Quanto deve durare un videogioco?

Qualche settimana fa è uscito Child of Light, un RPG dal bel design, tanto da sembrare un dipinto ad acquerello in movimento. Dando un'occhiata alle varie recensioni, c'è un unico punto negativo su cui si sofferma la maggior parte della critica, e su cui quasi tutti concordano unanime. La fiaba scritta da Jeffrey Yohalem (Assassin Creed: Brotherhood e Far Cry 3, ecc) dura circa dieci ore, e per alcuni queste ore risultano un po' pochine. Forse perché il genere RPG è associato ad odissee come quelle di Final Fantasy - in cui la storia principale oscilla tra le 40 alle 60 ore - e per questo, il gioco in questione rappresenta un'eccezione? Non credo. Eppure c'è un aspetto a cui oramai badiamo troppo spesso, e si tratta proprio della durata di un gioco.

La prima cosa che sembra interessarci più di tutte oggi è che più un titolo dura e meglio è. Come se il tempo fosse d'oro! Questo aspetto sottende a molti fattori, che possiamo riassumere in due punti: come viene raccontata la storia e quali meccaniche propone. Se un gioco riuscisse a raccontare una storia in due ore, allungare il brodo sarebbe certamente sbagliato. Journey, il pluri-premiato titolo scaricabile di Thatgamecompany, sarebbe stato altrettanto buono se fosse durato il doppio? Oppure, a proposito di meccaniche, non credete che la grandezza di Limbo o Brothers: A Tale of Two Sons sta proprio nel fatto di riuscire a coniugare il suo sistema di gioco con il suo picco massimo? Come disse Di Caprio in Romeo+Juliet (1996, Baz Luhrmann), "Sarebbe meglio morire per mano loro che continuare a vivere senza il tuo amore..."

Brevità è sinonimo di grandiosità, ma non sempre. Attenzione ai prequel! Faccio l'esempio di due giochi per spiegarmi meglio: The Walking Dead: 400 Days e Metal Gear Solid V: Ground Zeroes. Nel primo caso, che funge da ponte tra le due stagioni episodiche di Telltale Games, abbiamo uno stile di gioco che è stato utile per ridefinire il mondo delle avventure grafiche. Tuttavia, nonostante la tensione nelle storie raccontate, è tutto molto campato in aria. 400 Days potrebbe durare tranquillamente due o mezzo, e avrebbe comunque lo stesso problema: non è autoconclusivo. Come il prologo di Konami. La quantità mostruosa di voti bassi, insolita per la longeva serie di Hideo Kojima, che ha racimolato Ground Zeroes non è certamente dovuta alla sua durata, ma perché finisce con un cliffhanger di proporzioni bibliche. E non ci è piaciuto, signor Kojima.

La chiave di risoluzione è rintracciabile nell'equilibrio. Fino a che punto ci si può spingere e quando si può finalmente arrivare a scrivere la parola "fine"?! Amen, queste sono le recenti pratiche del settore, anche se derivano principalmente da questioni economiche da parte di sviluppatori e distributori. La narrazione episodica di Telltale Games, giochi splittati in due come Broken Sword o Broken Age, o i prequel di cui sopra, mostrano che non sarà una pratica così inusuale. Sembra una guerra in cui è già guadagnato e ci tocca pure pagare il conto. Ma, come si dice in "Mr. Smith va a Washington" (1939, Frank Capra), "Le cause perse sono le uniche per cui valga la pena combattere".