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Contrast

Il nuovo studio indie canadese, Compulsion Games, ci catapulta negli anni '40, in una storia che ha tanto potenziale da offrire, ma...

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Gli anni Quaranta dei noir più travolgenti. Una colonna sonora jazz tra le più suadenti dell'ultimo panorama videoludico ambientato in quell'epoca. Una femme fatale prorompente, di cui si scorge appena un'ombra. Una strana bambina di nome Didi, che sembra ricordarci la protagonista di Coraline e La Porta Magica, e la sua amica immaginaria Dawn che sembra uscita da un qualsiasi mondo parallelo ideato da Tim Burton. Tutte ottime premesse narrative che potrebbero bastare da sole per entusiasmarci nei confronti di Contrast, l'originale puzzle-game di Compulsion Games che, oltre ad approdare sulla old-gen (Xbox 360 e PS3), sarà tra i titoli di lancio offerti gratuitamente sul servizio PlayStation Plus di PlayStation 4.

Eppure, per quanto gratuito su next-gen e porting di una generazione di un passato quanto mai prossimo, non possiamo fare a meno di rintracciare alcune problematiche in un titolo che, a nostro avviso, avrebbe avuto non poco da offrire in un panorama che inizia a muovere i suoi primi passi verso una nuova era videoludica. A partire da alcuni guizzi creativi nelle meccaniche di gioco, che ci hanno lasciato a bocca aperta ben più di una volta. Ma cerchiamo di capire cosa si cela dietro questo nuovo platform caratterizzato da luci e ombre, opera prima di questo studio di sviluppo indie di Montreal.

Contrast

In un'atmosfera che sembra continuare quanto iniziato da Bioshock Infinite e il suo DLC Burial at Sea - Parte Uno, Contrast invita il giocatore ad assumere i panni di Dawn, la sinuosa amica immaginaria di una bimba di nome Didi, che è anche l'unica in grado di vederla. Compulsion Games ci catapulta in una storia torbida, in cui i genitori di Didi - una cantante di cabaret e un uomo scapestrato e senza soldi, costantemente ammanicato con cattive compagnie - guidano silenziosamente le fila narrative, mentre noi, nel ruolo di Dawn, cerchiamo di aiutare il papà della bambina ad avviare un'attività circense che potrebbe finalmente permettere al nucleo familiare di riunirsi e vivere con serenità.

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Per quanto estremamente breve (è divisa in appena tre atti), la storia sottesa a Contrast sembra avere dalla sua dell'ottimo potenziale: una trama intrigante quanto basta, personaggi tratteggiati rispettando i canoni del genere e una missione da portare a termine per il bene di una giovane famiglia. Accompagnati dalla calda voce di Laura Ellis (l'interprete brillante della colonna sonora che pervade la nostra intera sessione di gioco), ci muoviamo in un mondo in bilico tra il 3D e il 2D, aspetto che funge da elemento distintivo nel gameplay del gioco. Dopo una breve presentazione e un tutorial estremamente intuitivo, ci troviamo immediatamente a prendere confidenza con queste particolari meccaniche, fatte di luci e ombre. Sfruttando le ombre sinuose che costellano i muri e le pareti degli edifici di questa città senza nome - un aspetto che ci ha ricordato il suggestivo "cinema d'animazione delle ombre" della regista tedesca Lotte Reiniger - riusciamo infatti a risolvere un a buona quantità di puzzle che troviamo disseminati lungo il nostro percorso, passando senza sosta da un mondo tridimensionale a quello bidimensionale. In compagnia di Dawn, ci troviamo dunque a saltare nelle pareti, a muoverci come silhouette e a sfruttare al tempo stesso le ombre proiettate di oggetti, per muoverci lungo un percorso che regala non poche sorprese e suggestioni in termini di gameplay. Rispettando la sua natura indie, Compulsion Games ha deciso di sperimentare molto con le meccaniche sottese al gioco, aspetto che ci permette di tastare con mano le potenzialità creative di questo studio canadese. In questa continua tensione tra le due dimensioni, i ragazzi di Compulsion mettono dunque alla prova le nostre capacità logiche, lasciandoci ben più di una volta a bocca aperta di fronte all'inventiva e all'originalità della risoluzione di alcuni enigmi.

