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Tearaway

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Un mondo di origami e tante belle idee. Abbiamo provato in anteprima Tearaway, la nuova promettente avventura per PS Vita che ci ha trascinato in un universo coloratissimo fatto di carta.

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Media Molecule ci fece una delle più grandi sorprese alla Gamescon dell'anno scorso con Tearaway, un titolo esclusivo per PS Vita che, udite udite, non è né un sequel, né un remake o un porting di una serie di giochi già esistente.

Se avete visto il trailer rilasciato alla Gamescom, sapete già che il mondo del gioco e dei personaggi è realizzato interamente in carta. Ogni singolo albero, ogni filo d'erba, persino l'acqua... tutto, insomma.

Gli sviluppatori hanno lavorato sodo per fare in modo che le animazioni simulino uno stile stop-motion. Risuonano gli echi di A Nightmare Before Christmas e Wallace & Gromit, e l'idea è piacevolissima.

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Si gioca nel ruolo di Iota, la cui testa è composta da una lettera affrancata. Iota, a sua volta, è il nome di una lettera dell'alfabeto greco. Inoltre, si gioca nel ruolo della sua compagna Atoi, il cui nome significa "a te" in francese, ed è inoltre Iota all'incontrario. Ognuno dei due, ha una sfida da compiere: consegnare un messaggio al giocatore.

Quale sia quel messaggio non è ancora chiaro, ma Media Molecule ci dice che si tratta di un messaggio unico. Sì, esatto. Un messaggio personale. Per inviare il messaggio Iota deve passare attraverso uno strano, affascinante mondo pieno di enigmi, sfide e personaggi che hanno bisogno del nostro aiuto.

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Fondamentalmente si tratta di un classico gioco di avventura, ma ci sono un sacco di soluzioni innovative per il sistema controllo. Media Molecule descrive il gioco con il termine "buddy movie", un film da compagnia, dal momento che siamo in grado di aiutare Iota interagendo con il mondo di gioco in molti modi diversi. Nel trailer, abbiamo visto esempi di come il giocatore può premere le dita sul touchpad posteriore per interagire con il mondo di gioco, e letteralmente strappare il paesaggio di carta con la punta delle dita.

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Durante il nostro hands-on, abbiamo avuto la possibilità di risolvere alcuni semplici puzzle con questo sistema (un po' surreale, da un punto di vista visivo). Tra le altre cose, abbiamo tirato una levetta per "srotolare" un ponte, in modo da poterlo piazzare fino alla riva opposta. In un'altra occasione abbiamo dovuto usare le dita come un'arma contro alcuni nemici.

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Quando si preme il dito su una delle figure di carta, questa viene trascinata verso l'interno schermo. La capacità di penetrare il mondo con le dita funziona solo in alcuni punti selezionati, ma per coloro che amano personalizzare i propri personaggi è possibile scegliere il look delle dita che appaiono nel gioco.

Oltre alla capacità di risolvere enigmi e caos con le dita, la tecnologia di PS Vita viene sfruttata in vari altri modi interessanti. Se si soffia nel microfono si crea una piccola tempesta nel gioco. Viene utilizzata la funzione che riconosce l'inclinazione ed è possibile scattare foto. A questo si aggiunge la possibilità di catturare soggetti nella realtà e poi inserirli direttamente nel gioco: ecco un titolo che abbatte le barriere tra gioco e realtà.

Iota non è quell'archetipo classico di eroe da videogioco: non prende a calci i cattivi o pulisce i livelli con una mitragliatrice. Ciò significa che spetta al giocatore proteggerlo, sia attraverso le funzioni touch che semplicemente attirando i nemici in varie trappole.

Il designer Dave Smith dice che all'inizio dell'avventura di Iota, egli avrà paura di noi. Lui non sa chi siamo. Per lui, siamo una sorta di presenza divina che interagisce con il suo mondo. Ma con il progredire dell'avventura la fiducia crescerà, e aprirà nuove combinazioni alle diverse abilità e un interazione più intima tra noi e Iota.

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Tearaway è caratterizzato da una serie di settori diversi, ognuno con un suo carattere unico. Rex Crowle, il lead designer, descrive il mondo di gioco come relativamente aperto, ma con zone più lineari. Nel creare Tearaway hanno tratto ispirazione da racconti popolari e varie leggende.

Il livello che abbiamo potuto giocare è una piccola isola pericolosa, circondata da un mare di colla. Sogport, questo il nome, è popolata da gente strana e da strane creature-pesce, tutti creati con origami. La nemesi di Iota è una bestia marina che lo insegue instancabilmente.

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In questa fase c'era la possibilità di attaccare con le "dita divine", bensì abbiamo dovuto intrappolare i nemici in trappole, attirandoli con delle perle. Non è poi così difficile, ma il gioco aveva alcuni problemi con la telecamera che hanno portato ad alcuni riavvii inutili del livello.

In generale, la maggior parte del livello era piuttosto semplice, e serviva per introdurre diversi modi di utilizzare la PS Vita. Speriamo che sfida possa crescere più avanti nel gioco. Sembra quasi che Media Molecule abbia un sacco di idee, e che i comandi touch saranno molto più di un espediente nel gioco finale.

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David Smith non ritiene che sia limitante lavorare su di una console portatile. Al contrario: grazie alla sua possibilità di permettere al giocatore di interagire sia attraverso i controlli tradizionali che funzioni touch si genera un sacco di libertà. E si può vedere che gli sviluppatori si sono divertiti a creare questo gioco. Il titolo è pieno di idee, e se lo studio sarà in grado di superare i problemi della telecamera e alzerà la difficoltà, il gioco sarà davvero stupefacente.

Sembra prorpio un titolo unico nel suo genere. Qualcosa di distinto. E sicuramente qualcosa di necessario, visto il catalogo attuale di PS Vita. Qualche preoccupazione sorge, però, quando ci si chiede quale sia il target di riferimento. Speriamo che questa cornice colorata e allegra sappia celare un'esperienza più spessa di un semplice foglio di carta.

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