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Spec Ops: The Line

Spec Ops: The Line

Uno sparatutto costruito per esaltare la storia, e non il contrario. Spec Ops: The Line si è rivelato un'esperienza davvero unica, da gustarsi dall'inizio alla fine con attenzione.

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Sin da quando abbiamo sentito per la prima volta il riassunto della trama di Spec Ops: The Line, ci siamo subito chiesti se il gioco fosse ispirato al grande film Apocalypse Now.

Un piccolo gruppo di soldati inviati in una terra di nessuno per trovare un colonnello scomparso, il quale ha chiuso i contatti con il comando della difesa e portato tutte le sue forze armate con sé. Dopo aver scoperto il nome del colonnello - John Konrad - diventava chiara la connessione con l'autore di Cuore di Tenebra, il romanzo che ha ispirato Apocalypse Now.

Passano meno di venti minuti nel gioco, e la fonte di ispirazione è chiara. E considerando che il film ha raccolto elogi e premi, non è affatto una cattiva scelta.

Spec Ops: The Line
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Dubai è stata colpita dalla più grande tempesta di sabbia nella storia dell'umanità, che ha inghiottito gran parte della metropoli. Il disastro è totale, e la tempesta continua rende impossibile comunicare via radio.

L'eroe di guerra e veterano dell'Afghanistan, il colonnello John Konrad, decide di reindirizzare le sue truppe della 33a divisione di fanteria dal loro piano di ritiro dall'Afghanistan verso Dubai, per aiutare nell'evacuazione della città.

Passano sei mesi, e dalla città non giunge alcun segno di vita, quando Konrad emette un segnale di soccorso debole e indistinto. Qualcuno è vivo. Pertanto, noi e il nostro piccolo gruppo di soldati della Delta Force veniamo inviati in una missione di ricognizione per scoprire cosa diavolo stia succedendo a Dubai.

La vista che si incontra non è piacevole. Impazza una battaglia tra i ribelli locali e 33a divisione, ma poco dopo ci si rende conto che c'è qualcosa di spaventoso nel cuore della città devastata.

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Spec Ops: The Line

Per qualche ragione avevamo avuto l'impressione che Spec Ops fosse uno sparatutto tattico, di quelli dove si deve tenere d'occhio tutto, osservare e pianificare gli attacchi ai nemici ed eseguirli con tempismo perfetto.

Non è così.

Ci sono alcuni elementi tattici. Potete richiedere ai due gregari di attaccare i nemici (e sono abbastanza intelligenti per farlo in silenzio, quando la situazione lo richiede), ma per il resto il gioco è più vicino a Gears of War, con un ampio utilizzo della copertura e ondate di nemici che attaccano.

E non è una brutta cosa. Dal punto di vista della meccanica di gioco, Spec Ops potrebbe non essere originale. Ma, fintanto che si resta lontani dall'impostazione di difficoltà più bassa, ci sono molte sequenze d'azione ben progettate, che offrono una grande sfida.

Ci sono anche alcune piccole aggiunte uniche: per esempio spesso è possibile sparare alle finestre o ai lucernari su cui pesano cumuli di sabbia, provocando valanghe che seppelliscono tutto lungo il loro cammino. Parzialmente scriptato, ma comunque bello.

Il sonoro delle armi è un po' piatto, ma è uno dei pochi difetti delle sparatorie, con munizioni limitate che costringono a essere precisi con i colpi. Inoltre, l'arsenale è così ampio che ben presto si inizia a cercare la propria arma preferita tra le rovine della città.

Un altro punto debole è dato dai checkpoint e dalla distanza temporale tra di essi. Dover riavviare tutto all'inizio di alcune sequenze, dopo dieci minuti di azione continua è parecchio fastidioso.

Spec Ops: The Line

Ma è la storia, la narrazione, ad elevare davvero Spec Ops: The Line e a renderlo un buon gioco d'azione inserito in un'esperienza encomiabile.

Non vi rovineremo ulteriormente la sorpresa, se non per dire che, sebbene il gioco può essere fortemente ispirato ad Apocalypse Now, sembra molto più di un semplice tributo. L'atmosfera è quella di un moderno e disperato Vietnam, e quanto più ci si immerge nel gioco, la violenza e la follia continuano ad aumentare.

È veramente piacevole che uno sparatutto ignori completamente i cliché tipici dei terroristi e delle armi di distruzione di massa, concentrandosi maggiormente sulle conseguenze umane, sulla disperazione e la psicosi di massa. È davvero ben fatto. Spec Ops: The Line ha poco in comune con giochi come Call of Duty, nel senso più superficiale. Sembra che il genere e l'ambientazione siano stati scelti perché potevano sostenere al meglio la storia, e non viceversa.

Spec Ops: The Line

Tutto questo è coadiuvato da un doppiaggio eccellente e credibile e un dialogo (con Nolan North interprete del ruolo principale) e una colonna sonora eccellenti, che rafforzano anche l'umore della moderna guerra del Vietnam. Anche se ci sono un sacco di cut scene, la maggior parte della storia viene raccontata attraverso il dialogo e l'azione, mentre si sta giocando.

Così i Spec Ops: The Line è uno sparatutto solido, che potrebbe non apportare nulla di nuovo al gameplay del genere, ma che è avvolto in una storia brillante che non mancherà di tenere i giocatori incollati allo schermo. Ci siamo ritrovati a rigiocare l'ultimo capitolo per ben cinque volte, solo per assorbire a fondo tutti i dettagli della trama. Non molti giochi possono fare altrettanto.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Storia eccellente, splendida narrazione, atmosfera incredibile, bella colonna sonora
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Checkpoint distribuiti male, il gameplay è fin troppo "classico"
overall score
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Spec Ops: The Line

RECENSIONE. Scritto da Rasmus Lund-Hansen

Uno sparatutto costruito per esaltare la storia, e non il contrario. Spec Ops: The Line si è rivelato un'esperienza davvero unica, da gustarsi dall'inizio alla fine con attenzione.



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