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And Yet It Moves

And Yet It Moves

Il nostro mondo gira, come ha detto Galileo. E in And Yet it Moves siamo noi a farlo girare per proseguire attraverso livelli in stile platform. Jonas ha roteato abbastanza, ecco la sua recensione.

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A un primo sguardo And Yet it Moves non ha molto da dire. Uno strano design grafico, un protagonista pallido e piatto, e un titolo piuttosto pretenzioso. Le citazioni scientifiche possono essere ottime (And Yet it Moves non è altro che il galileiano "Eppur si muove" in inglese), ma non efficaci quanto titoli come Braid o Limbo.

Fortunatamente il gameplay rende questo piccolo gioco eccellente, più o meno come i due titoli puzzle-platform che abbiamo appena citato. Il suo fulcro è prettamente platform, con un personaggio di carta del tutto simile alla mascotte anni novanta Fido Dido, intento a saltare di piattaforma in piattaforma, e con un ingegnoso o addirittura unico mondo che può essere rotato a 360 gradi. Questa modalità si attiva dapprima bloccando il tempo, e poi ruotando il Wii Remote.

And Yet It Moves

Ne risulta un gioco labirintico basato sulle leggi della fisica, più o meno somigliante ai livelli bonus dei vecchi titoli della serie Sonic the Hedgehog. In qualche modo ricorda inoltre Super Mario Galaxy e Portal, con la differenza che il titolo è interamente bidimensionale.

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In primo luogo il nostro obiettivo è di muoversi nel livello trasformando i soffitti in pavimenti, trasformando ripidi pendii in strade poco pendenti. Dopo un po' compaiono ostacoli e aiuti, come macigni e pipistrelli, èd è necessario spingerli nel punto corretto manipolando quello che ci circonda. I macigni possono distruggere gli ostacoli, ma possono anche colpire il nostro personaggio. I pipistrelli distraggono alcuni bozzoli spaventosi.

E una volta che si apprende come ruotare le cose, diventa quasi ovvio bloccare il proprio personaggio a mezz'aria subito dopo un salto, ruotare lo schermo e atterrare in un luogo semplicemente inaccessibile prima. Il proprio slancio viene "memorizzato" quando si blocca il tempo, quindi fermare il tempo non può salvare da terribili cadute che rendono il proprio personaggio un ammasso di pezzettini di carta e, contemporaneamente, riportano al checkpoint precedente.

And Yet It Moves

And Yet it Moves non è solo un platform particolarmente impegnativo. L'atmosfera è eccezionale, grazie a un'ambientazione pacata e quasi spaventosa. La colonna sonora crea un ambiente interessante. Spegnendo le luci e giocandoci a notte fonda, l'effetto si amplifica.

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La visuale è composta da un collage di ritagli di carta, pezzi di cartoncino e ricorda molto il buon Axel & Pixel per XBLA. Non c'è un HUD visibile, e l'impressione complessiva è di stare al cospetto di un'opera d'arte moderna, o di uno strano cartoon per bambini degli anni Settanta. Quando ci si muove in caverne e foreste coloratissime, l'esperienza si fa psichedelica e contorta. Credo che lo stile grafico si possa amare od odiare: c'è chi probabilmente vorrebbe dare fuoco al contenuto dello schermo, chi invece vorrebbe ricopiarlo su di un blocco note.

And Yet It Moves

And Yet it Moves riesce quasi a raggiungere lo stesso fascino "indie" di titoli come Braid o Limbo, e certamente dal punto di vista del design crea qualcosa di unico. Se vi piacciono i platform impegnativi e adorate manipolare quello che si trova sullo schermo, dovete assolutamente provare questo gioco.

08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Puzzle impegnativi, concept creativo, ottima atmosfera, sonoro suggestivo
-
Un po' breve, il design può non piacere a tutti
overall score
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3
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RECENSIONE. Scritto da Jonas Elfving

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