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      recensioni
      Medal of Honor: Warfighter

      Medal of Honor: Warfighter

      È iniziato il periodo degli sparatutto militari. Medal of Honor: Warfighter guadagna il primato di essere il primo sparatutto autunnale del 2012. Ma questo è il suo unico primato.

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      Il gergo militare si spreca nella mia radio. Insieme alla mia truppa di guerrieri barbuti, sono appena arrivato nelle Filippine con l'obiettivo di liberare un ostaggio. La città è stata inondata e l'acqua abbatte alberi ed edifici, mentre al posto delle strade ci sono fiumi che scorrono. A pensare che un tempo questa fosse una metropoli brulicante di persone mi viene il mal di testa.

      Dal momento che siamo in minoranza, dobbiamo essere bravi circa l'approccio da adottare. Le uccisioni silenziose da dietro e le operazioni da cecchino sono preferibili, e per un po' siamo riusciti a rimanere nascosti, ma tutto ad un tratto l'inferno è giunto sulla Terra. Le immagini sono incredibili, l'azione prepotente, gli effetti sonori sono alcuni dei migliori che abbia mai visto, e in qualche modo il gioco riesce a trasmettere un senso di realismo, nonostante il grande spettacolo sullo schermo. Sono solo preoccupato da una cosa: non mi sto divertendo.

      Ero sospettoso del gioco ancora prima che arrivasse in ufficio, dato che è arrivato lo stesso giorno dell'uscita del gioco negli Stati Uniti. Questo, di solito, è un segno che l'editore non vuole che i giornalisti scrivano una recensione prima dell'uscita, perché non convinti del loro stesso prodotto. Inoltre, per far funzionare il gioco dovevamo attendere una patch massiccia.

      I campanelli d'allarme hanno iniziato a suonare. Qualcosa sembra essere andato storto presso Danger Close, e un'ipotesi plausibile è che semplicemente abbiano avuto troppo poco tempo per realizzare il gioco, ma EA ha deciso di andare avanti e di rilasciare il gioco prima di Call of Duty: Black Ops 2 e Halo 4.

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      Medal of Honor: Warfighter

      Non c'è nulla in Medal of Honor: Warfighter che contraddica le mie teorie, dato che riesco a morire nel giro di pochi secondi in una missione di addestramento. Ho completato un compito assegnato in una maniera diversa da quella richiesta, e il prezzo per questo errore è stato la mia morte istantanea. Ne traiamo una lezione: Medal of Honor: Warfighter non è un gioco che incoraggia il pensiero creativo, ma che ci spinge a compiere azioni in maniera meccanica.

      Sembra surreale, e mentre maledico questo approccio antiquato, sto guardando quella che potrebbe molto probabilmente essere la migliore grafica che ho visto su Xbox 360, con l'eccezione di Forza Horizon. Medal of Honor: Warfighter è a volte semplicemente bello, ed è facile dire che Danger Close abbia fatto un ottimo lavoro con il motore Frostbite 2. Il porto nella missione di addestramento sembra vivo, con l'illuminazione dinamica e con gli edifici che si sgretolano.

      Medal of Honor: Warfighter
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      Il gioco ci spinge a correre lungo i corridoi formati dai detriti in un ampio giardino, fino ad arrivare su di un elicottero che possiamo abbattere con un lancia razzi situato in posizione comoda. Danger Close sembra aver ignorato tutto ciò che rese il precedente Medal of Honor un'esperienza piacevole, diversa da quello che potremmo definire un clone di Call of Duty: Modern Warfare 3.

      E Modern Warfare 3 è stato criticato per il suo approccio vecchio e stantio quando è stato rilasciato, quindi le cose non migliorano un anno dopo, quando si stanno cercando di fare le stesse cose, ma senza ottenere lo stesso effetto.

      Medal of Honor: Warfighter soffre di un caso di crisi d'identità. Si tratta di un gioco d'azione iper-realistico con attenzione ai dettagli, o un misero giro sulle montagne russe degli eccessi militari? Quando ho visitato Danger Close questa primavera, ho notato la passione e la creatività che Greg Goodrich portava con sé, dato che avrebbe voluto creare qualcosa di innovativo.

      Medal of Honor: Warfighter

      Voleva esplorare temi come la vita familiare, in un lavoro in cui si mette la propria vita in gioco. Voleva mostrare come questi soldati d'elite siano messi alla prova cercando di mantenere la calma, e al fine di raggiungere l'autenticità diversi ex soldati sono stati coinvolti nello sviluppo.

      Le ambizioni sono facili da individuare nel gioco. Il personaggio principale ha a che fare con una relazione fallita ed è costretto a scegliere se trascorrere del tempo con la figlia o se dare il proprio contributo alla guerra contro il terrorismo. Un nuovo approccio ben distinto.

      Molte missioni sono basate su eventi avvenuti nel mondo reale, una cosa che contribuisce a creare un'aria di autenticità, e l'attenzione ad ogni piccolo componente delle armi, oltre al fatto che lo schermo diventa verde quando si subiscono danni (simula uno spasmo alla cistifellea) sono tutti i dettagli che impressionano. Ma quando il gioco mi dice di andare dritto in avanti e sparare, tutta l'autenticità e la profondità vanno a farsi friggere.

      Medal of Honor: Warfighter

      A peggiorare le cose, c'è un bell'elenco di luoghi comuni. Vi è un livello in cui si deve gestire una mitragliatrice montata sulla parte posteriore di un veicolo durante un inseguimento selvaggio, c'è un livello nero come la pece in cui si uccide in silenzio con gli occhiali della visione notturna, c'è un livello in cui si spara alla gente dal cielo, c'è un livello di inseguimento in macchina, c'è un livello in cui si deve abbattere un nemico, e non manca un livello in cui si agisce nel ruolo di cecchino per proteggere i propri commilitoni. Vi è una totale mancanza di originalità.

