Dopo un decennio di titoli punta-e-clicca di successo occupandosi dei più grandi marchi dell'intrattenimento, potreste dire tranquillamente che Telltale Games sia oramai nel pieno della sua maturità. Proprio quando si pensava che la licenza di Batman fosse oramai al limite, che avesse esaurito ogni angolo di Gotham City possibile da esplorare, Telltale ha fatto in modo che il Cavaliere Oscuro risultasse imprescindibile ancora una volta.
In Batman: Realm of Shadows, siamo al punto della storia di Batman in cui Harvey Dent non è ancora diventato Due Facce, e curiosamente è Bruce Wayne a dover combattere certe accuse di disonestà. Non è possibile evitare le proprie responsabilità giocando i due lati dello stesso personaggio: siete sia Batman sia Bruce e qualsiasi passo compirete, si rifletterà direttamente su entrambi i personaggi pubblici.
L'approccio del racconto è brutale dal principio, l'opening vi racconta tutto ciò che c'è da sapere. Quando siamo nei panni di Batman, si cerca di non compromettersi, non da ultimo in un primo combattimento contro Catwoman, che ricorda la splendida sequenza cinematografica culminante di Blade vs Nomak in Blade II. Entrambi i supereroi sono convincenti come persone in primo luogo, e i loro costumi convincono in quanto strumenti di lavoro (seppur estremamente teatrali).
Batman recupera quel senso di orrore sotterraneo presente in Alien di Ridley Scott, principalmente quando insegue dei mercenari che parlano nervosamente tra loro. "Pensi che si farà vedere?". Hanno paura. Poi, non appena lo spettacolo inizia, inevitabilmente dopo il più grande ingresso che abbiamo visto nella storia di Batman in tanti anni, un mercenario suggerisce coraggiosamente: "Qualunque cosa sia, non lasciatela uscire". È così affascinante da sembrare shockante.
Telltale ha lavorato in modo sapiente sul suo mantra "adattarsi alle scelte che si fanno ...su misura sul modo di giocare" in tutto il primo episodio. Il personaggio di Batman e Bruce Wayne non si allontanano mai troppo lontano da ciò che è il vostro ideale personale per ciascuno dei due, ma vi permette di portarlo all'estremo concepibile. Questo dimostra quanto Telltale abbia ricercato e rispettato il personaggio nei suoi numerosi anni di storia, al punto che si possono trovare aspetti del Batman buffo del 1960 con Adam West fino al tetro adattamento offerto da Christian Bale.
La miglioria più evidente rispetto ai precedenti giochi di Telltale sono le escalation delle sequenze con i Quick Time Event. Nella sequenza di apertura, ci sono quasi 15 minuti in cui bisogna schiacciare pulsanti corrispondenti, combinare pulsanti, il tutto per sopravvivere e in modo incredibilmente frenetico. Tra le cose positive, l'intensità spinge il sistema ai suoi limiti, mentre ci mostra alcune eccezionali coreografie di combattimento. Francamente, diventa un po' stancante dopo i primi cinque minuti durante i quali, ok, ci si fa un'idea in merito. Possiamo smetterla e parlarne, per favore?
Per fortuna i dialoghi in questo primo episodio sono eccellenti, scritti in modo superbo e carismatico, oltre ad essere interpretati da ottimi attori. Laura Bailey è sempre convincente nei panni di Catwoman/Selina Kyle; i suoi "poker game" con Troy Baker nei panni di Batman/Bruce Wayne sono spettacolari. Il commissario Gordon impreca in modo convincente ("Ah Cristo!"), Alfred sembra particolarmente saggio, piuttosto che uno che piagnucola.
Le interpretazioni sono ottime anche nelle zone grigie, come ad esempio Harvey Dent che è un personaggio dai tratti non ben definiti. Questo lo si nota soprattutto nel modo in cui interagisce con Bruce Wayne, che gli dà una mano durante la campagna elettorale da sindaco. Quest'ultimo fa tutto esattamente come questo pagliaccio gli chiede, o si concede in alcune battute.
Un aspetto fondamentale nel modo in cui funzionano le meccaniche tipiche di Telltale è di riuscire a procedere nella storia attraverso il suo percorso più vero, senza rovinare le vostre probabilità di ottenere i migliori risultati. Ma ci sono così tante opportunità su cui indulgere in commenti fuori mano o aggressioni sgangherate che l'equilibrio diventa parte del brivido. Anche giocare la carta del silenzio, un dispositivo rivelatore che non invecchia mai, risulta davvero molto potente soprattutto quando siamo nei panni di Bruce Wayne, durante le situazioni più personali.
C'è una possibilità che alcuni rami di dialogo possano far propendere alcuni fan verso Bruce e/o Batman, un aspetto che vi farà sentire a disagio essendo qualcosa di completamente nuovo. L'approccio di Bruce con la giornalista Vicki Vale può trasformarvi rapidamente senza che ve ne rendiate conto.
Altre volte, però, Telltale mette davvero in difficoltà i giocatori per quanto riguarda le scelte morali e verrete spiazzati per bene dalla tensione drammatica che queste portano con sé. Come chiunque che abbia giocato The Walking Dead o Game of Thrones saprà troppo bene, a volte ciò che è risaputo riesce comunque a sorprendere il fan.
A parte l'equilibrio tra i dialoghi e l'azione che ci saremmo aspettati, un fattore sorprendente è stato il modo riverenziale con cui lo studio si è approcciato e ha esplorato la componente detective. Non è perfetta, in realtà avrebbe bisogno di qualche ritocco dopo Episodio 1, ma utilizzare i gadget di Batman per esaminare e mettere insieme le scene del crimine è un gradito cambiamento di ritmo. Il Bat-computer è anche ordinatamente integrato e funge sia da Codex sia da espediente narrativo.
Nelle sue circa 2 ore e mezza di introduzione a questa nuova serie, la parola che più di tutte ha preso il sopravvento nei nostri appunti è stata "maturo". Anche se da un punto di vista grafico ci sono evidenti rimandi ai fumetti, potremmo dire che questo titolo non è una graphic novel, quanto piuttosto è più simile a un film. La colonna sonora è deliziosa e si sposa bene con le varie sequenze, in particolare quelle che richiedono una seria riflessione, accompagnate da sottili accordi di pianoforte spezzato.
L'inevitabile cliff-hanger è abbastanza sorprendente da farvi venir voglia di risolvere le varie situazioni al più presto. Ma in realtà sono i due enigmatici personaggi di Batman e Bruce Wayne a farci salire una gran voglia di giocare ancora.