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Mass Effect 3

Mass Effect 3: la prima ora

Abbiamo trascorso un'ora e mezza in compagnia di Mass Effect 3, scoprendo come inizia il terzo e ultimo capitolo di questa trilogia. Ecco il resoconto del nostro viaggio.

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Ve lo diremo una volta sola: se per voi è di vitale importanza non sapere nulla in merito alla prima ora di gioco che troverete nel capitolo conclusivo della trilogia di Bioware, non leggete questo articolo.

Quello che segue, illustra tutto ciò che avviene dall'inizio dell'avventura fino al primo importante cliffhanger. Faremo di tutto per descrivere al meglio l'esperienza, ma se non ve la sentite questo è il momento di visitare un'altra pagina di questo sito. Da questo punto in poi iniziano gli spoiler.

Ultimo avviso.

Bene, iniziamo.

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Siamo incollati davanti ad un televisore in alta definizione, l'ultimo di una lunga fila collocata su di un tavolo scricchiolante per il peso delle console, dei cavi e degli schermi che vi sono stati poggiati sopra. Prima di iniziare a giocare, evitiamo di dare occhiate agli altri schermi attorno a noi.

La demo è molto lunga, i giornalisti sono tanti e c'è una lista di attesa per poter accedere a una macchina libera. Abbiamo atteso per due ore, perché la demo durava mezz'ora in più di quanto inizialmente promesso. Ma non importava a nessuno del ritardo.

Il chiacchiericcio di fondo nella sala oscilla tra le conversazioni a voce alta di chi desidera giocare e i sospiri strozzati di chi sta già giocando. L'atmosfera è stranamente carica, con i giocatori più emozionati che si fanno sentire molto di più dei giocatori obiettivi. Ogni suono viene cancellato nel momento in cui ci sediamo e ci filiamo un paio di cuffie potenti sulle orecchie, uscendo da un mondo ed entrando in un altro.

Mass Effect 3
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Dato che all'inizio del gioco ci vengono richieste le consuete impostazioni iniziali, rimpiangiamo il fatto di non esserci portati dietro il nostro salvataggio precedente. La storia, il tipo di personaggio, le nostre scelte, i nostri amici caduti nelle precedenti missioni.

Qualche click istintivo e la nostra sentinella Shepard, in compagnia di Ashley (sopravvissuta) si muovono verso un corridoio trafficato.

Il nostro eroe viene trascinato nel mezzo di un consiglio per spiegare le ragioni del silenzio sceso sulle colonie nella galassia, un silenzio che punta dritto verso la terra. Un silenzio interrotto da un momento che avremo davvero voluto vedere al cinema: i Razziatori hanno trovato casa.

I titani meccanici attraversano le nuvole e piombano nella città attorno a noi, con i loro arpioni che penetrano nella carne della terra causando onde telluriche. Gli edifici crollano, i vetri si rompono, le ossa si spezzano, la carne si taglia e si brucia e il consiglio è spazzato via. un breve sguardo fuori dalla finestra mostra che l'intera città sta subendo lo stesso fato.

È una scena chiaramente tratta da La Guerra dei Mondi a livello concettuale, ma non per questo meno impressionante. Ci viene lasciato qualche momento per poter riprendere respiro durante la distruzione, poco prima di incontrare un ingrigito ammiraglio Anderson, in una corsa verso l'esterno dell'edificio, in direzione della Normandy, una sequenza che si serve come tutorial per le nostre mosse, mentre abbattiamo qualche Geth e i Razziatori distruggono le navi militari nel cielo.

Mass Effect 3Mass Effect 3

Nonostante le esplosioni che solcano l'orizzonte, la devastazione giunge vicino a noi nell'immagine di un bambino che cerca di nascondersi in un condotto l'aria, in un piano parzialmente distrutto. Nonostante i toni assicurativi di Shepard (abbiamo cercato di non tirare fuori il bambino con la forza), il piccolo rifiuta l'aiuto, sapendo che Shepard non avrebbe potuto aiutare. Qualche accordo di pianoforte riesce a toccare le corde del cuore. È un incontro che tornerà verso la fine della sequenza iniziale, in un momento di massima emozione.