      Medal of Honor: Warfighter sale raramente sopra la mediocrità, ed è solo verso la fine, che un paio di missioni propongono una vera storia e una gameplay co-operativo in grado da sembrare qualcosa di fresco e nuovo. Non è sufficiente per un gioco di questo calibro: aggiungete pure a questo fatto che Medal of Honor: Warfighter si presenta come incompiuto, e probabilmente sarete già arrivati alla conclusione che il gioco non può raggiungere un buon risultato in termini di giudizio.

      Medal of Honor: Warfighter

      Durante il mio playthrough sono stato più volte lanciato dal fuoco di copertura dei miei compagni di squadra, le cui corse verso la battaglia (totalmente sciptate) potevano essere completamente ignorate. Se vi capita di morire, si deve sopportare la noia di rigiocare corpose sezioni dei livelli, dato che i checkpoint sono mal distribuiti e i tempi di caricamento sono lancinanti.

      In alcuni punti ci sono dei muri invisibili per garantire che non cerchiate di aggirare il nemico o di affrontare un problema in maniera diversa. Siamo obbligati a seguire sempre la stessa direzione. E il nemico ha occhi solo per noi. Tre dei miei compagni di squadra possono trovarsi a due metri da un nemico, ma continuano a sparare lontano, dove non si può nemmeno vedere. Fortunatamente per il nemico, i miei compagni Tier 1 sono precisi meno di un soldato semplice, e il nemico può semplicemente ignorarli.

      Medal of Honor: Warfighter

      Questo genere di cose mi risulta inaccettabile, in quanto distrugge l'illusione del realismo in maniera totale. Il nemico mi può colpire da 200 metri di distanza al buio, anche se mi trovo nascosto dietro l'uscio di una porta. Non dovrebbero nemmeno essere in grado di vedermi. Inoltre, i punti attivi dei nemici che possono essere colpiti sono programmati male. Scordatevi di colpire un nemico in mezzo agli occhi: non è un gioco per cecchini.

      Medal of Honor: Warfighter non è semplicemente un gioco incompiuto, ha anche qualche punto positivo. Per esempio, è stato aggiunto un sistema per irrompere nelle stanze. È possibile scegliere come sfondare una porta, prima di colpire il nemico al rallentatore. All'inizio si può solo prendere la porta a calci, ma ben presto si guadagna l'accesso a una scure, a un piede di porco, a un fucile a pallettoni, e così via.

      Medal of Honor: Warfighter

      Ma non importa. È sufficiente colpire il lucchetto della porta per sfondarla con un calcio. L'opzione standard è più veloce ed efficiente. Perché devo perdere tempo nel scegliere come sfondarla? Sembra quasi che Danger Close avesse in mente qualcosa di strano, dato che nei primi minuti di gioco sfondiamo più porte che nell'intera serie Call of Duty.

      La campagna singleplayer semplicemente non è all'altezza. Si tratta di sei ore di noia rozza, antiquata, e che semplicemente non potrà mai tenere testa ad Halo 4 o all'attesissimo Call of Duty: Black Ops 2, due titoli che si trovano dietro l'angolo.

      Medal of Honor: Warfighter

      E con questo, ci vorrebbe una componente multiplayer straordinaria per salvare il voto complessivo. E certo, il multiplayer è meglio che il singleplayer, ma non è sufficiente per aumentare il voto in modo significativo. Uno dei problemi è il menu incredibilmente ingombrante e i sistemi per gli aggiornamenti delle armi. Tutto richiede troppo tempo, è poco intuitivo e ti fa venir voglia di smettere.

      Medal of Honor: Warfighter ha un multiplayer, ma non è particolarmente buono. Non c'è niente qui per convincere un giocatore a preferire questo titolo a Battlefield 3 o, a maggior ragione, a qualsiasi Call of Duty. Non c'è niente per tenerci agganciati e invogliarci a salire di livello. Poi poco importa che le opzioni di personalizzazione armi siano le migliori della categoria, dato che tutto ciò è inutile senza un buon multiplayer alle spalle.

      Medal of Honor: Warfighter

      Il gioco è caratterizzato da mappe anguste, e da un sistema di armi sbilanciato. L'unica cosa che cattura davvero la mia attenzione è la nuova modalità co-op denominata Fire Team. Bisogna davvero cooperare per restare invita al fine di guadagnare punti e respawn. Ogni squadra ha il suo anello debole, e i giocatori devono costantemente tenere in considerazione i propri compagni.

      Ma nemmeno Fire Team riesce a divertire al massimo, poiché la situazione tende a diventare presto ingestibile. Medal of Honor: Warfighter, nel complesso, sfiora la sufficienza, ma vacilla sotto ogni punto di vista. È un gioco mediocre e banale. Forse le polemiche che hanno visto Danger Close in rotta con alcuni produttori di armi, era un segno che gli sviluppatori fossero alla disperata ricerca di attenzione, in quanto questo gioco semplicemente non merita il vostro interesse.

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      05 Gamereactor Italia
      5 / 10
      +
      Bel sonoro, storia originale, la modalità Fire Team è divertente
      -
      Sembra incompleto, le mappe multiplayer sono piccole, pessima intelligenza artificiale, combattimento ripetitivo
      overall score
      Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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      Medal of Honor: Warfighter

      RECENSIONE. Scritto da Jonas Mäki

      È iniziato il periodo degli sparatutto militari. Medal of Honor: Warfighter guadagna il primato di essere il primo sparatutto autunnale del 2012. Ma questo è il suo unico primato.



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