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Telling Lies

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Dopo quattro anni dal sorprendente Her Story, Sam Barlow ritorna con un nuovo intrigante titolo.

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Quando ripensiamo alla nostra esperienza passata con Her Story, il precedente titolo di Sam Barlow, non possiamo che ricordare con un certo affetto, persino con nostalgia, quella nottata passata davanti allo schermo del computer, districandoci all'interno del complesso e frammentato intreccio narrativo realizzato come un mosaico, dove ogni singolo video ne rappresentava un tassello. Quella esperienza dal sapore così fresco e originale ci colpì molto, tanto da farci desiderare di volerne di più.

Dopo ben quattro anni ecco che il nostro desiderio viene esaudito. Il nuovo titolo di Sam Barlow è finalmente arrivato, riproponendo la stessa esperienza non lineare di Her Story ma con un progetto molto più ambizioso e dai valori produttivi estremamente più elevati. Telling Lies ci riporta nuovamente davanti allo schermo simulato di un PC, privi di qualsivoglia incipit narrativo che possa suggerirci il nostro obiettivo. Sarà compito nostro capire cosa sta succedendo e quale mistero si cela dietro la vasta raccolta di filmati che ci accingiamo a esplorare.

Come già detto Telling Lies ripropone la medesima esperienza e struttura di gioco presente in Her Story. L'intero gameplay, sempre che così si possa chiamare, consiste nell'utilizzare un motore di ricerca per trovare delle sequenze video che raccontano, in maniera estremamente frammentata, una storia dalle molte sfaccettature.

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Il principio dietro il funzionamento del motore di ricerca è molto semplice. Inserendo una o più parole si otterranno una serie di video in cui le suddette parole sono state pronunciate almeno una volta. Una singola ricerca può avere un massimo di cinque risultati; questo espediente è stato inserito proprio per evitare che il giocatore faccia troppo affidamento su termini semplici e di uso comune. Parole come "mamma", "amore", "casa"o "amico", per fare alcuni esempi, porterebbero a ricerche con decine e decine di risultati, rendendo di conseguenza troppo rapida e semplice la visione dei numerosi filmati presenti nel gioco. Da questo punto di vista gli sviluppatori ha fatto un ottimo lavoro di design, proprio perché quasi ogni singolo video offre possibili indizi o spunti che consentono al giocatore di non arenarsi nella propria ricerca.

Parlando dei video, il titolo presenta la bellezza di 170 filmati dalla durata estremamente eterogenea. Si va da un minimo di 30 secondi circa, fino ad arrivare ai più lunghi che possono anche superare i 10 minuti. La cosa interessante di questi filmati è che essi non sono fini a sé stessi o fittizi, ma sono tutti girati da telecamere presenti e giustificate all'interno della storia stessa. Che si tratti di una webcam o di uno smartphone, ogni singolo video riprende un determinato momento della vita dei personaggi presenti nella storia.

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Non tutti i filmati presentano informazioni utili o sono interessanti, alcuni possono risultare persino noiosi. Questo tuttavia non è affatto un problema, anzi. Quella che vuole raccontare Sam Barlow è una storia di vita vera, con persone reali. Non si tratta di un film d'azione dal ritmo serrato e dagli eventi incredibili. Certo, le vicende che affrontano i personaggi non possono di certo considerarsi normali, ma sono di sicuro plausibili, e questo rappresenta uno dei motivi che rende la storia così coinvolgente. Come avrete probabilmente già capito leggendo fino a questo punto, il gioco non solo è sottotitolato nella nostra lingua, ma permette anche di effettuare le ricerche delle parole in italiano.

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Data la particolare natura del titolo e della sua narrazione non lineare, ci è per noi impossibile fare alcun tipo di riferimento alla storia, neanche un semplice incipit. Saranno necessarie infatti delle ore solo per capire a grandi linee cosa sta succedendo, chi sono i protagonisti della storia e quale tipo di relazione li lega fra loro. In un contesto del genere anche la più piccola delle informazioni toglierebbe il piacere della scoperta che solo un titolo di questo tipo può offrire. Quello che possiamo dirvi è che la storia raccontata in Telling Lies è un avvincente thriller, capace di tenere il giocatore incollato alla sedia nonostante la natura del gameplay che lo caratterizza.

I personaggi sono ben scritti e caratterizzati, ognuno con le proprie motivazioni, la propria personalità e il proprio modo di fare, e basterà davvero poco per familiarizzare con essi, complice anche l'ottima performance che gli attori hanno eseguito nell'interpretarli. E parlando di attori, uno dei maggiori salti qualità a livello produttivo di Telling Lies rispetto a Her Story riguarda proprio questi. I personaggi sono interpretati da attori ben affermati e conosciuti nell'industria cinematografica, e questo dona al titolo un taglio decisamente professionale. Come si è accennato in precedenza visionando i vari filmati vi ritroverete spesso a guardare minuti interi di silenzi, in cui tuttavia i personaggi si esprimono attraverso una mimica facciale e un linguaggio non verbale tale da far capire il loro stato d'animo.

