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Microsoft e Nintendo utilizzano meno minerali delle zone di conflitto

Sony, invece, sta purtroppo andando nella direzione opposta.

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Ogni anno ci sono rapporti su come le aziende di videogiochi stanno trattando il pianeta su cui viviamo, che a volte hanno reso la lettura deprimente, anche se alcune cose sono andate nella giusta direzione. Ora ne è uscito uno nuovo di Unlosing Writer, che descrive come vengono procurati i minerali necessari per la produzione di elettronica - con quantità non trascurabili provenienti dalle cosiddette zone di conflitto, aree che possono essere classificate come senza legge, dove i soldi spesso finiscono nelle tasche dei signori della guerra e i lavoratori non hanno diritti.

Nel rapporto, siamo lieti di leggere che sia Microsoft che Nintendo si riforniscono sempre meno di minerali da tali aree. Per Microsoft, la percentuale di minerali etici è aumentata dal 65% a un sano 87% quest'anno, e per Nintendo è passata dal 95% a un rispettabilissimo 100%.

Per Sony, invece, le cose vanno nella direzione opposta, e non è dal 2014 che si trovano a livelli così bassi come ora. Sono scesi al 69%, dopo essere stati al 73% l'anno scorso.

Si spera che rapporti come questi possano essere un campanello d'allarme per i giganti ad acquistare da fonti più affidabili in futuro.

Microsoft e Nintendo utilizzano meno minerali delle zone di conflitto


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