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Raiders of the Broken Planet - Hands On

Mercury Steam cerca di colmare un gap in un mercato degli shooter sovrappopolato.

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Lo studio spagnolo Mercury Steam è sicuramente conosciuto ai più per aver dato vita ad una serie di successo come Castlevania: Lords of Shadow per conto di Konami, ma ora il team si prepara a fare il grande passo con un nuovo titolo chiamato Raiders of the Broken Planet, un nuovo progetto indipendente che non può fare affidamento, questa volta, all'ala protettiva di un editore importante. Quando abbiamo assistito alla presentazione del primo gameplay al Gamelab l'estate scorsa, ci siamo chiesti se questo progetto abbia effettivamente qualcosa da aggiungere ad un genere, come quello degli shooter, in cui oramai è già stato detto e fatto tutto, e recentemente abbiamo tentato di dare una risposta alle nostre domande provandolo.

Pochi giorni fa, infatti, abbiamo avuto la possibilità di dare un'occhiata alla versione pre-alpha per Xbox One grazie ad una sessione hands-on, ed è così che abbiamo avuto la possibilità di darci qualche prima risposta in merito. La demo era composta da due livelli, il primo era un tutorial in cui i giocatori iniziano a prendere confidenza con i controlli e le meccaniche. Una delle caratteristiche più importanti di Raiders of the Broken Planet è la sua componente co-op asimmetrica. Questo significa che se giocate con gli amici, potete scegliere di passare da una squadra all'altra e sorprendere gli ex compagni di squadra. Si tratta di un approccio diverso rispetto a quello utilizzato in passato da giochi come Evolve, ma il modo in cui funziona raggiunge sicuramente un nuovo livello in termini di novità. È ancora troppo presto per dirlo, tuttavia, dal momento che l'unica modalità disponibile per noi era quella concentrata sul single-player. Fortunatamente, gli sviluppatori promettono che verrà effettuata una closed beta per console molto presto.

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Prima di addentrarci nella vera "ciccia" del gioco, ci è stata presentata la trama del gioco tramite un trailer cinematografico. Finora sappiamo che è ambientato in un futuro in cui il pianeta del titolo si è fratturato e si è sprigionata una potente forma di energia attraverso le sue crepe, causando conflitti tra le federazioni che vogliono metterci su le mani. Il giocatore vestirà i panni di uno dei mercenari assoldati per capire cosa sta succedendo su questo pianeta, e ben presto, con un colpo di scena, ci troveremo ad affrontare nuovi nemici con diverse motivazioni che siamo costretti a fermare in qualche modo.

Un altro aspetto a proposito della trama è la sua struttura basata su missioni con obiettivi che possono essere affrontati in modo indipendente, senza un ordine fisso. Si tratta di un espediente narrativo che siamo interessati a vedere all'opera per capire se questo può funzionare oppure può rappresentare un ostacolo ad un racconto propriamente coinvolgente. Sembra che i personaggi riusciranno a reggere il peso narrativo grazie al fatto che sono ben caratterizzati e vantano caratteristiche uniche, un aspetto che ricorda altri titoli come ad esempio Overwatch; tuttavia, gli sviluppatori ci hanno tenuto a specificare che questo titolo non è un altro shooter con eroi. Ovviamente è impossibile non fare qualche paragone, dal momento che ogni mercenario ha una propria personalità unica, oltre a proprie abilità speciali che potremo scatenare durante le partite.

E ci ha colpito subito il fatto che già dalla prima missione abbiamo notato alcune meccaniche molto simili a quelle viste in Gears of War. La telecamera alle spalle del personaggio, la sensazione pesante mentre si va in giro, la copertura : sono tutti elementi che ci hanno ricordato un sacco di Gears. Tuttavia, c'è una bella differenza: sebbene il classico Xbox sia implacabile e frenetico in termini di shooting, qui le possibilità sono più ampie e venite incoraggiati a implementare il tutto ad alcune tattiche mentre siete in combattimento.

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Di default, i controlli della telecamera sono invertiti, e forse i movimenti dei personaggi non erano ancora ben sistemati, ma tutto sommato abbiamo avuto l'idea che Mercury Steam avesse voluto aggiungere un tocco interessante alla struttura e al gameplay degli sparatutto in terza persona classici tramite abilità speciali e, soprattutto, attraverso un modo peculiare per ottenere munizioni colpendo i nemici con attacchi da mischia ravvicinati. Tra le azioni specifiche di un personaggio, c'è l'abilità di teletrasportare la propria visuale in un un punto della mappa diverso per dare una rapida occhiata alle vostre opzioni, o equipaggiare uno scudo per un periodo di tempo limitato, ma il gioco finale aggiungerà alti poteri speciali ancora più belli, come ci è stato detto.

Nella seconda missione, l'obiettivo era chiaro: salvare un ostaggio eliminando un boss. Per riuscirci, abbiamo per prima cosa dovuto eliminare un robot tentacolare lancia-proiettili piuttosto potente, caratterizzato da alcune abilità come muoversi per l'ambiente e attaccare i suoi punti deboli. Dal momento che le munizioni sono scarse, di tanto in tanto alcuni nemici respwanano sul campo rallentando i nostri progressi, ma al tempo stesso la ricarica delle armi. Allo stesso modo, quando si sopravvive per un certo periodo di tempo, si recupera un po' di salute per riuscire a sopravvivere un po' di più; un must dato che le battaglie non sono una passeggiata.

Il boss finale era una sorta di dottore matto che concatena attacchi abbastanza potenti, quindi trovare una buona copertura e al tempo stesso aspettare il momento giusto per colpirlo è stata la strada migliore da percorrere. Durante questa vera e propria prova di forza, abbiamo avuto a che fare con ondate di nemici minori, nonché tentare di attivare alcuni interruttori in un dato tempo. Il combattimento non è costituito solo da scontri a fuoco piuttosto serrati, ma gli sviluppatori stanno aggiungendo alcune idee per aumentare il dinamismo, di cui scopriremo qualcosa di più nel prossimo futuro. Abbiamo anche apprezzato il fatto che lo stile visivo si allontana dal realismo e preferisce più qualcosa in stile i ragazzoni corpulenti di Gears. Detto questo, dal momento che è ancora molto presto, la consistenza e la qualità grafica è ancora al massimo.

Questa breve demo è stata sufficiente a cancellare alcuni timori che avevamo appena dopo il reveal del gioco. Raiders of the Broken Planet è una proposta diversa che, anche se può ricordare alcuni titoli dello stesso genere, una volta con il controller in mano è in grado di cambiare completamente questo preconcetto. Le meccaniche sono di facile comprensione, e allo stesso tempo, il sistema di gioco ha abbastanza profondità da permettere di provare approcci diversi, e non vediamo davvero l'ora di saperne di più del suo innovativo multiplayer asimmetrico. Il nuovo gioco di Mercury Steam sembra più rischioso, ma anche più audace, se si considerano i precedenti lavori dello studio e le ambizioni di questo progetto (e, tra l'altro, come misura di sicurezza, il progetto continuerà a prendere forma in base ai feedback della community attraverso un modello episodico). Vediamo come progredirà nelle prossime beta.

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