Per tutta una serie di circostanze che non vi diremo, spesso e volentieri i personaggi sono costretti a parlare tra di loro tramite uno schermo. In questo modo quindi una singola scena viene divisa in due filmati, uno per ciascun interlocutore. Ognuno di questi filmati ci permetterà di vedere e sentire unicamente il personaggio a cui è dedicato. Quindi vi capiterà molte volte di ritrovarvi davanti a conversazioni a metà, in cui sarà molto difficile avere una quadro completo della scena. Fortunatamente gli sviluppatori hanno costruito i dialoghi in modo tale da poter risalire al video complementare con un po' di attenzione da parte del giocatore. Ciò non toglie tuttavia che tale scelta, sicuramente interessante sulla carta, possa portare alla lunga alcuni giocatori ad annoiarsi.

Concludiamo il discorso sulla storia dicendo che dare un giudizio globale e oggettivo su di essa è praticamente impossibile, proprio perché il modo in cui essa viene fruita cambia, anche in maniera estremamente significativa, da un giocatore all'altro, rendendo ogni partita unica. Certi giocatori potrebbero incappare già nella prima ora nell'ultimo filmato, scoprendo un numero di informazioni tale da lasciare storditi non avendo il minimo sentore di ciò che sta succedendo. Altri invece potrebbero seguire un percorso più lineare, delineando poco alla volta gli eventi. Insomma, ogni percorso sarà diverso e personale, anche se alla fine, con un po' di perseveranza e di pazienza, arriverete ad avere un buon quadro della situazione. Ovviamente per "terminare" il gioco non sarà necessario scovare e guardare tutti e 170 i filmati, ma solo una parte di essa. Starà poi alla curiosità del giocatore decidere quanto tempo dedicare ai fini del completismo.

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Una della mancanze più rilevanti di Her Story era sicuramente la sua longevità, tale da renderlo completabile in una manciata di ore. Da questo punto di vista Telling Lies riesce a fare molto di meglio, presentando una durata (sensibilmente variabile in base al proprio desiderio di completismo) che può raggiungere e persino superare le 10 ore. Questo rende di conseguenza l'esperienza di gioco molto più lunga e pertanto non adatta a tutti i palati. A causa della sua stessa natura il gioco presenta un ritmo molto lento e compassato, e nonostante una storia avvincente, campiamo bene come non tutti i giocatori avranno la pazienza di ascoltare ore e ore di dialoghi frammentati nel tentativo di capire quello che sta succedendo.

La stesso Telling Lies non aiuta molto da questo punto di vista. Il titolo offre la possibilità di riavvolgere o portare avanti i video tramite lo spostamento del cursore, tuttavia lo fa con un velocità a nostro parere fin troppo modesta. Questo problema viene particolarmente enfatizzato dalle caratteristiche del motore di ricerca stesso, tali da avviare il video solo nel momento in cui la parola che si è cercata viene pronunciata. Non esistendo la possibilità di far partire i filmati direttamente dall'inizio, vi ritroverete a riavvolgere anche per minuti interi, rendendo l'esperienza molto più lenta di quanto non sia già, se non addirittura frustrante. Ci auguriamo che molte di queste problematiche vengano risolte con patch future.

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Tirando le somme Telling Lies rappresenta una versione sostanzialmente migliorata di Her Story in tutti gli aspetti; questo è indubbiamente un punto di forza, ma da un certo punto di vista anche una debolezza. Riproponendo esattamente lo stesso tipo di esperienza, il nuovo titolo di Sam Barlow non possiede la stessa freschezza del precedente. La formula può essere considerata già rodata e a causa di ciò chi ha giocato ad Her Story difficilmente verrà stupito allo stesso modo da Telling Lies. Nonostante questo non possiamo che consigliarlo vivamente a chiunque voglia immergersi in una storia affascinante e coinvolgente, in cui sarà necessario impegnarsi attivamente per fare luce sul mistero che si cela tra i suoi filmati.

08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Storia coinvolgente - Personaggi ben caratterizzati e interpretati - Esperienza di gioco non lineare e unica nel suo genere - Dialoghi curati nei più piccoli dettagli.
-
Non ha lo stesso effetto novità di Her Story - Non per tutti i palati - Il ritmo di gioco può risultare fin troppo lento.
overall score
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RECENSIONE. Scritto da Andrea Paone

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