Lasciamo la Terra a bordo della Normandy con la morte che si scatena sotto di noi, mentre Anderson ci chiede di trovare una soluzione, e in fretta.

Ci poniamo così una domanda bruciante scaturita dall'inizio così emozionante di Mass Effect 3: come è possibile riuscire a inserire nel gioco gli elementi esplorativi dei primi due titoli senza trascurare il fatto che il vero problema si trova nel nostro pianeta natale? Come ci si può divertire in un RPG quando la sequenza iniziale ci chiede a gran voce di salvare la Terra?

La risposta, o perlomeno una risposta, si trova nella prima missione principale, assegnata nel momento in cui atterriamo nel centro scientifico di Marte, alla ricerca di una possibile soluzione Prothean ai Razziatori, solo per scoprire che lo staff al lavoro è stato assassinato e che tutti i dati sono stati cancellati da un agente Cerberus e da un misterioso nuovo antagonista che segna la fine della demo con una brusca frenata.

Mass Effect 3Mass Effect 3

Si tratta di una missione impressionante: il paesaggio attorno alla struttura ci lascia apprezzare le migliorie visive di Mass Effect 3, mentre il complesso è offuscato da una tempesta che ingoia l'orizzonte. La sabbia si solleva dalla terra e i venti creano dei movimenti così convincenti che siamo quasi ipnotizzati.

Una volta entrati, ci viene dato un assaggio del sistema di combattimento squadre, mentre ripuliamo le varie stanze, cercando delle diverse strategie vincenti per i diversi tipi di nemici: queste spaziano tra la classica tattica "Lascia che Ashley faccia il lavoro sporco dalla distanza" o "Usa la Singolarità in continuazione", fino alla mia preferita, "Prendi a fucilate i bastardi finché non muoiono".

Quest'ultima tattica non è particolarmente efficace contro i nemici armati di scudo, ma ci piace notare l'effetto che sbilancia i nemici corazzati quando li colpiamo con i proiettili. Rispetto alle innovazioni Biotiche, il caro vecchio fucile non sembra immensamente futuristico, ma è enormemente soddisfacente.

Comandare la squadra è, come previsto, relativamente indolore, mentre le scelte di possibili attacchi a questo punto del gioco sono ancora basse. Siamo stati un po' infastiditi dal fatto di non essere riusciti a spingere i nostri compagni ad affiancarci, solo perché non potevamo visualizzare un punto attivo dove piazzarli. Un problema minore che non ha influito negativamente, tanto che poco dopo ci siamo ritrovati di nuovo immersi nella battaglia, coordinando attacchi in grado di generare enormi quantità di adrenalina. Anche in difficoltà normale, gli errori tattici più banali si pagano con enormi sacrifici della propria barra di energia.

Mass Effect 3

La nostra ora e mezza in compagnia di Mass Effect 3 si conclude con due momenti memorabili. Uno è dato dalla ricomparsa dell'Uomo Misterioso, che dopo una breve litigata in merito alla conquista della galassia, ci lancia in una mini sequenza di inseguimento, mentre cerchiamo di bloccare il suo agente in fuga. Il nostro successo viene macchiato dall'orrore in una sequenza che ci dimostra che, questa volta, nessuno è al sicuro.

È proprio in questo momento che una rappresentante di Bioware spegne la nostra Xbox 360, lasciandoci con la netta impressione che la storia tratterà sia di una caccia in giro per la galassia che della risoluzione di enigmi che costeggiano le varie linee narrative. Macchine assassine spaziali a parte, siamo convinti che sia l'umanità ad essere il peggior nemico di se stessa.

Questa ore e mezza con il gioco si può considerare un assaggio in grado di rassicurarci che Mass Effect 3 non ha sacrificato nulla rispetto ai suoi predecessori in termini di lunghezza e di profondità, anche se il ritmo è stato accelerato in maniera considerevole.

Siamo rimasti qualche momento seduti a riflettere, venendo interrotti solo da un collega che scalpitava per poter prendere il nostro posto. Ci siamo alzati, abbiamo pacatamente ringraziato lo staff e siamo usciti dalla sala. C'è poco altro da dire: la fine del mondo è vicina, ed è molto bella.

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