Sono del parere che la maggior parte delle storie raccontate nei giochi di oggi sia orribile. Che si tratti di misteriosi omicidi, di racconti di guerra ambientati in un futuro prossimo di qualche grande avventura, nessuna storia riesce ad includere quegli elementi che fanno di un racconto qualunque un bel racconto.
Sulla base di queste osservazioni è facile concludere che gli sviluppatori di videogiochi non siano dei bravi narratori, ma c'è qualche eccezione. E Bioware rappresenta l'eccezione più grande, una certezza che è emersa pochi secondi dopo che ho iniziato a giocare a Mass Effect 3. Una schermata di caricamento, un elemento che in genere mi fa sbadigliare, mostra la Normandy - una delle più belle navi spaziali di sempre, nonché la mia compagna di tante ore di gioco e di tanti viaggi per la galassia.
Laddove altri sviluppatori passano ore a cercare di solleticare la mia immaginazione e catturarmi all'interno dei loro mondi, Bioware riesce a farlo in secondo attraverso una animazione di un oggetto inanimato. È come se gli sviluppatori canadesi riuscissero ad attivare una valvola nel mio cervello, che d'improvviso fa riemergere tutti i ricordi e mi prepara a salvare la galassia ancora una volta nei panni di John Shepard.
Non viene compiuto nessuno sforzo per mettere a proprio agio i nuovi giocatori. Al contrario, incontriamo Shepard, che era stato sollevato dai suoi precedenti incarichi a causa dei suoi metodi poco ortodossi utilizzati per fronteggiare la minaccia dei Razziatori. La sua conoscenza della situazione è l'unica cosa che lo tiene lontano da una prigione, ma la maggior parte delle persone sembra ignorare i chiari segni di un attacco incombente. Si tratta dell'inizio coraggioso, che necessita di qualche spiegazione, ma che serve anche come espediente per iniziare a viaggiare nella galassia per una terza volta, mettendo insieme una squadra che sia in grado di sconfiggere i Razziatori.
Ma Bioware è stata sufficientemente furba da fare in modo che la storia non assomigli a quanto visto in precedenza, che rapidamente apprendiamo che il reclutamento dei nostri compagni è solo una piccola parte di una missione più grande, nella quale Shepard risolve i problemi nella speranza di unire tutte le razze della galassia in una lotta per la sopravvivenza.
La storia è molto più ampia rispetto prima, ma questa volta cambia anche il soggetto. Se il primo gioco era un racconto di fantascienza con tante sorprese, e il sequel si concentrava sugli straordinari personaggi, il terzo capitolo si addentra nella politica, nelle caratteristiche razziali e persino nella religione. per quelli che hanno seguito la storia sin dall'inizio, è favoloso poter avere maggiori informazioni sull'universo, ma i nuovi giocatori faranno probabilmente fatica ad appassionarsi.
Le meccaniche di gioco sono state rivisitate ancora una volta, e il risultato è un sistema più lineare, ma che al contempo consente più scelte e personalizzazioni. In altre parole, Bioware è riuscita a trovare un ottimo compromesso tra i due precedenti giochi.
Questa volta è possibile ritagliarsi su misura il proprio equipaggiamento attraverso varie modifiche, ma senza raggiungere gli estremi visti nel primo gioco. Mirini, nuove armature e caricatori più capienti sono solo alcune delle personalizzazioni possibili all'interno del proprio arsenale; un arsenale che include pistole, mitragliatrici, fucili a pallettoni, fucili d'assalto e da cecchino. Non è necessario organizzare le armi per l'intera squadra, dato che Shepard è l'unico le cui armi possono essere alterate, ma è possibile chiedere ai propri compagni di cambiare le armi se lo ritenete opportuno.
L'esperienza più lineare è ovvia, dato che è possibile scegliere tra differenti modalità per potersi approcciare all'avventura sin dalla schermata di partenza. Azione, gioco di ruolo e storia: tre diverse tipologie dello stesso gioco. Se scegliete di giocare d'azione, il gioco si occuperà di tutti gli elementi non d'azione, spingendoci ad occuparci esclusivamente dei nemici.
Si può anche fare in modo che il gioco si occupi di tutte le conversazioni, lasciandoci sprofondare nel divano e seguire la storia come spettatori. È un po' strano, dato che questo elemento è sempre stato uno dei punti forti della serie, ma è un buon modo per indicare un maggior numero di persone a giocarci.
