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11-11: Memories Retold

La scelta dello stile artistico di 11-11: Memories Retold è stato un lungo processo

Abbiamo chiacchierato con George Rowes e Dan Effergan per capire com'è nata la scelta del suo stile.

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11-11: Memories Retold è un gioco a cui Aardman ha lavorato parzialmente, e alla Gamescom abbiamo parlato con due persone dello studio - George Rowes e Dan Effergan - chiedendo loro non solo qualche informazione sullo stile artistico, ma in primo luogo come sono stati coinvolti nel progetto.

"Abbiamo sempre voluto fare qualcosa di diverso", ha spiegato Rowes. "Penso che Yoan [Fanise] originariamente stesse immaginando una specie di dipinto vivente, fondamentalmente è stata una delle prime cose che ha detto, e all'inizio abbiamo pensato anche alcuni stili artistici diversi, perché volevamo che fosse un po' radicato nell'arte del tempo della Prima Guerra Mondiale, una sorta di nascita del modernismo e del postmodernismo nell'arte. Così abbiamo provato con elementi dall'impressionismo su cui ora ci basiamo in modo approssimativo, ma abbiamo anche sperimentato un po' con le radici cubiste e futuriste, ma come funzionerebbero nel contesto della Prima Guerra Mondiale? Ma poi, appena lo fai, le cose cominciano a sembrare a basso livello poligonale...e così che siamo finiti con lo scegliere lo stile a dipinto".

Vi piace lo stile visivo di questo gioco?

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11-11: Memories Retold

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