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Caso Activision/Blizzard: anche 500 dipendenti di Ubisoft si mobilitano

Avanza la protesta da parte dei dipendenti, che richiedono maggior equità, rispetto, serenità e controllo nei luoghi di lavoro.

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Dopo lo scandalo che ha travolto Activision-Blizzard nei giorni scorsi - denunciata dal Department of Fair Employment and Housing della California con accuse di molestie e maltrattamenti nei confronti delle proprie dipendenti - molti dipendenti della compagnia sono insorti, sottoscrivendo una lettera aperta in cui hanno chiesto a gran voce un intervento e un'ammissione di responsabilità da parte del management nei confronti della questione.

Se è vero che Activision/Blizzard ha preferito la strada del silenzio, affidandosi esclusivamente alle vie legali per rilasciare dichiarazioni e difendersi, oltre che fare luce sulla vicenda, questo ennesimo episodio ha portato anche altri dipendenti di altre aziende del settore a farsi avanti e a richiedere un intervento massiccio da parte dei piani alti delle loro rispettive società. È notizia di queste ore, infatti, che anche i dipendenti di Ubisoft - coinvolta da un analogo scandalo l'estate scorsa - hanno sottoscritto una lettera analoga a quella dei dipendenti di Activision/Blizzard per smuovere finalmente le acque e dare una soluzione a lungo termine ad un problema degradante che si consuma oramai da anni.

Attualmente sono oltre 500 i dipendenti della compagnia che hanno deciso di aderire all'iniziativa e alzare (finalmente) la voce nei confronti di questo ennesimo caso.

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