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Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato

Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato

A sedici anni dalla sua release originale, arriva su 3DS questo piccolo grande imperdibile classico, con alcune importanti migliorie.

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Trent'anni di storia, dieci titoli della serie principale, trentuno spin-off, libri, serie TV, film, una piece teatrale e un balletto: Dragon Quest, in una parola, è gigantesco. Siamo dunque rimasti un po' sorpresi quando, nel 2001, Square Enix decise di non importare in Europa il settimo capitolo della saga. Certo, erano anni diversi per il mondo dei videogiochi e la saga di Final Fantasy aveva segnato uno standard a cui Dragon Quest faticava a tenere testa. Ma, con il senno di poi, la decisione di dimenticarsi di questo gioco in questa parte del mondo è stata quantomeno discutibile: Dragon Quest VII è tutt'ora annoverato come uno dei migliori RPG della storia.

Così, a quindici anni dall'uscita americana e a sedici da quella giapponese, ecco giungere su Nintendo 3DS la prima vera possibilità per il pubblico occidentale di godersi questo capitolo. Per ovvie ragioni, la versione giunta in Europa non è altro che la traduzione del remake uscito nel 2013, sottotitolato "Frammenti di un Mondo Dimenticato"; un remake che, oltre agli evidenti aggiornamenti grafici, ha modificato alcuni aspetti del gioco per renderlo più vicino ai gusti contemporanei. Ad esempio, il lunghissimo prologo iniziale è stato radicalmente cambiato al fine di introdurre alcune sequenze d'azione nei primi novanta minuti di gioco: un'inezia se paragonati alle cinque ore necessarie per giungere il primo combattimento nel gioco originale. Il ritmo risulta dunque infinitamente più rapido, sebbene ancora lontano dall'immediatezza dei giochi contemporanei. Non mancano alcune sequenze estremamente ripetitive, ed enigmi che appaiono insulsi all'occhio del giocatore di oggigiorno: ciononostante, quando ci si abitua all'idea di trovarsi di fronte a un prodotto nato alla fine dello scorso millennio, si può soprassedere a questi problemi ed iniziare a divertirsi.

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Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato
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Seguendo in maniera perfetta la tradizione dei JRPG della vecchia scuola, questa avventura ci trascina per decine di ore di gioco, ma cerca di sbarazzarsi della ripetitività di un tempo con alcune soluzioni eleganti. Ad esempio, gli encounter casuali che caratterizzavano il gioco nella sua versione originale lasciano spazio a un sistema che mostra i nemici sulla mappa, e che ci consente di evitare quasi sempre lo scontro, se desiderato. Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato sembra dunque spingere il giocatore a proseguire nell'avventura, evitando in taluni casi lo scontro con i nemici al fine di accumulare punti esperienza. A proposito di XP, per bilanciare la rarefazione degli scontri, la velocità con cui i personaggi salgono di livello è stata aumentata. L'approccio è, dunque, molto diverso da quello presente nei JRPG classici di scuola Square Enix e più vicino alle iterazioni moderne: una scelta, questa, che potrebbe fare discutere chi cercava le emozioni e l'imperdonabile difficoltà di gioco di una volta, ma che certamente rende il prodotto più fruibile dal pubblico contemporaneo. Ci sentiamo dunque di applaudire l'operazione svolta dagli sviluppatori, che non si sono limitati a migliorare la grafica ma hanno anche ripensato il gioco quel tanto che basta da fare pesare di meno i propri anni.

A proposito di grafica, i cambiamenti sono - ancora una volta - radicali. Personaggi e ambienti sono stati totalmente rimodellati, con uno stile più vicino a quello dei giochi odierni della saga Dragon Quest che consente di apprezzare l'ormai celebre character design di Akira Toriyama. Gli ambienti sono stati ripensati e inseriti in un ambiente 3D, ruotabile in qualsiasi momento e che consente una maggiore immersività. Ci siamo divertiti a esplorare i misteri di alcuni luoghi, e abbiamo cercato in più di un'occasione di ruotare la telecamera per scoprire qualche segreto nascosto, divertendoci ad aprire qualche tesoro. Abbiamo molto apprezzato la presenza di una mappa disegnata a mano nello schermo inferiore, e rappresentata su di un foglio ingiallito e sgualcito che consente in qualsiasi momento di avere un'idea del luogo in cui ci si trova, senza la necessità di interrompere il flusso di gioco per orientarsi nei dungeon. Infine, è stato introdotto un radar che consente di trovare i "frammenti"che danno il titolo al gioco con più facilità, evitando le lunghe ricerche infruttifere che - un tempo - ci obbligavano a frequentare i forum di discussione o a comprare qualche rivista specializzata. Di nuovo: gli sviluppatori sembrano avere fatto di tutto per accelerare il ritmo di Dragon Quest VII con piccoli e grandi accorgimenti che, alla fine dei conti, funzionano davvero bene.

Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato
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Infine, è necessario fare menzione della colonna sonora. Parliamo di una serie di brani che hanno fatto la storia del franchise, e che per l'edizione giapponese di Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato furono orchestrati. Ebbene, l'orchestrazione è sparita da questa edizione europea in favore di una serie di brani MIDI. La cosa potrebbe fare accapponare la pelle a molti fan, ma in realtà si tratta di una scelta condivisibile: per ragioni di spazio, i brani orchestrati della versione giapponese erano versioni sensibilmente ridotte dei brani originali. Per la versione europea, dunque, si è scelto di reintrodurre la colonna sonora originale, certamente meno fascinosa della versione orchestrata, ma completa e (verosimilmente) molto meno ripetitiva.

Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato, nel complesso, riesce nell'operazione di rendere omaggio a un gioco uscito sedici anni fa, riproponendolo a una nuova generazione di giocatori senza svilirlo. Non è certo facile riuscire a mantenere alta l'attenzione del pubblico contemporaneo con un gameplay così vecchio, ma gli sviluppatori sono stati in grado di trovare una formula bilanciata che svecchia quanto basta, senza distruggere le cose belle di questo titolo. In altre parole: poiché vi sono grandi possibilità che vi siate persi questo gioco, e poiché questo settimo capitolo merita di essere giocato, questa versione per Nintendo 3DS è da tenere in seria considerazione. I vecchi fan della saga apprezzeranno di certo l'opportunità, e una nuova generazione potrà scoprire un franchise che ha segnato per sempre la storia dei JRPG.

Dragon Quest VII: Frammenti di un Mondo Dimenticato
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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Ottime idee per ringiovanire la formula; Tantissime ore di gioco; Remake grafico imponente
-
Ritmo di gioco stravolto; A tratti si nota ancora la sua età.
overall score
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