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Walmart non sponsorizzerà più i videogiochi violenti, ma venderà ancora armi

Una posizione un po' paradossale, se si pensa.

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Appena qualche giorno fa, a seguito delle ennesime stragi di massa consumatesi negli Stati Uniti, più precisamente in Texas e in Ohio, si è tornati a parlare del legame presunto che questi episodi di violenza intratterrebbero con i videogiochi, accuse mosse di recente anche dal Presidente Donald Trump. A queste illazioni avrebbero risposto alcuni addetti ai lavori del settore, tra cui il CEO di Take-Two, Strauss Zelnick, che avrebbe mosso un intervento molto preciso, rintracciando piuttosto nelle armi il reale problema del Paese.

A gettare ulteriore benzina sul gioco, in queste ore, è l'annuncio della catena commerciale statunitense Walmart che, secondo alcuni report, avrebbe emanato una direttiva secondo cui i dipendenti dovranno rimuovere ogni prodotto di intrattenimento che mostri scene violente, inclusi film e video sportivi sulla caccia. Questo potrebbe estendersi anche alle postazioni demo all'interno dei negozi così come possibili eventi legati ai videogiochi in cui sono coinvolti generi come gli sparatutto e i picchiaduro.

La decisione presa dal colosso non ha mancato di suscitare un po' di ilarità, dal momento che Walmart, nonostante queste presunte disposizioni, abbia comunque deciso di continuare a vendere armi, posizione che resta piuttosto contraddittoria.

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