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The Legend of Zelda: Breath of the Wild

The Legend of Zelda: Breath of the Wild: Il nostro hands-on su Switch

Dopo aver giocato alla nuova versione, abbiamo provato a compararla con l'edizione Wii U per capire se ci sono differenze.

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Svegliati Link, è giunto il momento di tornare ad essere il protagonista e debuttare in The Legend of Zelda: Breath of the Wild sulla nuova console di Nintendo, Switch. Esattamente come accaduto tra Gamecube e Wii, Nintendo ha deciso di ritardare il lancio della nuova iterazione della serie Legend of Zelda su una console che non ha ottenuto il successo sperato, per poi "bissare" con un lancio simultaneo sul suo successore. Come già sappiamo, The Legend of Zelda: Breath of the Wild passerà il suo testimone da Wii U al nuovo Switch a partire dal prossimo 3 marzo.

È oramai da tempo che il gioco è in giro e nel corso di questi anni abbiamo più volte avuto l'opportunità di provarlo su Wii U, quindi questa volta ci concediamo il diritto di non andare troppo nei dettagli per ciò che riguarda il suo concept e le sue meccaniche di base. Detto ciò, vale comunque la pena ricordare che questa è un'esperienza open-world (o, come Nintendo preferisce definirla "open air adventure"), in cui Link, che sembra aver perso la memoria, può liberamente esplorare il mondo di gioco sottostando ai gusti del giocatore, fino a quando non riesce ad ottenere la forza, gli equipaggiamenti o le conoscenze necessarie per esplorare l'area. La sua principale risorsa/strumento questa volta è il Sheikah Slate (un chiaro riferimento agli schermi portatili di entrambe le console), che viene utilizzato sia per interagire con l'ambiente sia per usare un potere magnetico simile alla telecinesi.

Inoltre, la demo che abbiamo avuto occasione di provare all'evento dedicato a Switch a Londra non aveva nulla di nuovo da un punto di vista dei contenuti, in quanto era esattamente la medesima sezione iniziale che abbiamo già avuto occasione di provare all'E3 dello scorso anno, e visto il tempo che abbiamo potuto trascorrere in sua compagnia, non abbiamo davvero individuato nessun elemento aggiuntivo degno di nota. Abbiamo iniziato dalla parte introduttiva della storia, in cui Link è addormentato e quasi nudo in una caverna. Viene risvegliato dalla voce della Principessa, si veste con quello che sembra essere il primo di abbigliamento decente nelle casse lì vicino (questo dipende dall'importanza nell'indossare costumi appropriati in un secondo momento nel gioco), afferra questa nuova misteriosa tavoletta e parte all'esplorazione di questo vasto, gigantesco mondo aperto, permettendo al giocatore di muoversi liberamente. Questa volta abbiamo deciso di ignorare il vecchio che si incontra all'inizio della nostra esplorazione e ci siamo subito diretti ad esplorare l'area circostante e imbatterci in alcuni nemici, anche perché ciò che ci premeva scoprire era capire se ci fossero differenze tecniche e di performance sostanziali rispetto alla versione Wii U che abbiamo già testato in passato.

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The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Restare accecati dai primi raggi di sole appena dopo aver lasciato l'oscura caverna è scioccante esattamente come la prima volta, anche perché non siamo ancora troppo abituati a questa Hyrule devastata e al contempo così massiccia e lussureggiante. Tuttavia, grazie alla risoluzione ad un nitido 900p nitido, il suo aspetto è ancora più affascinante. Anche se entrambe le versioni offrono la mappa completa da esplorare, la grafica più pulita e definita permette di scrutare l'orizzonte con più facilità, cercando di capire cosa vi attende in lontananza.

Una passeggiata fino al prato dove troviamo il Tempio del Tempo in rovina è sufficiente a farci rendere conto di un'altra differenza: un lieve aggiornamento nella qualità delle texture. Ma, senza dubbio, la differenza che abbiamo apprezzato maggiormente, e forse anche la più importante, è la forza rinnovata dei colori. Quando abbiamo giocato a The Legend of Zelda: Breath of the Wild su Wii U ci siamo fatti letteralmente rapire dai suoi toni accesi e brillanti, ma ora i verdi e marroni si mostrano su Switch in tutta la loro potenza. A questo proposito, ovviamente dipenderà dai vostri gusti.

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La vividezza migliorata è l'unica cosa che resta quando staccate Nintendo Switch dalla sua base, per poi giocare in modalità portatile. Invece dei 900p in modalità TV, lo schermo da 6.2 pollici gira a 720p, proprio come su Wii U, ed i piccoli dettagli non sono così importanti, date le dimensioni. Non eravamo sicuri se questo sarebbe bastato per avere un'appropriata esperienza in termini di gameplay, ma la posizione della telecamera, di solito abbastanza vicina al personaggio di Link, consente un buon controllo sul paesaggio circostante, anche se non si avrà lo stesso chiaro riferimento sugli oggetti lontani come nella sua versione "home". La posizione delle mani sui controller Joy-Con annessi appare naturale, e la disposizione dei pulsanti, che segue la struttura classica dei titoli Zelda, renderà questa modalità portatile più popolare di quanto avremmo previsto.

Infine vogliamo ricordare un aspetto che magari è di poca importanza, ma è stata confermata dal produttore Eiji Aonuma durante la presentazione americana. I tempi di caricamento su Switch sono più veloci rispetto a Wii U (in particolare quando si utilizzano i dischi) grazie al formato card, anche se in un gioco in cui la mappa della zona viene caricata in un primo momento, raramente si ha bisogno di aspettare fissando uno schermo nero.

Sappiamo che il trailer - comunque epico - abbia lasciato alcuni di voi un po' delusi, dal momento che il gioco potrebbe apparire poco definito sullo schermo. Ma in realtà The Legend of Zelda: Breath of the Wild è migliorato tantissimo con questo porting, nonostante si tratti di un semplice adattamento di un titolo sviluppato per un altro hardware. Le differenze di cui sopra sono evidenti, ma non così rilevanti da mettervi in difficoltà sulla scelta della versione che preferirete, se Wii U o Switch. Qualunque sia la vostra scelta, The Legend of Zelda: Breath of the Wild resta comunque uno dei titoli più importanti da tenere d'occhio nel 2017.

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