita.

A volte le cose appaiono un po' affrettate e la trama è stata forzata per far leva sui dialoghi che, tuttavia, non sviluppano affatto i personaggi, ma serve solo per migliorare la nostra comprensione degli eventi nel complesso, piuttosto che arricchire il nostro apprezzamento per ogni momento passato. A volte volevamo che l'azione rallentasse un po' per dare ai personaggi più tempo per respirare.

Poi ci sono buchi narrativi e incoerenze che saltano fuori regolarmente. Dopo aver completato il gioco, abbiamo trovato risposte alle nostre domande grazie agli eventi, ma non tutto aveva un senso o ci ha completamente convinto. Il nostro problema principale è stato che a volte mancavano i dettagli, e anziché focalizzarsi sui dialoghi, siamo convinti che la storia avrebbe potuto avere un po' di sostanza e un tocco creativo in più. Forse non volevano puntare tutto sull'aspetto cinematografico, ma un paio di scene incentrate sulla caccia all'uomo, per esempio, avrebbero alzato un po' il livello di tensione, e alcuni personaggi sono poco definiti.

A Way Out

La schiettezza di alcuni momenti della scrittura hanno impedito agli attori di eccellere, ma in ogni caso il ritmo del dialogo è troppo lento, e questo enfatizzava solo i difetti d'altre parti. Non stiamo dicendo che sia una brutta storia - in realtà ci è piaciuta parecchio l'idea - ma la resa finale non è eccezionale e mancavano un bel po' di ritocchi che avrebbe visto il voto salire di uno o due punti. Non è un problema irrisolvibile, ma quando un gioco si basa su una storia e sul suo racconto, sono i piccoli dettagli a fare la differenza.

Se questo fosse un film, il punteggio sarebbe molto più basso, ma gli elementi interattivi, per quanto inevitabili e scriptati possano essere, hanno migliorato l'esperienza complessiva. Nonostante alcuni passi falsi, ci sono alcuni momenti interessanti che aspettano di essere goduti, e se vi piacciono i giochi cooperativi e avete un partner regolare con cui condividere l'esperienza sullo schermo, allora vi consigliamo di darci un'occhiata più da vicino. Non è perfetto, ma merita comunque la vostra attenzione. Una volta che i titoli di coda inizieranno a scorrere e avrete finito, magari non sentirete il bisogno di rivivere la storia una seconda volta, ma avrete comunque giocato a un gioco unico e coinvolgente che osa fare qualcosa di diverso in un settore che spesso non ama correre dei rischi.

Siamo contenti che Fares e il suo team di Hazelight abbiano realizzato questo gioco, e ci aspettiamo altro dallo studio in futuro perché, anche se questo titolo di debutto è magari imperfetto, è ugualmente affascinante. Magari non ti fa venire voglia di rimetterci mano, ma non possiamo smettere di pensare a quello che abbiamo appena vissuto, e questo da solo rende A Way Out una proposta interessante in un settore traboccante di sequel e remaster.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Uso davvero interessante delle meccaniche co-op; Bei momenti; Un sacco di influenze dai film action hollywoodiani.
-
Alcune sequenze risultano un po' forzate; I dialoghi non sono sempre naturali.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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