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The Dark Pictures Anthology: Little Hope

The Dark Pictures Anthology: Little Hope

Un racconto intrigante, ma con qualche serio problema tecnico.

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C'è una nuova tendenza che sembra aver affascinato il genere horror nelle sue diverse forme mediali. In particolare, nelle serie TV e nei videogiochi - che hanno guadagnato sempre più terreno negli ultimi anni in questo preciso campo - sembra esserci una predilezione per il formato antologico. American Horror Story, The Haunting of, Black Mirror (per quanto riguarda l'ambito serial), così come Layers of Fears o The Dark Pictures Anthology (per quanto riguarda l'ambito gaming), hanno cambiato forma all'orrore, adottando un nuovo modo di raccontare i segreti più oscuri e le paure degli esseri umani. Supermassive Games, in particolare, si è oramai specializzata nei racconti di genere, e si prepara a lanciare - non a caso, a poche ore da Halloween - il nuovo capitolo di The Dark Pictures Anthology, questa volta intitolata Little Hope. Rispetto al suo predecessore, Man of Medan, questo nuovo episodio si sposta in un villaggio immaginario del New England, Little Hope appunto, in cui sarebbe avvenuta una violenta caccia alle streghe del 1682. In un viaggio che gioca con le linee temporali, così come con le scelte morali del giocatore, The Dark Pictures Anthology: Little Hope ha sulla carta tutti i requisiti per conquistare il cuore degli amanti del brivido. Peccato solo che la resa finale, non dettata dalla trama in sé, non convinca quanto forse avevamo sperato.

Come da tradizione dei giochi survival/horror di Supermassive, anche Little Hope si focalizza su un cast ricco di personaggi e un narratore. Quest'ultimo, il Curatore - interpretato dall'attore Pip Torrens (The Crown) - funge anche questa volta da voce della coscienza del giocatore, dandogli qualche consiglio e invitandolo a prestare maggiore attenzione ai dettagli nell'evoluzione del racconto. Alla fine di ogni capitolo, infatti, il Curatore spinge il giocatore a riflettere sulle scelte compiute fino a quel momento, senza tuttavia mai costringerlo a prendere determinate decisioni - tutto è e resta nelle mani dell'utente, che è l'unico e solo responsabile dell'esito finale della storia. In questo Little Hope abbiamo cinque protagonisti: Taylor (Caitlyn Sponheimer), Andrew (Will Poulter), Daniel (Kyle Bailey), Angela (Ellen David) e il loro professore John (Alex Ivanovici). Il gruppo è di ritorno da una gita, ma lungo la strada fa un incidente. Ed è così che si ritrovano a pochi chilometri da Little Hope, una piccola cittadina all'apparenza abbandonata, avvolta da una fitta nebbia.

The Dark Pictures Anthology: Little Hope
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Spaventato dall'atmosfera quasi surreale che circonda i boschi e i suoi dintorni, il gruppo si affretta a raggiungere il villaggio in cerca di soccorsi, ma scopre presto di non essere da solo. Storditi dalla nebbia, i personaggi iniziano ad avere delle strane visioni, in cui vedono dei loro doppi del passato coinvolti in questa spaventosa caccia alle streghe avvenuta nel XVII secolo, ma anche mostruose creature che li inseguono senza sosta. Non saremo noi a rivelarvi l'epilogo del racconto, ovviamente, ma il senso di angoscia e di oppressione che caratterizza l'intera storia viene trasmesso in modo sublime, lasciando con il fiato sospeso fino alla fine. Questo, anche grazie all'ottima interpretazione del suo cast, che è indubbiamente uno degli aspetti maggiormente riusciti di Little Hope, in quanto ti spinge a saperne di più, anche grazie ai numerosi oggetti da collezione che si trovano disseminati lungo il percorso, che ampliano a dismisura la lore dell'esperienza.

Sembra tutto buono finora, non è vero? Peccato che ciò che di buono ha da offrire Little Hope si esaurisca qui. Come nel precedente Man of Medan, anche questo nuovo capitolo - oltre che sulla meccanica delle scelte - fa leva sostanzialmente sul sistema dei "Quick Time Event" e sull'esplorazione/ricerca di indizi. Se quest'ultimo aspetto è funzionale e, alla fine, svolge molto bene il suo lavoro offrendo dettagli utili alla comprensione degli eventi di Little Hope, il sistema dei QTE è pessimo. Talvolta partono senza alcun preavviso quasi come se il gioco saltasse (nonostante Supermassive li introduca con un ralenty), portando il giocatore a sbagliare il primo passaggio della sequenza e, di conseguenza, generando non poca frustrazione. Pur non essendo contraria al concetto dei QTE in quanto tale, devo ammettere che qui in Little Hope i Supermassive Games non si sono impegnati a sufficienza. In Until Dawn, ad esempio, i QTE funzionavano alla perfezione, davano anche ritmo all'andamento della storia e del gameplay, mentre qui sono solo sequenze molto fastidiose. E tenendo conto che la vita o la morte di un personaggio dipende proprio da questa dinamica, lascia non poche perplessità.

The Dark Pictures Anthology: Little HopeThe Dark Pictures Anthology: Little Hope

In generale, almeno a livello tecnico, Little Hope non è un buon gioco. Durante il nostro primo walkthrough, non sono mancati momenti in cui l'audio italiano veniva improvvisamente sostituito da quello originale, alcune sequenze si sono bloccate - e giocavamo su una PlayStation 4 Pro, va detto - oltre al fatto che alcune cutscene sembravano in un certo senso «scollate» dai momenti di gameplay veri e propri. La grafica e l'uso della luce sono molto buoni, ma contrastano in modo decisivo con alcune animazioni facciali davvero terribili. La sensazione è che sia stato fatto tutto di fretta e furia, e non si sia lavorato a sufficienza sull'aspetto tecnico del gioco. È deludente che non raggiunga certi standard, soprattutto dopo che abbiamo apprezzato molto in passato altri titoli dello studio.

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Anzi, l'aspetto che fa arrabbiare ancora di più è che The Dark Pictures Anthology: Little Hope è un gioco che vanta un buon ritmo, una buona storia, è interpretato molto bene dai suoi attori, e ha tutte le carte per essere un gioco horror degno di nota. Ma non brilla mai, anzi, talvolta genera solo grande frustrazione. Speriamo di cuore che Supermassive migliori le prestazioni del gioco con un aggiornamento al lancio, perché al momento, visto lo stato in cui riversa, difficilmente ci sentiamo di consigliarlo, anche al netto degli aspetti molto positivi che abbiamo riscontrato. Davvero un peccato.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Una storia affascinante e intrigante; Un buon cast; Buon ritmo e tensione.
-
Il gioco non è stato ottimizzato; Alcuni bug; Tecnicamente debole; Il sistema dei QTE è poco preciso.
overall score
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