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Men in Black: Alien Crisis

Men in Black: Alien Crisis

Con l'urgenza di realizzare un gioco per celebrare l'uscita di Men in Black 3, Fun Labs ha combinato un vero disastro. Alien Crisis è, con ogni probabilità, uno dei giochi peggiori del 2012.

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L'industria videoludica sembra felice di muoversi in una sorta di ciclo. Quotidianamente sentiamo parlare di come il medium videoludico nel suo complesso stia vivendo un rapido sviluppo, e di come la gente senta - oggi più che mai - il bisogno di giocare. Non c'è niente di male, ma a quanto pare c'è ancora qualcuno che vuole fare le cose come in passato, e Alien Crisis è un buon esempio di ciò.

Con la licenza di Men in Black ci aspettavamo un'esperienza piena di teorie del complotto, umorismo, azione e invasioni dallo spazio, quello che sarebbe accaduto se avessero preso in seria considerazione questo franchise. La mancanza di marchi di serietà, però, si nota in fretta, anche a causa del nostro alter-ego nel gioco.

Invece di fare uso di alcune delle personalità della trilogia cinematografica, il gioco ci pone al controllo di un archeologo ed ex ladro d'arte, che presto riceverà il nome di Agente P. Partendo da queste premesse, potrebbe pensare ad una storia profonda, ma invece le informazioni di background vengono utilizzate solo nei primi cinque minuti e poi ignorate per il resto del gioco.

Tuttavia, forse è meglio così, perché dopo pochi minuti di gioco ci viene chiesto di sterminare tutto quello che si muove sullo schermo. Tutto è visto dalla terza persona, ma il gioco ci chiede solo di controllare la mira. In altre parole, nel gioco si muove soltanto il mirino dell'Agente P, e ci si sposta di copertura in copertura quando necessario.

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Men in Black: Alien Crisis

Il problema non risiede tanto nella natura "su binari" del gioco, quanto piuttosto nella lunghezza dei livelli che è spesso ridicolmente breve e che non giustifica l'assenza di un vero e proprio sistema di controllo per il personaggio.

Fortunatamente, però, il gioco è un po' più movimentato grazie alla presenza di missioni differenti. In una missione ci si può aspettare di dover sparare a tutto e tutti, mentre in quella successiva dobbiamo muoverci furtivamente, evitando le guardie e disinnescando le telecamere di sicurezza. L'inseguimento quasi obbligatorio per le vie della città è incluso, ma ci si ritrova al volante.

Il problema con le diverse sequenze di gioco è che nessuna di esse è particolarmente divertente, perché spesso non offre alcuna sfida e, contemporaneamente, non contribuisce a narrare la storia. Nelle missioni furtive si finisce per essere scoperti quasi per caso, mentre altre volte si riesce a completare la mappa senza che nessuno ci veda. Le sequenze d'azione sono facili e spesso non è necessario cercare copertura quando ci colpiscono granate e raggi laser. Ultimo ma non meno importante, le risposte date ai personaggi nel corso delle cutscene non hanno alcun effetto, perché solo la risposta giusta permette di andare avanti.

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Il gioco è completamente inerte da un punto di vista emozionale, e accompagnato da una realizzazione tecnica che - nella migliore delle ipotesi - potrebbe essere paragonata ad uno dei primi giochi per Xbox 360 e PlayStation 3, ma più volte si finisce per chiedersi se il titolo stia girando su di una PlayStation 2. Animazioni miserabili, forme squadrate, mancanza di dettaglio e un design completamente sgraziato, fanno di questo gioco un candidato immediato per i giochi più brutti di quest'anno.

Men in Black: Alien CrisisMen in Black: Alien Crisis

Men in Black: Alien Crisis è un gioco su licenza della peggior specie e sembra quasi che gli sviluppatori non abbiano voluto investire tempo e denaro per rifinirlo. Al contrario, questo è chiaramente un gioco che doveva urgentemente uscire sugli scaffali dei negozi, determinando carenze sotto tutti i punti di vista.

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03 Gamereactor Italia
3 / 10
+
Missioni differenziate, musica discreta
-
Grafica orribile, missioni brevissime, brutti controlli, poco divertente e poco curato
overall score
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RECENSIONE. Scritto da Thomas Blichfeldt

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