Poche persone possono mettere in dubbio i enormi passi avanti compiuti nel sistema di combattimento in Mass Effect 2 rispetto al primo gioco. E anche se la differenza non è così tanto marcata questa volta, è stato ulteriormente migliorato. Non importa quale classe si scelga: le abilità sono state implementate in maniera migliore. Anche le opzioni sono maggiori, dato che tutte le abilità si dividono in due rami che possono essere aggiornati attraverso il proprio albero delle abilità. Per esempio: si può scegliere se le proprie munizioni rinforzate infliggano più danni, oppure si può fare in modo che il loro uso venga esteso a tutta la squadra.
Ciò che rende il combattimento molto più divertente è l'intelligenza artificiale migliorata, che consente ai nemici di nascondersi, e di tentare attacchi a seconda delle loro abilità ed equipaggiamento. I soldati della Cerberus armati di scudo cercano di stanarci, mentre gli Juggernaut fanno saltare in aria quello che ci circonda. I nemici successivi (che non vi sveleremo) fanno uso di tattiche più complesse, elementi che non abbiamo mai visto nella serie e che fanno salire la difficoltà a dei livelli mai visti prima.
Non tutte le nuove funzionalità migliorano il gioco, tuttavia, e la tanto discussa aggiunta di attacchi ravvicinati letali e delle granate sembrano inutili e mal implementate. Non importa quanto si migliorino queste abilità, le granate non sono mai sufficientemente potenti ed è difficile capirne la loro reale potenzialità dato che sono sempre in numero estremamente esiguo. Ogni classe dispone di attacchi che sono notevolmente superiori alle granate. L'aggiunta del combattimento ravvicinato è decisamente poco interessante, dato che è molto raro trovarsi a tu per tu con un nemico, e quando avviene il gioco fatica a comprendere la distanza tra Shepard e il cattivo di turno. Di conseguenza, vediamo Shepard urlare mentre agita le mani nell'aria, rompendo per qualche istante l'illusione.
Ma Mass Effect 3 è molto di più della somma delle sue parti: si tratta di una storia di fantascienza epica che riesce a catturare la mia immaginazione in una maniera in cui solo pochi altri giochi ci riescono.
Il dialogo è magico e personaggi di fronte a me sembrano prendere vita, anche se trovo difficile capire per quale ragione James Vega, un uomo con enormi muscoli e poco cervello (che sembra uscito dal cast di Jersey Shore) è stato incluso nella compagnia. L'amicizia tra Shepard e Garrus è qualcosa di speciale, ulteriormente più forte da alcune scene che la maggior parte degli sviluppatori avrebbero semplicemente tagliato, ma che in questo gioco ci portano ad avvicinarci alla nostra squadra virtuale nella maniera più forte possibile.
Con l'avvicinarsi dei Razziatori, la condanna a morte della galassia viene comunicata in una maniera efficiente. Già dopo un paio di minuti nel gioco, mi sentivo completamente motivato a distruggere quegli enormi robot, anche se ci sono volute molte ore prima che i miei sforzi si rivelassero soltanto un ultimo disperato tentativo di salvezza.
Mass Effect 3 non è il gioco perfetto, e anche il più grande fan della serie potrebbe trovare qualche imperfezione. Ci sono alcuni aspetti del combattimento che sono sbilanciati, e alcuni dei nuovi personaggi sono fra i peggiori di tutta la serie. Infine, la grandezza di questa storia fa apparire gli sforzi compiuti in Mass Effect 2 come una semplice missione secondaria.
Ciononostante, questo è uno dei pochi giochi dei quali non ne ho mai abbastanza. Mi sono tuffato in qualunque missione che richiedesse di combattere contro i Razziatori, e sono andato in cerca di indizi e segreti. Ho consumato i pavimenti della Normandy andando a parlare ai membri della mia squadra, discutendo sia dell'invasione che i loro affari personali. Sono stato obbligato a compiere alcune scelte difficili, non sempre popolari, ma che in fin dei conti - si spera - contribuiranno a farmi vincere la battaglia.
Con Mass Effect 3, Bioware è riuscita a creare un capitolo finale che riesce a trionfare laddove molti altri capitoli finali falliscono, diventando un'esperienza che riesce ad eclissare tutto quello che i due giochi precedenti hanno fatto sia in termini di gameplay che di narrativa. Nella mia personale classifica, la serie Mass Effect guadagna il primo posto tra le migliori trilogie mai create, ed essendo Mass Effect 3 il miglior titolo di questa serie, è qualcosa di davvero speciale.