Stoic risponde alla disputa contro King e Cady Crush Saga

King, i creatori di Candy Crush Saga, hanno recentemente iniziato a utilizzare una sentenza relativa al proprio marchio di fabbrica "Candy" per fare causa a sviluppatori che, a loro avviso, sfruttano approfittandosene della popolarità del loro marchio.

Ieri è emerso che avevano intentato un atto di opposizione contro gli sviluppatori indie Stoic, che hanno recentemente pubblicato il loro RPG tattico, The Banner Saga Banner.

Sulla scia di una reazione consistente in risposta al loro approccio proattivo per quanto riguarda il loro marchio di fabbrica recentemente confermato, ieri King ha risposto alla cosa, spiegando che la società "non ha e non sta cercando di fermare The Banner Saga nell'utilizzo del suo nome. Non siamo preoccupati del fatto che The Banner Saga utilizzi un nostro marchio o dei nostri contenuti".

Tuttavia, la loro controversia rimane, e quando abbiamo raggiunto Stoic sull'argomento, ecco cosa ci hanno detto: questo: "Due anni fa, noi tre di Stoic avevamo come obiettivo: quello di realizzare un gioco vichingo epico. Abbiamo realizzato The Banner Saga, e alla gente è piaciuto molto, e così ne abbiamo fatto un altro.

"Non faremo una saga vichinga senza la parola Saga, e non apprezziamo chi ci dice cosa possiamo o non possiamo fare. King.com sostiene che non vogliono impedirci di usare la parola Saga, eppure la loro opposizione legale al nostro deposito del marchio rimane. Siamo sorpresi da tutto il sostegno ricevuto e onorati di sapere che abbiamo qualcuno al nostro fianco in questa vicenda su Saga. Vogliamo solo realizzare giochi grandiosi", concludono il comunicato.

Capiamo la questione portata avanti da King, il fatto che "devono prendere tutte le misure appropriate per proteggere la [loro] IP, ora e per il futuro", ma resta il fatto che questa sfida sul marchio appare eccessiva, dato che Candy Crush Saga e il resto del catalogo di titoli King sono, per la maggior parte, giochi per cellulari/social casual. The Banner Saga sicuramente non punta allo stesso target di riferimento ed è estremamente improbabile che si crei confusione, avendo contenuti molto diversi tra loro.

Speriamo che questa situazione può essere risolta in fretta, perché se il sequel di Stoic ritarda a causa di dispute legali per via di giochi di società che sviluppano in uno spazio completamente diverso, sarà un vero peccato.