Contrast

Eppure, accanto ad un prodotto che ci ha affascinato per le sue meccaniche così divertenti e innovative, Contrast non manca di regalarci esperienze poco piacevoli. Accanto all'indiscussa brevità della storia - che comunque non permette di creare la giusta empatia con i protagonisti e la trama stessi - non sono mancati problemi relativi all'esecuzione grafica del prodotto. Per quanto il titolo sfrutti il motore Unreal Engine - che da un punto di vista grafico, regala quel giusto mix tra animazione espressionista e fumetto, delizioso alla vista - il titolo di Compulsion Games non manca di una serie infinita di cali di framerate e di fastidiosi glitch. Inoltre, a rendere ancora più tormentata la nostra esperienza di gioco, vi sono anche numerosi e inspiegabili bugs, come quelli in cui Dawn rimane bloccata tra due oggetti e inizia a girare su se stessa - per un qualche strano motivo, ci ha ricordato i tempi del primo Tomb Raider! - momenti che più di una volta ci hanno obbligato a riprendere la partita dall'ultimo checkpoint.

Non manca, inoltre, una certa frustrazione relativa ai controlli: per quanto molto semplici, anche nella loro eventuale combinazione, più di una volta ci è capitato di non ricevere alcun feedabck mentre consumavamo le nostre dita sui tasti, portandoci di conseguenza a fallire miseramente (e non senza una buona dose di imprecazioni), in particolare nella sequenza dell'Hotel Excelsior. Insomma, da un titolo che comunque arriva sul ciclo finale di una old-gen ancora nel pieno del suo sviluppo creativo e che si accinge a dare mostra di sè anche su next-gen, ci saremmo aspettati una cura maggiore da questo punto di vista.

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A conclusione di ciò che non ci ha convinto di Contrast, è la sua scarsa longevità: per quanto nei livelli siano nascosti tanti oggetti da collezionare (e di conseguenza, tanti achievements che potrebbero poi spingerci a tornare in questo mondo lugubre e misterioso), il titolo di Compulsion Games esaurisce la sua creatività in quelle pochissime ore in sua compagnia, lasciandoci ben poca voglia di tornare sui nostri passi e a rivivere alcune sequenze della storia.

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In linea di massima, la nostra esperienza in compagnia di Contrast può dirsi sufficiente. Dopo aver apprezzato la bellezza di alcuni suoi accorgimenti scenografici, la profondità della sua seducente colonna sonora e la scelta di un'epoca che ha sempre un certo fascino, il primo platform puzzle di Compulsion Games, pur rappresentando un buon punto di partenza, dimostra quanta strada debba ancora percorrere lo studio per insidiarsi in un concetto di esperienza next-gen. Non bastano idee creative (per quanto encomiabili) relative alle meccaniche di gioco, se alla fine mancano aspetti basilari relativi ai controlli e manca la risoluzione di problemi grafici banali come quelli sopra evidenziati.

Se siete tra i futuri possessori di PS4 e abbonati del servizio PlayStation Plus, vi consigliamo comunque di darci un'occhiata, a maggior ragione perchè è gratis: siamo convinti che questo studio nascente abbia da offrire tanti elementi in più e valga davvero la pena tenerlo d'occhio in futuro.

06 Gamereactor Italia
6 / 10
+
Ambientazione noir suggestiva; Ottima colonna sonora; Alcune meccaniche di gioco interessanti e originali.
-
Scarsa longevità; Insostenibili cali di framerate; Presenza di fastidiosi bug.
overall score
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