Elementare, Watson. Anche se il "vero" Sherlock Holmes, quello dei libri di Conan Doyle, non ha mai pronunciato questa frase, tutti lo ricordiamo per questa espressione. Che in qualche modo ce l'ha reso anche un po' antipatico, mentre Watson è sempre passato per il Sancho Panza della situazione.
Poi sono arrivati Guy Ritchie, Robert Downey Jr. e Jude Law. Ed è così che Sherlock, per le generazioni più giovani, è una specie di folle intossicato e intossicante, un genio pazzo, un artista della fuga e, in misura minore, un investigatore.
Difficile scrollarsi di dosso questa nomea oggi, eppure in questo mondo c'è chi vuole ricordarci che l'eroe di Baker Street era ed è stato soprattutto una persona per bene, in grado di risolvere misteri con l'intuito e il ragionamento logico.
Il Testamento di Sherlock Holmes cerca, anzitutto, di ritornare alle origini del personaggio. Come suggerisce il titolo, però, la storia è principalmente incentrata su Sherlock Holmes, il quale si trasforma sia nel consueto investigatore che nell'origine del mistero da risolvere.
Il nostro eroe viene infatti incastrato e sospettato dell'assassinio del vescovo di Knightsbridge. Tutti indagano su Sherlock Holmes, mentre egli indaga sul vero assassino. Si genera così una premessa molto interessante, fatta di contrasti e di storie che si intersecano.
L'aspetto più interessante del gioco, però, è dato dalla presenza di un mondo aperto. Non siamo più imbrigliati nei casi da risolvere, e non esiste più una strada predeterminata per portare avanti la vicenda. Il nostro alter ego può infatti indagare su varie piste, e il gioco non ci suggerisce quale sia giusta o quale sia sbagliata.
Una diretta conseguenza della trama si riscontra nella possibilità di giocare nel ruolo di Watson. Il fido collega di Holmes, infatti, inizia a nutrire qualche sospetto nei confronti dell'amico, ed inizia ad indagare su di lui scoprendo cose apparentemente terrificanti.
Durante il nostro test, ad esempio, lo abbiamo visto impegnato con tre uomini, ognuno dei quali era stato torturato in una maniera orribile: uno dei tre era stato accecato, un altro era stato reso sordo mentre il terzo aveva la bocca cucita con dei punti chirurgici.
Dopo un interrogatorio e la raccolta di prove (il gioco fa uso del consueto sistema di hot spots, grazie al quale ogni punto attivo sullo schermo viene identificato da un'icona), Watson ha iniziato a combinare le tessere del puzzle. Il gioco, come di consueto, ci fornisce una certa quantità di informazioni: sta a noi riuscire a dedurne il loro valore.
Più avanti, abbiamo assistito a un'altra fase che caratterizza molti momenti del gioco: la risoluzione di enigmi "pratici". Nello specifico, abbiamo visto Holmes raccogliere vari oggetti e poi combinarli per fare partire un meccanismo. Si trattava di un puzzle molto semplice, fatto di esplorazione, raccolta e assemblaggio di ingranaggi. Tuttavia, questo tipo di puzzle resta uno degli elementi portanti del gioco.
A tal proposito, si nota un'enorme miglioria in termini di controllo. Questa volta si vede che gli sviluppatori hanno puntato anche sulle versioni console, creando un sistema perfettamente adatto anche al pad. Gli oggetti da utilizzare, ad esempio, sono selezionabili con la pressione dei pulsanti spalla, senza necessità di perdere tempo in articolati menù e interrompere il flusso dell'azione.
Come avveniva nei precedenti capitoli della serie, il titolo è giocabile sia in prima persona che in terza persona. Da un punto di vista prettamente tecnico, quest'anno si assiste a un gigantesco passo in avanti in termini grafici. Il titolo fa uso di un motore grafico proprietario. Pur mancando il blasone degli engine più noti, dalle sequenze che abbiamo visto possiamo ritenerci soddisfatti. Rispetto al grigiume di Sherlock Holmes vs. Jack The Ripper, il gioco sembra molto più colorato e caratteristico. Con circa 20 location a disposizione, siamo certi che ci saranno parecchie situazioni interessanti anche a livello visivo.
Riguardo all'audio, infine, il gioco è stato interamente doppiato in inglese. Oltre ai dialoghi, possiamo udire i pensieri a voce alta dell'eroe controllato. La musica, pur non fungendo da tappeto, accompagna in maniera piuttosto discreta alcune fasi di gioco.
Il gap tecnico con i precedenti titoli della serie è così evidente che, siamo certi, Il Testamento di Sherlock Holmes otterrà una maggiore attenzione. Focus Home Interactive ha recentemente "rimandato a settembre" il gioco (letteralmente). Se questi mesi serviranno a migliorare ulteriormente quanto abbiamo già visto, all'inizio dell'autunno avremo una nuova e interessantissima avventura grafica da gustarci.